“Ragazzo di Trastevere” di Giuseppe Sollazzo al Mercadante
Lo spettacolo, tratto da un’opera di Giuseppe Patroni Griffi, è la quarta rappresentazione del progetto “Storie naturali è strafottenti” a cura di Luca De Fusco, in tributo all’autore di origini partenopee
Napoli – “Ragazzo di Trastevere”, che è stato in scena al Teatro Mercadante dal 12 al 22 febbraio, è la trasposizione teatrale delle parole di Giuseppe Patroni Griffi, con la regia di Giuseppe Sollazzo, e con tre soli attori ad interpretare diversi e molteplici personaggi: Michele Costabile, Davide Paciolla ed Anna Ammirati. È una produzione dello Stabile di Napoli, penultimo appuntamento del progetto “Storie naturali e strafottenti”, dedicate al genio letterario di Patroni Griffi.
Il protagonista principale è Otello, Ragazzo di Trastevere, che vive in un’angusta casa del famoso quartiere romano, agli inizi degli anni ’50. Il ragazzo, nauseato dalla quotidianità, che lo opprime, preso dal bisogno di cambiare area, decide di arruolarsi come volontario in Africa. Qui, trovandosi davanti agli occhi gli orrori della guerra, tormentato dalla paura della morte e dal bisogno di amare, trova un modo per farsi riformare e tornare in Italia. Privo di una propria visione etica della vita, Otello rivendica il suo diritto di felicità, ribellandosi a quel destino che sembra volerlo privare dei mezzi necessari per poterla raggiungere. L’amore finisce per diventare nella vita di Otello un espediente utile al raggiungimento di una vita migliore e più decente di quella che il destino sembra volergli riservare. La bellezza costituisce il nascondiglio in cui cela le sua insicurezza e la sua fragilità, diventando preda degli appetiti carnali di donne e di uomini. La vita rende Otello un anti-eroe, che fugge via dalla possibilità di virtù e dalle occasioni di redenzione, per impigliarsi nel peccato e nella ricerca di un modo facile per migliorare le proprie condizioni esistenziali.
Il testo si caratterizza per una prosa ricca e fortemente elegante, ma che non permette alla forma di scalzare la profondità del racconto, soffermandosi sull’interiorità dei personaggi principali. Nella recitazione si distingue particolarmente Davide Paciolla, che nel cambio di personaggi ha dimostrato forti e lodevoli capacità di eclettismo, determinando un turbinio di emozioni differenti a seconda delle esigenze sceniche.
di Davide MARENA