Conservatorio Cimarosa – Cipriano: “Rappresentare al meglio la struttura”

Concretezza è la parola che guiderà l'impegno triennale al Conservatorio avellinese del nuovo presidente

cimarosa conferenza stampaAvellino – In questi giorni c’è fermento culturale in città. Infatti il ministro dell’Istruzione ha nominato non solo l’ex assessore Paolo Ricci presidente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, ma anche il presidente del Teatro Carlo Gesualdo, Luca Cipriano, a presidente del Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino. E oggi, nell’Istituto di alta formazione musicale, le intenzioni del successore di Nicola Battista, sono state manifestate insieme al direttore del Conservatorio, Carmine Santaniello, a un membro del Consiglio di Amministrazione, l’avv. Giuseppe Pagnotta e, in rappresentanza dei docenti, al maestro Giuseppe Finizio.

Accolgo con onore e grande senso di responsabilità questo incarico. Penso che Nicola Battista (oggi fuori città per impegni familiari) abbia fatto un lavoro egregio, tenendo le redini del Conservatorio, facendolo crescere insieme a Santaniello (pezzo di spicco anche del teatro Gesualdo)”, ha esordito Luca Cipriano.

Il nostro Conservatorio è quello più grande della Campania. Ha 42 anni di storia e nel 1972, quando la struttura era in piazza Duomo (zona dell’attuale Camera di Commercio) c’erano il direttore Vitale e il presidente Maggio. Questo campus universitario odierno è dono del governo degli Stati Uniti, che credo vada rimesso al centro del sistema culturale cittadino e provinciale, coinvolgendolo per celebrare con noi qualche anniversario”, ha ricordato Cipriano, rimarcando la presenza, in quello che è il quarto conservatorio nazionale per dimensione, di 140 docenti e circa 1600 alunni, non solo italiani. Infatti, il neo presidente ha aggiunto: “il Conservatorio è aperto all’Irpinia, ma anche all’estero. Austria, Polonia, Svezia sono state qui, ma soprattutto la delegazione cinese che ha scelto di studiare ad Avellino. E’ questo un valore economico e di relazioni internazionali da non sottovalutare. Già nel 2010 al Gesualdo dissi che la cultura produce valore civile e sociale”.

“C’era anche una scuola media qui. In città il gusto estetico è stato abbandonato dalla ricostruzione post-sismica, non valorizzando più iniziative immateriali” –ha aggiunto, riempiendo il suo ideale di concretezza di alcune parole chiave: “arte, musica, sperimentazione, creatività, ingegno, talento: rinvestire sulla bellezza del decoro urbano e dei beni immateriali, per non essere terra senza futuro. Grazie al Teatro Gesualdo, ad es., c’è chi dorme nei nostri alberghi, mangia nei nostri ristoranti, frequenta le nostre palestre: la cultura è economia, non solo intrattenimento e tempo libero”.

Il Consiglio d’Amministrazione del Cimarosa si insedierà dopo le vacanze natalizie, ma Cipriano ha già accennato due progetti che erano in cantiere. Essi hanno ricevuto due finanziamenti che permetteranno la loro realizzazione: “il primo riguarda la riconversione della vecchia palestra (nei pressi della Casina del principe). Qui ci sarà una sala incisioni con auditorium di 130 posti, una sala musica non solo per allievi e professori, ma anche luogo fisico per le associazioni culturali irpine. Il secondo finanzia l’auditorium con orchestra motorizzata (nei pressi del Teatro Gesualdo): qui occorre un restauro, messa a norma di sicurezza, e valorizzazione possibilmente di un organo a canne. Con il CdA ci confronteremo su un teatro ridotto perché i 1200 posti del Gesualdo sono molti: occorre uno spazio più intimo per manifestazioni musicali”. L’auspicio è un anno per completare tutto. Poi, il discorso di Cipriano si è concentrato su piazza Castello, elemento di congiunzione tra Cimarosa e Gesualdo. Se si lotterà contro il tempo per ripulire la zona di erbacce, potrebbe tornare la manifestazione concertistica “All’ombra del Castello”. “Voglio contattare Cantelmo affinché la Procura possa aiutarci a trovare una soluzione – ha detto ancora Cipriano – se piazza Libertà può essere del passeggio e degli incontri, piazza Castello può diventare il luogo degli eventi. E’ il momento di invertire la rotta. I tempi sono maturi”.

Il maestro Domenico Cimarosa fu uno dei massimi esponenti della musica partenopea di fine ’700. “Suo padre era un muratore che costruiva il museo di Capodimonte e sua madre era una lavandaia. Un umile rappresentante del popolo. Dunque, chiunque, dotato di talento, può diventare chiunque. Non è detto che bisogna essere figli di direttori d’orchestra. Ci impegneremo per i 1600 giovanissimi talenti in erba che crescono nella nostra città. Essi potranno fare onore in futuro alla nostra provincia“, ha concluso Cipriano.

di Francesca Contino

Source: www.irpinia24.it