“Buona scuola di Renzi? Meglio la Lip!” – Avellino fa la sua parte

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image1 (1)Avellino – Ha avuto luogo nella sede provinciale di Sel, la conferenza introduttiva alla giornata del 6 Marzo, dove insieme a Marina Boscaino, giornalista del Fatto Quotidiano ed esperta di scuola, si parlerà di istruzione e della proposta alternativa alla Buona Scuola.

Erica Picariello, attivista di Sel e insegnante, ha introdotto ai temi principali della proposta “meglio la Lip” ossia la legge di iniziativa popolare, decreto portato in Senato da Sel.

“Potremmo sembrare lunari a parlare qui oggi dopo le primarie del Pd di un’altra idea di impegno politico, ma non possiamo pensare solo alle campagne elettorali. Noi siamo carne viva e ciò di cui discutiamo cambierà il volto della scuola italiana”. – si è espressa così la Picariello entrando subito nel merito del dibattito.

“Stiamo sperimentando un metodo, a partire dal 26 settembre, in cui parlammo della buona scuola e abbiamo avviato una serie di incontri con il segretario Pantaleo – ha continuato la rappresentante di Sel -siamo passati, dunque, dalla parte critica a quella costruttiva. Insieme con il Segretario Pantaleo  e l’Uds sosteniamo un’idea di scuola diversa, che è la scuola giusta. Da anni la questione scolastica è insabbiata nelle commissioni parlamentari e non si può continuare con le politiche del cacciavite, si smonta e si rimonta con effetti negativa sul sistema scolastico.

A livello nazionale si è costituito un comitato che ha lo scopo di far conoscere la legge e i parlamentari hanno inoltrato a tutte le scuole una lettera in cui chiedono di organizzare iniziative per cui sia resa giusta e corretta informazione sulla proposta. La Lip esprime la volontà dei ragazzi, degli studenti. E’ indispensabile mettersi a disposizione per andare a raccontare che cosa contenga questo decreto. Il comitato si deve intendere come lo strumento di discussione che consenta di realizzare una partecipazione reale che con la consultazione non c’è stata perché a porte chiuse, su invito. Chiediamo inoltre e  sottoscriviamo l’appello a Mattarella perché eserciti una funzione di garanzia e i provvedimenti sulla scuola non diventino domani materia dei decreti d’urgenza, per cui la scuola diventerebbe la prerogativa di pochi.

Al Parlamento deve essere restituita una funzione di discussione, è necessario nel Paese aprire un dibattito reale. Il filo che ci unisce è rappresentato dall’aver interrogato chi abitualmente si occupa di scuola e di voler parlare con le famiglie e con i cittadini.Il 6 Marzo al Circolo della stampa ci saranno delle individualità cittadine che si sono spese a tutela o a promozione di un bene comune che è anche la scuola come lega statale. Le condizioni della scuola statale  ci fanno capire di un clima e di un’intenzione, perciò noi vorremmo costituire un comitato che svolga delle azioni insieme e in rappresentanza della cittadinanza. Non c’è scuola se non c’è collegialità” – ha aggiunto Erica Picariello, prima di passare la parola alla rappresentate degli studenti.

“Il comitato della lip nasce come contrapposizione, perché la  buona scuola non è una proposta che parte dal basso e da chi vive la scuola ogni giorno, noi ci opponiamo perché ancora una volta si favorisce un sistema che svaluta i luoghi di partecipazione studenteschi e dove i presidi sono manager delle scuole – ha esordito Margherita Iommazzo senza imbarazzi e con decisione – Ci opponiamo anche perché il governo cerca di completare di fretta e furia, non tenendo conto della delicatezza della tematica scuola. Ci viene proposto un pacchetto studenti che non racchiude realmente le nostre battaglie storiche, ci sembra più che altro una proposta di facciata che nel pratico non trova risposta perché mancano i fondi.

Se non si pensa prima a mettere in sicurezza le scuole non c’è bisogno di renderle belle, all’interno della lip c’è la proposta d’investimento del 6% del pil per migliorare l’edilizia delle strutture scolastiche. Ciò che non viene inteso è che la scuola ha un ruolo importantissimo nella società e se non verrà considerato non si potrà uscire dalla crisi. Sono proprio i deficit della scuola, anzi, che spiegano il perché della crisi che il Paese sta attraversando – ha continuato la giovanissima Iommazzo – la scuola deve essere il motore del Paese. Garantire lo studio significa anche agevolare i servizi ad esso legati, come i trasporti, e sostenere gli studenti con un reddito diretto e indiretto. Noi dell’Uds non  ci fermeremo alle assemblee, la primavera sarà un periodo di grande mobilitazione anche se c’è profonda crisi di partecipazione gli studenti  che sono sempre più scoraggiati. Il 12 marzo scenderemo in piazza contro questo sistema, perché noi le idee le abbiamo e non è vero che non siamo capaci di produrre nulla di nuovo, come spesso ci viene accusato dalla classe dirigente”.

Dopo l’intervento della rappresentante dell’Uds, Erica Picariello ha ritenuto opportuno porre l’accento su cosa c’è nella Lip: “ Mentre la buona scuola è un decreto spot e in sostanza non si capisce cosa si vuole fare, la buona scuola della Repubblica può esistere e si fonda sugli articoli della Costituzione, in particolare 2,3,33 e 34.  Quando il Premier dice che lo Stato non può coprire tutto dice una cosa gravissima, ci fa comprendere che l’idea che ci sia disparità tra Nord e Sud diverrà più forte. Come docente che ha vissuto gli effetti sul sistema dei tagli del 2008 mi sarei aspettata una restituzione di ciò che alla scuola è stato tolto, anche perché il pacchetto, come giustamente lo ha chiamato Margherita, è frutto di economisti e manager.

Se fosse stata una riforma invece che un piano di assunzione, più che una spruzzatina di economia qui e lì – ha osservato poi la Picariello – sarebbe diverso. Ci saremmo aspettati che il Ministero mettesse mano alla riforma degli ordinamenti. Non bisogna essere tecnici per capire che c’è qualcosa che non va. Noi intanto aspettiamo domani per capire cosa verrà fuori e avremmo modo di parlarne il 6 con Marina Boscaino, che si è esposta in prima persona. Vogliamo la garanzia di una scuola laica, pluralista e finanziata dallo stato. Non è possibile che l’Europa ce lo chieda e che in questo caso non le si dia ascolto. E poi scuola sicura, non scuola bella. L’Irpinia ha bisogno di sicurezza”.

Si è concluso così il primo spunto al dibattito che avrà luogo, come già ricordato, il 6 Marzo al Circolo della Stampa alle ore 17:00. Il Comitato della Lip ha dato appuntamento a tutti, augurandosi un’ampia partecipazione su uno dei temi principali del futuro dell’Italia.

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