Crisi europea, decisione BCE – Giugliano (CGIL) “Soddisfatti”

"Questo tuttavia non basterà a far uscire l' Europa dalla crisi. Perché ci sono le politiche di austerità che a mio avviso minacciano l' integrazione europea."

cgilMimmo  Giugliano  (Cgil) manda il seguente comunicato:

“Bisogna mostrarsi soddisfatti della decisione della BCE di acquistare titoli di debito per un valore di oltre mille miliardi di euro.
Questo tuttavia non basterà  a  far uscire l’ Europa dalla crisi. Perché ci sono le politiche di austerità che a mio avviso minacciano l’ integrazione europea.
Dopo la crisi finanziaria del 2008 sono andati persi oltre 61 milioni di posti di lavoro (in Italia, circa 7 milioni tra disoccupati ufficiali e “disoccupati parziali”) e la tendenza potrebbe protrarsi fino alla fine del decennio.
Allora, esistono dei rimedi ed è ora di utilizzarli.
In Europa serve un piano di investimenti di grandi dimensioni. Dovrebbe corrispondere al 2% del PIL europeo, vale a dire a circa 250 miliardi di euro l’ anno durante dieci anni.
L’ obiettivo è di riportare l’ Europa ai vertici dell’ economia verde, nell’ ambito del risparmio di energia, della ristrutturazione degli immobili e dei trasporti ecosostenibili, etc.
La commissione europea vuole investire 315 miliardi di euro sull’ arco di tre anni, ciò appare assolutamente insufficiente per rilanciare l’ occupazione.
Del resto, c’ è bisogno di un’ altra politica economica.
L’ austerità e i tagli selvaggi alla spesa pubblica sono responsabili della stagnazione in Europa.
Le politiche di austerità sono andate a beneficio di una piccola parte della popolazione, la più ricca.
Ci vogliono conti pubblici sani, ma le politiche seguite finora non hanno fatto altro che strangolare la domanda, senza per questo diminuire il debito pubblico.
In questi ultimi anni si sono ridotti i salari, si è diminuita la protezione dei lavoratori e si sono create nuove forme di contratto precario, ma questi nuovi impieghi non fanno che impoverire i salariati e non permettono di vivere decentemente.
I giovani sono particolarmente colpiti dalla disoccupazione e questa è una situazione grave, per non dire disperata.
Questo necessita di un forte intervento pubblico e quindi di sufficienti mezzi finanziari.
D’ altronde, l’ aumento delle disuguaglianze destabilizza le società europee e crea dei dubbi sugli ideali che hanno condotto alla creazione dell’ Unione europea.  Questi dubbi sono purtroppo sfruttati da populisti di vario genere che propongono soluzioni assurde, come il ritorno alle frontiere nazionali.
In gioco non ci sono soltanto la morale e la coesione sociale, ma anche la sostenibilità delle economie europee.
Pertanto, a tutti i livelli – locale, regionale, nazionale, europeo – bisogna ragionare in termini innovativi, puntando decisamente sulla crescita e sull’ occupazione, sul miglioramento delle condizioni economiche e sociali delle persone e sullo sviluppo dei territori.
Per un futuro dignitoso e per il progresso che ci si attende.”

Source: www.irpinia24.it