Gli immigrati risorsa per la provincia, presentato il protocollo d’intesa in Prefettura
A seguito della pubblicazione del protocollo d'intesa per l'integrazione degli immigrati nei comuni irpini ospitanti, i sindacati e i sindaci hanno incontrato il Prefetto per presentare le loro difficoltà.
Avellino - Trasformare il problema degli immigrati in una risorsa, questo l’obbiettivo del “Protocollo d’intesa attività di volontariato per i migranti”di cui si è parlato questa mattina, presso la Prefettura di Avellino, in una riunione che ha visto al tavolo i sindacati insieme al Prefetto. Lunedì 9 Febbraio, infatti, è stato pubblicato il nuovo bando per l’accoglienza degli immigrati in cui si precisa che sarà impossibile effettuare subappalti del servizio.
I sindacati hanno accolto negativamente le nuove linee del bando e hanno proposto questo incontro proprio per chiarire quanto, secondo loro, c’è di sbagliato e richiede una correzione.
531 gli immigrati divisi in dodici comuni e distribuiti nella provincia; il bando dovrà coprire il periodo necessario affinché la Procura di Napoli trovi una soluzione definitiva. Presenti i sindaci di numerosi comuni, fra cui il sindaco di Mercogliano Massimiliano Carullo: “Voglio applaudire il protocollo d’intesa stipulato ma, al di là di questo, noi abbiamo già una procedura di mediazione culturale che si tiene due volte a settimana presso il centro sociale di Mercogliano. La nostra città ha saputo integrarsi appieno – ha spiegato Carullo – in maniera silente e costruttiva con gli immigrati, un risultato ottimo per la comunità. Prevedere una piena integrazione anche con l’istituzione scolastica, in particolare con l’Istituto Agrario così come ha suggerito il Prefetto. In questo modo – ha concluso - si creerebbe una piena sinergia con la comunità e gli immigrati”.
Ad intervenire anche il sindaco di Flumeri Angelo Antonio Lanza che ha approfittato dell’incontro per chiarire la faccenda dei catarifrangenti: “Non trovo discriminazione nella scelta dei catarifrangenti, è per dare più sicurezza agli immigrati”, ha spiegato. “Nella forma, lo ammetto, l’ordinanza poteva esser scritta in maniera più chiara, ma il contenuto non ha nulla di discriminatorio, a dimostrarlo il fatto che da più di un anno li accogliamo e li trattiamo bene. Io sono d’accordo con questo protocollo affinché possano essere di aiuto all’attività comunale: se questi ragazzi volessero darci una mano, in regola, noi li accoglieremmo volentieri. La comunità di Flumeri non è affatto razzista e, ripeto, lo dimostra la disponibilità che abbiamo dato e daremo anche grazie a questo protocollo”.
Presente al tavolo anche il sindaco di Forino Pasquale Nunziata che ha concentrato l’attenzione sull’importanza dell’informazione alla comunità: “L’accoglienza degli immigrati in quest’ultima occasione è stata migliore, ha tolto ogni dubbio e perplessità. Dobbiamo fare – ha spiegato – un’opera di sensibilizzazione sull’argomento, coinvolgendo la comunità e le associazioni. Dobbiamo offrire loro l’opportunità di stare qui. Molti di loro vedono la nostra provincia come una zona di passaggio: è nostro dovere ospitarli e consentire a chi di loro ha delle qualità di restare e di dare il loro contributo positivo alla nostra provincia. Si tratterà, però, di lavoro gratuito in quanto la crisi sta togliendo lavoro ai cittadini, non ci è possibile dare retribuzione neppure a loro”
La questione portata avanti è stata la copertura assicurativa, necessaria agli immigrati per svolgere in regola i lavori presso il comune ospitante ma i sindaci hanno esposto la difficoltà di spiegare alla popolazione la necessità di dare copertura assicurativa agli immigrati. In merito a questo delicato argomento è intervenuto il sindaco di Ospedaletto Antonio Saggese: “Il problema della nostra comunità è avere 27 persone allo sbando. È necessario – ha aggiunto – rispondere a delle domande legate alle intenzioni degli immigrati stessi. I nostri comuni economicamente sono alla canna del gas, ci è difficile pensare di poterli mettere sotto copertura assicurativa. Inoltre, non siamo in grado di fare dei corsi di formazione. Non sappiamo se siamo in grado di ospitare, in queste condizioni, una quantità ancora maggiore di immigrati”.
Il Prefetto Carlo Sessa al momento non è in grado di sapere quanto gli immigrati resteranno ospiti nei comuni irpini a causa del tardo arrivo dei permesso di soggiorno; quelli che non avranno riconoscimento saranno costretti ad andarsene ma i sindaci hanno replicato che certamente, in quel caso faranno ricorso. Il prefetto non ha escluso che i migliori di loro potrebbero decidere di rimanere, ma in merito a tempi e numeri non è possibile ancora rispondere.
Lo scopo del protocollo è di integrare il migrante attraverso la rete sociale e favorire percorsi educativi, risanare l’inattività degli immigrati, programmare laboratori formativi anche di lingua italiana e il sostegno psicologico/sanitario. L’adesione al progetto dovrà essere libera, volontaria e a titolo gratuito. Ad individuare i servizi saranno, in primo luogo, i comuni e le organizzazioni sindacali, e le associazioni interessate nel caso riescano a promuovere dei loro progetti. In questo modo l’immigrato restituisce con l’attività di volontariato l’ospitalità che la comunità gli offre.
Al tavolo i rappresentati della Cgil Avellino Antonio Famiglietti eVincenzo Petruzziello: “Siamo in una situazione di emergenza, dobbiamo tutti trovare un modo per far vivere in maniera dignitosa gli immigrati. Ciò di cui ci lamentiamo – ha spiegato Petruzziello – è l’impossibilità di far arrivare loro i permessi di soggiorno quanto prima. Nel frattempo a Mercogliano inizieremo un corso di lingua italiana perché, appunto, anche gli immigrati fermi qui da Marzo non hanno modo di comprendere e parlare italiano in maniera sufficientemente corretta. In questo modo è possibile tenerli anche occupati positivamente”. In merito alla copertura assicurativa, Petruzziello ha aggiunto: “L’assicurazione è in capo a chi utilizza i servizi ma per quanto mi risulta non costa molto. Possiamo provare a fare qualche convenzione con le assicurazioni delle convenzioni in modo da dare la copertura minima e utile per poter prestare i servizi promossi dal protocollo”.
In merito al servizio di accoglienza offerto in subappalto dalla Engel, Petruzziello ha dichiarato:“La Cgil ha deliberato un esposto denuncia presentato presso la Procura della Repubblica in merito al trattamento della Engel degli immigrati ospitati e per i pagamenti alle strutture ancora non pervenuti. Non accettiamo gli immigrati vivano una situazione del genere e contiamo di arrivare fino in fondo”.