Isochimica – Comune, Provincia, Regione e Governo insieme per la bonifica

Incontro pubblico con Barca, Caldoro, Gambacorta e Foti per condividere un percorso che acceleri le misure su quello che può diventare simbolo di un problema risolto

caldoro foti gambacorta barcaAvellino - Organizzati dal Circolo PD Foa di Avellino e convocati da Luoghi Idea(li) per «mettere in rete tutti i soggetti a vario titolo interessati alla bonifica dell’ex Isochimica ed avviare un percorso di governance del risanamento e del riutilizzo dell’area», oggi è stata la seconda ed ultima giornata degli Stati generali dell’Isochimica “per il governo della bonifica”. In mattinata l’Amministrazione Comunale, il Comitato “Liberi di Respirare” composto dalle mamme del Co.Ci.B.Is. e i membri del Circolo PD Foa di Avellino, animatori del progetto Luoghi Idea(li) sull’ex-Isochimica, si sono incontrati per delineare la possibile e ragionata futura destinazione d’uso dell’area, al termine della sua bonifica. Sono stati presentati i risultati del sondaggio svolto nel quartiere e delle attività realizzate dagli alunni  della Scuola di istruzione di I e II grado del Borgo ferrovia, quali basi per l’attuazione di una progettualità che includa e consideri anche la comunità che vive più prossima al sito dell’ex-Isochimica. Nel pomeriggio, una tavola rotonda con Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, Domenico Gambacorta, presidente della Provincia di Avellino, Paolo Foti, sindaco di Avellino.

I lavori sono stati aperti e moderati da Giovanni Bove, il quale ha riaccolto in città Fabrizio Barca, ex ministro per la Coesione Territoriale, ideatore del progetto nazionale Luoghi Idea(li), dopo circa 5 mesi (cfr. http://www.irpinia24.it/wp/blog/2014/06/08/pd-av-circolo-foa-con-ex-ministro-barca-il-comune-si-attivi-per-la-bonifica-dellisochimica/ ). Bove ha annunciato che il cicolo Foa fino a marzo 2015 sarà vicino all’amministrazione comunale, ma occorre che i cittadini abbiano ancora un pò di pazienza e fiducia.

“Il destino di una comunità si ricostruisce con una memoria collettiva - ha esordito l’ex vicesegretario provinciale del Pd, Francesco Todisco - ognuno risponderà del proprio operato sull’isochimica, ma è stato utile anche il tassello della magistratura per l’intreccio di una certa sete di potere che calpesta l’ambiente, la civiltà del lavoro e i diritti dei cittadini. Le contrapposizioni non portano da nessuna parte, ma occorre un orizzonte comune. Bisogna riscoprire il valore dello Stato, elemento capace di orientare le politiche industriali. La classe dirigente nasce nei processi culturali che si innescano: se quella che abbiamo è inadeguata è perché va cambiato il ragionamento. La demagogia non fa i conti economici di alcune scelte. Parlare di ambiente significa parlare di scelte urbanistiche. Riscopriamo quella politica bella che mette insieme pezzi d’umanità”.  

“Il quartiere di borgo Ferrovia negli anni ’80 era molto popoloso - ha ricostruito Gabriella Testa del Comitato Cittadino Bonificaisochimica scuola primaria borgo ferrovia Isochimica (Co.Ci.B.Is.) – prima c’erano 5 sezioni nella scuola media, oggi ci sono solo 56 ragazzi! Sicuramente abbiamo respirato fibre di amianto in passato. I 70enni di oggi dicevano ai 40enni che l’amianto faceva meno male della Coca cola perché c’era bisogno di lavorare. Stanchezza, rassegnazione, sconforto hanno portto all’oblio della vicenda. Conosco persone malate al polmone che hanno lavorato alla stazione, che oggi ha solo un treno che passa alle 11.30. Abbiamo fatto visitare il quartiere ai bambini ed hanno disegnato ciò che vedevano, come il positivo murale della pace della Chiesa di San Francesco. C’è chi ha risolto sia in Italia che all’estero problemi simili. Va restituito un luogo pulito e sicuro”. Nella foto una delle tante realizzazioni artistiche dei bambini e ragazzi del quartire, che hanno partecipato alla mostra “Sguardi Ideali”, esposta in una sala dell’ex carcere Borbonico.

“Il nostro è un tentativo di reinventare la politica, occupandosi di essa anche fuori dai partiti, abbattendo i muri - ha riflettuto Lucio Fierro – non si può dire che non esiste destra e sinistra. Gambacorta e Caldoro sanno che dal Pd non gli verrà mai sostegno, ma ora siamo alternativi perché con noi è possibile elevare il pensiero politico. Mi appassiona il perché i fondi europei non produco effetti nel Mezzogiorno. Limiti strategici di Caldoro? essere stato subalterno del ministro Tremonti. Solo attraverso una scelta di reindustrializzazione si rialza la domanda interna”.

“L’Isochimica è un problema della città, non della ferrovia - ha detto il sindaco Paolo Foti l’amministrazione è pronta a realizzare l’esproprio di quest’area, ma premessa fondamentale è ragionare con la città facendo sintesi. Vedo già da stasera realizzarsi il concorso di 3 istituzioni: Caldoro non ha fatto mancare 1 milione e 600mila € per la messa in sicurezza. Avellino è stanca e non perdonerà alla politica la mancata bonifica ed esproprio”.

Quando ero assessore provinciale all’ambiente ho visitato questo luogo spettrale - ha affermato il presidente Domenico Gambacorta - ho sempre fatto il mio dovere e continueremo a farlo con trasparenza. Vanno riorganizzate le aree interne: sanità, scuole, trasporti. La raccolta differenziata, ad es., costa in Provincia. E’ giusto che i cittadini partecipino sempre più: bisogna, però, conoscere per deliberare. Siamo con passione a servizio sia di chi ci ha votato sia di chi no”.

“C’è voglia di partecipare e dire la propria, ma cala la democrazia rappresentativa (si pensi al voto in Emilia-Romagna). Quale modello di governance, allora, mettere in campo? - ha dichiarato Stefano Caldorola vicenda Isochimica non è tutta italiana: è mondiale. Si è sottovalutato l’impatto dell’industrializzazione sull’ambiente. Negli anni ’70 le ciminiere causavano problemi a Napoli. E sulla vicenda Terra dei fuochi eravamo intervenuti un anno prima dell’emotività per iniziare a risolvere problemi serissimi. Ma i grandi problemi non si risolvono dalla sera alla mattina. Ho letto le carte e la vicenda Isochimica ha avuto resistenze di interesse privato: c’era chi voleva fare la bonifica a prezzi più bassi possibili. Non basta chiedere aiuto al Ministero dell’ambiente, ma bisogna rafforzare il sistema di governance. Tutti possono dire la propria, ma in campo le competenze specifiche per evitare di risbagliare (per risolvere una malattia si va dal medico, non dall’ingegnere). Solo i cittadini con il Comune possono proporre e decidere cosa fare in futuro dell’area Isochimica. La Regione resta disponibile a sostenere, ma prima il coinvolgimento dei cittadini. Anche il modello del referendum va riproposto. La miglior strategia per difendere, ad es., l’acqua al minor costo è quello delle macro aree (non credo nella strategia regionale)”.

“Sono qui come cittadino iscritto ad un partito - ha concluso Fabrizio Barcase 2 cittadini su 3 non vanno alle urne bisogna vedere in questo incontro l’esempio di un buon tipo di discussione. Quando il Paese è in trappola un’intera comunità non riesce ad innovare. L’Europa non deve dirci cosa fare, ma è comodo sapere che se l’Italia va male è un problema europeo. Bisogna scuotere il sottosviluppo: il Paese è pieno di idee. Ogni territorio deve identificare le proprie carte e poi trasformarle. Il punto debole è che è fragile la pubblica amministrazione. Ma quello forte sono le aree vaste con idee forti nazionali. Sono mobilitati ora per l’Isochimica il Comune, la Provincia (responsabilità del danno), Regione (integrazione del piano di caratterizzazione), Governo (ministro dell’ambiente patrocina tale iniziativa). Il luogo di veleni può essere trasformato in luogo di salute, ma prima si decidano le dimensioni strategiche e poi si valutino insieme le idee. Alla fine di un processo partecipato, che crea coscienza, si dà a tutti la possibilità di dire la propria (anche se non passerà una linea), convincendoli dell’appropriatezza o meno di quell’idea”.  

Source: www.irpinia24.it