Montella – Capone si difende: “Solo calunnie di chi ha perso, accuse infondate”
Il sindaco Ferruccio Capone risponde alle numerose accuse a suo carico in merito ad una presunta incompatibilità. Questa mattina la risposta del Prefetto.
Montella - “Sono stanco di queste continue accuse. Chi finora si è permesso di farle non aveva prove concrete alla mano; tutto ciò è frutto solo della loro disonestà intellettuale e politica”, così Ferruccio Capone esordisce rispondendo a chi finora lo ha accusato di non poter sostenere la carica di sindaco di Montella per incompatibilità.
Ben otto i ricorsi presentati in Prefettura contro di lui, di cui solo cinque per mano di Emanuela Pizza, i restanti da parte di esponenti dell’opposizione. Tanta l’esasperazione del primo cittadino montellese che, a seguito dell’abbandono della seduta da parte della minoranza durante l’ultimo Consiglio Comunale, ha deciso di parlare ai cittadini e chiarire, carte alla mano, quanto è stato detto contro di lui.
A fornire i dettagli della questione gli avvocato Rossella Verderosa e Massimiliano Moscariello che hanno affrontato le questioni più “calde”, in particolare il presunto debito con il Comune. Il tutto dipenderebbe da una convenzione ottenuta dalla Ferruccio Capone Costruzioni dal Comune in merito alla concessione del diritto di superficie in un’area dove costruire degli alloggi e del mancato pagamento da parte dell’impresa della penalità prevista dall’art.18 nel caso fosse stato applicato un prezzo maggiorato. A questo il sindaco ha risposto: “Gli atti dimostrano che non c’è alcun debito da risanare, l’impresa non era tenuta a pagare alcuna penalità”. Insieme a questa faccenda, i legali del sindaco hanno chiarito altre situazione per cui Capone è stato aspramente accusato, chiarendo che non esistono irregolarità né ulteriori debiti da risanare.
“Le accuse – ha spiegato Capone – sono legate alla mia attività di imprenditore precedente alla mia elezione a sindaco. Queste attività, secondo codice civile, vengono trasferite alla nuova amministrazione della società dalla quale io ho fatto separazione legale nel Febbraio 2009. Seppure queste accuse dovessero corrispondere al vero sarà la società a doverne rispondere ma, ad oggi, nulla di tutto ciò ci risulta”. Dalla sua parte, l’intervento del Prefetto che Capone ha incontrato questa mattina: “Sono state chiuse tutte le istruttorie, è stato certificato dal Comune che non esiste alcuna pendenza a mio carico né a carico della società. Inoltre, il Prefetto – ha aggiunto – mi ha vivamente suggerito di difendermi da queste accuse infamanti ed infondate”.
Il sindaco ha poi lamentato la probabile fuga di notizie su cui alcuni ricorsi si sono basati: “Nell’agosto 2014 alcuni fatti tecnici circa pratiche, anche riservate, sono stati resi pubblici. Non riuscivo a comprendere – ha spiegato Capone – come ciò potesse essere possibile. Tutti i responsabili degli uffici hanno dichiarato che Emanuela Pizza non ha mai fatto accesso attraverso permesso scritto al protocollo per visionare tali pratiche su cui ha basato le proprie accuse. La magistratura – ha concluso- dovrà fare chiarezza su come queste informazioni riservate siano state rese pubbliche. Chi si è divertito a fare tutto questo pagherà di tasca propria, siamo pronti a costituire il Comune parte civile”.