Giornata della Memoria – Consegnate le medaglie d’onore

Il commento del Prefetto Sessa: "La memoria è il filo conduttore che lega le generazioni e permette di costruire le società su quelli che sono i principi di rispetto e di dignità umana"

sessa

Avellino – Sono state consegnate oggi presso la Prefettura di Avellino le medaglie d’onore ai familiari dei cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra.

Dieci le medaglie concesse dal Presidente della Repubblica su proposta della Presidenza del Consiglio. Mario Belfatto, Salvatore Castierno, Michele De Ciglis, Michele De Luca, Francesco Della Croce, Alessandro Lisena, Angelo Maria Mastroberti, Domenico Novellino, Carmine Martino Raucci e Salvatore Battaglia, deceduto lo scorso 14 gennaio. A loro le medaglie d’onore per aver costruito con la loro testimonianza quei valori che l’Europa, ancor oggi continua a difendere.

La memoria è il filo conduttore che lega le generazioni e permette di costruire le società su quelli che sono i principi di rispetto e di dignità umana – spiega il Prefetto di Avellino, Carlo Sessa – La dignità delle persone, il rispetto della convivenza civile sono valori che vanno preservati. La memoria è un patrimonio condiviso sul quale dobbiamo costruire il nostro presente.  L’augurio è quello che al di fuori del semplice ricordo da parte dei giovani si capisca che queste lotti non possono che portare risultati negativi, disastri e crisi che vanno oltre la semplice perdita della vita ma che investono tutte le società, le popolazioni, le religioni. E non possiamo permettere tutto ciò“.

Presenti alla cerimonia anche le scuole dell’artistico P.A. De Luca, del classico “Colletta” e dell’agrario “De Sanctis” accompagnate dal provveditore Rosa Grano.  ”Ciò che è accaduto – dichiara la Grano- va  fuori ogni logica, non può essere compreso ma è importante conoscere per definire un percorso che vada nel rispetto dei diritti e della dignità umana. In questo percorso la scuola entra a pieno titolo perchè ha iniziato già da tempo un percorso di conoscenza e consapevolezza. I rischi di discriminazioni, razzismi sono ancora dietro l’angolo ma dobbiamo insistere e resistere per non permettere che episodi del genere si ripetano“.

Source: www.irpinia24.it