Primarie PD – De Luca non molla: “Vado avanti. Napoli ha paura di me”

Il commento: "Hanno paura che De Luca vada a Napoli e spezzi quell’insaponamento che rende le pratiche politiche un indistinto tra maggioranza ed opposizione"

de luca iannaceAvellino -  Dopo aver girato l’Irpinia, l’ex sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, fa finalmente tappa ad Avellino.

Una tappa importante per il candidato alle primarie PD per le prossime regionali della Campania intervenuto questa sera per parlare della sanità  al fianco del dottor Carlo Iannace che ha portato la sua esperienza di dirigente responsabile della Breast Unit dell’Azienda Ospedaliera S. Giuseppe Moscati di Avellino, sempre al fianco delle donne malate di tumore al seno.

“Dei cinque anni di Governo Caldoro – ha spiegato De Luca – della sanità è rimasta una grande sofferenza per le persone normali: i problemi strutturali,  la migrazione sanitaria drammatica che vede 85mila campani andare fuori regione per curarsi quando abbiamo professionalità eccezionali pronte a curare chiunque per qualunque malattia, un’operazione questa che costa la perdita di poco più di trecento milioni di euro l’anno, pronto soccorsi diventati battaglia dove a volte troviamo pazienti accampati in corridoi su barelle”.

“Le condizioni di emergenza restano – continua –  prima tra tutte la vergogna dei tetti di spesa che sarà la mia prima battaglia una volta eletto. E’ ridicolo che ogni anno a settembre viene comunicato che è stato raggiunto il tetto spesa per cui per il pensionato o arriva l’anno successivo o bisogna rivolgersi al privato. Una situazione frutto di una logica politica che è un mero raccoglitore di voti e non mira per nulla a prestare servizi ai cittadini e si rispettano le professionalità mediche”.

L’incontro di De Luca è stato anche il momento per fare il punto sulla situazione di queste primarie che sarebbero pronte ad un nuovo slittamento.

“Qualcuno ha veramente paura che De Luca arrivi a Napoli – commenta – Credo che prima o poi ci arriviamo. Credo che prima o poi faremo quello che stiamo chiedendo da mesi e cioè dare la parola ai cittadini. Le primarie non sono uno strumento perfetto ma tuttavia sono l’unico strumento che da la possibilità di scegliere candidati dei gruppi dirigenti che al netto di qualche “elemento di creatività”da nelle mani dei cittadini un potere al fine di saltare la dimensione dei piccoli capicorrente, delle burocrazie interne di partito, di quelli che vivono di politica politicante e non di rapporti con i quartieri con la gente in carne ed ossa”.

“Per me vanno  bene tutti i candidati ma il mio candidato unico è quello che vincerà le primarie  - continua De Luca riferendosi alla candidatura di Nicolais – Altri candidati unici non esistono. Solo il candidato che vince le primarie sarà il candidato di tutti quanti. Noi ci muoviamo nell’ambito del rispetto delle regole, del codice etico del partito e dei diritti dei cittadini di pronunciarsi. Le primarie  sono uno strumento irrinunciabile perché è connaturato alla natura del PD: scegliere candidati dando la parola ai cittadini e non a capicorrente e burocrazie di partito”.

Ed ai commenti di Migliore e Cozzolino, De Luca non si lascia trovare impreparato ed è pronto alla replica: “Non c’è nulla di peggio di un’ignoranza attiva. Pensino a dire quello che vogliono fare e quello che hanno fatto nella loro vita. Io mi presento per queste primarie sulla base di quello che ho fatto. Questa è la differenza tra me e gli altri. Abbiamo fatto lavoro importante di trasformazione urbana abbiamo dimostrato che su base del nostro metodo lavoro si può cambiare profondamente la realtà e questo è quello che temono a Napoli: che arrivi qualcuno che non ha padroni, che non ha padrini che non deve rispondere a correnti e sottocorrenti di partito e che per di più ha dimostrato che si può lavorare, si può cambiare il volto di un territorio, che si possono fare opere pubbliche, e tanto altro e questo fa paura. Hanno paura che De Luca vada a Napoli e spezzi quell’insaponamento che rende le pratiche politiche un indistinto tra maggioranza ed opposizione”.

“Noi – conclude De Luca rifacendosi alla vicenda giudiziaria che l’ha colpito – dobbiamo avere la capacità di buttare fuori dalle istituzioni , ladri e tangentisti ed abbiamo il dovere di difendere le persone per bene. Da questa vicenda, dove per colpa di aver utilizzato otto anni fa l’espressione project manager anziché coordinatore mi vedo accusato di abuso in atto d’ufficio, deve partire una battaglia di civiltà  in un Paese demenziale”.+

 

di Dora Della Sala

Source: www.irpinia24.it