Sviluppo Irpinia – Fierro(CNA): “Se non interveniamo, tra 20 anni provincia di vecchi”

Amministrazioni,sindacati e docenti a confronto al Carcere Borbonico

cgil sviluppoAvellino – “Irpinia, il progetto che possiamo nella politica di coesione 2014/2020”. Questo il tema sviluppato stamane nel corso del workshop organizzato dalla Cgil e Uil per riflettere ad alta voce sullo sviluppo dell’Irpinia e su ciò che è possibile fare realmente per consentire alla provincia di rispondere in maniera coerente alle necessità del territorio.

A cercare di dare una possibile linea da seguire il sindaco di Avellino, Paolo Foti, i segretari di Cgil e Uil, Vincenzo Petruzziello e Luigi Simeone, Salvatore D’Acunto, docente di Economia politica presso la facoltà di Giurisprudenza della SUN, il professore Domenico Fruncillo del dipartimento di scienze politiche, sociali e della comunicazione dell’Università degli studi di Salerno.

 “Questa è l’ultima partita possibile in termini di prospettiva, speranza e futuro per la nostra provincia –ha sottolineato il primo cittadino di Avellino, Paolo Foti, introducendo i lavori- La crescita e lo sviluppo dell’Irpinia è legato alla capacità dei comuni, degli enti e delle categorie d’interesse di intercettare i finanziamenti a messi a disposizione dall’Europa per i prossimo 5 anni. E’ un obiettivo categorico, un punto di partenza per qualsiasi cosa decidiamo di fare. Tutti, siamo chiamati a fare la propria parte in sinergia per la crescita occupazionale, la ripresa del sistema economico imprenditoriale sociale che bisogno di innovazione”.

“Abbiamo necessità di mettere in atto strategie con una politica precisa  ed adeguata sul sud ed individuare metodi e strumenti per far fronte a ciò. I fondi a disposizione sono una risorsa importante da non sprecare come accaduto in passato. E’ giunto il momento – ha concluso Foti – di prendere consapevolezza che Avellino deve assumere il ruolo di porta di ingresso nell’area rurale della Campania. E’ un lavoro non semplice, pieno difficoltà dobbiamo avere la consapevolezza di raggiungere tutti l’obiettivo del bene comune che ci spinge ad essere riferimento speranza concreta per le nostre generazioni”.

 “Non possiamo e non vogliamo pensare cosa ci piacerebbe che fosse, o fosse già stato ma dobbiamo fare i conti con le opportunità che abbiamo di fronte e pensare a quello che possiamo fare mettendo a frutto le capacità di spesa – ha proseguito il segretario generale della Uil, Luigi Simeone – L’Irpinia può e deve giocare un ruolo da protagonista nello sviluppo del Pese partendo da ciò che abbiamo e lavorare affinchè possa portare sviluppo e crescita. Dobbiamo impegnarci per non perdere l’occasione di fare dell’Irpinia polo della logistica del Mediterraneo. Dobbiamo far sì che queste possibilità diventino eccellenze del territorio, riflettendo in maniera precisa e deve esserci un respiro diverso che la politica deve offrire: i partiti devono  fare un passo indietro nei confronti delle amministrazioni un ruolo che Avellino deve recuperare e svolgere”.

Importante il riferimento di Simeone all’Area Vasta e al ruolo importante che gioca per lo sviluppo dell’intera provincia: “E’ chiaro come i comuni e anche il concetto di area vasta vada ampliato e rivisitato. Il concetto di area vasta deve andare avanti. Nessuno può sentirsi escluso da questa partita dando risposte nuove, diverse a questi territori che sono a rischio desertificazione. Dobbiamo favorire nuovi insediamenti produttivi, culturali e centri di aggregazione, non possiamo che queste zone diventino dependance e dormitori per le zone limitrofe”.

 “Si costruisce attorno punti di forza non di debolezza – ha evidenziato Salvatore D’Acunto, docente di Economia politica presso la facoltà di Giurisprudenza della SUN – attorno potenzialità strategiche, non bisogna illudersi di fare sistema produttivo senza un tessuto industriale. Consolidare vocazioni produttive richiede scelte coerenti dove giocano un ruolo importante le istituzioni territoriali ma c’è bisogno che serve a poco andare in ordine sparso. Bisogna far rete e progettare insieme lo sviluppo”.

Invito al confronto permanente quello lanciato dal professore Domenico Fruncillo del dipartimento di scienze politiche, sociali e della comunicazione dell’Università degli studi di Salerno: “nonostante la criticità della situazione in cui ci troviamo possiamo recuperare solo attraverso un confronto che approfondisca la realtà in cui viviamo.”

Una realtà che, per il presidente del Cna di Avellino, Lucio Fierro: “Se non interviene sul reddito industriale tra 20 anni questa provincia sarà solo di vecchi e l’esperienza ce lo insegna. Una provincia che è stata una grande provincia industriale, che aveva un tasso di industrializzazione pari a quello dell’Italia non dà risposte strutturali alla sua crisi. Davvero non c’è spazio per industria in provincia? Noi possiamo ripartire solo ed esclusivamente nella misura in cui puntiamo sulle possibilità reali che questa terra ha dimostrato di far funzionare. Solo se partiamo da qui lo sviluppo è possibile. Le decisioni – continua-  non sono tutte in mano a noi ma sono decisioni politiche europee, nazionale e regionali che senza questo quadro di insieme non portano a nessun sviluppo dal basso. Se non accresce la domanda interna nel Mezzogiorno non riparte il Paese e con se non riparte nulla”.

“E’ interesse del Paese  - chiosa Fierro - che la condizione del Mezzogiorno venga rovesciata ma il Governo deve averne piena consapevolezza. Bisogna smettere con la storia di confondere i desideri con la condizioni generale. Bisogna partire dai punti di forza della provincia ma bisogna sapere quali sono ed il turismo, che si osanna tanto, non è un punto di forza ma si vuole confondere lucciole per lanterne, confondendo  interessi personali con quello che serve per questa Provincia”.

Un pensiero, quello di Fierro, totalmente condiviso dal segretario generale della Cgil, Vincenzo Petruzziello “Bisogna spingere perché il Mezzogiorno diventi una scelta centrale nelle decisioni del Governo. C’è bisogno dello sforzo di tutti affinchè ci sia un cambio di rotta non solo in campo istituzionale ma anche industriale. Se insieme pensiamo a costruire un progetto che tenga conto delle nostre specificità penso che questo possa portarci risultati. Risultati che non rimangano obiettivi su carta ma che possano diventare obiettivi reali con un ragionamento serio che tenga dentro l’Irpinia, il Mezzogiorno, la Campania e che non faccia a meno di tener conto di quello che succede nel Paese e nell’Europa. Un progetto che coinvolga tutti e non escluda nessuno

Source: www.irpinia24.it