Il Premier Renzi all’Ema di Morra de Sanctis: “La pagina più bella della storia non è stata ancora scritta”

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi in visita allo stabilimento Ema di Morra de Sanctis. Il Premier: "Modello di eccellenza, l'Italia deve ripartire dal Mezzogiorno"

renzi emaMorra de Sanctis - Il Premier Matteo Renzi, nel suo tour fra le aziende d’eccellenza nel sud Italia, ha scelto come ultima tappa la Ema di Morra de Sanctis. 

Fra i presenti numerosi sindaci dell’Alta Irpinia, il Presidente della Provincia Domenico Gambacorta e il Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. Ad accompagnare il Primo Ministro nella sua visita Graziano Delrio, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Grande soddisfazione da parte dei dirigenti Ema e Rolls Royce che, insieme all’ambasciatore britannico Christopher Prentice, hanno accolto il Primo Ministro facendogli visitare la struttura e mostrando le grosse potenzialità che la fabbrica e i suoi dipendenti hanno da offrire. Ad intervenire Otello Natale, direttore dello stabilimento Ema, che ha illustrato quanto di eccezionale questa realtà riesce oggi a realizzare: “Proponiamo nuove iniziative di produzione, fra cui PoEma, rete di impresa da noi fondata nell’Aprile 2014 traguardandoci sul 2012 e riconosciuta per il suo valore sia in Italia che all’estero, nonché lavori di ricerca con le università di Napoli, Salerno e Benevento”.

Grande soddisfazione arriva anche dalla Gran Bretagna, a testimoniarlo l’ambasciatore inglese Christopher Prentice: “La visita del Presidente Renzi rappresenta un forte segnale per iniziative vincenti come questa, soprattutto nel Sud Italia. Il premier – ha aggiunto – sa che ci sono altre possibilità di collaborazione con Rolls Royce che possono concretizzarsi; quanto vediamo qui è un esempio di come si possa vincere e avere una sana e fattiva collaborazione con le istituzioni, in questo caso il Ministero dello Sviluppo Economico in Italia e la Regione. Esempi come questo in Italia sono, purtroppo, molto rari; ci sono ancora troppi casi, infatti, in cui la burocrazia ostacola gli interessi dell’Italia.

Desidero sottolineare - conclude l’ambasciatore – il nostro sostegno per le riforme strutturali che questo Governo sta attivando al fine di semplificare la burocrazia e accelerare le procedure. Le riforme per cui sta lavorando il Presidente del Consiglio sono proprio ciò di cui l’Italia ha bisogno, in linea con gli obbiettivi del nostro paese. Prevediamo, dunque, grandi risultati per gli investimenti britannici in Italia”

Presente anche Giuseppe Ciongoli, Presidente Rolls Royce Italia: “Abbiamo rilevato questa azienda dalla Finmeccanica e abbiamo fatto in modo che il personale venisse addestrato e crescesse insieme a noi. Un’esperienza ricca – ha dichiarato -, di crescita ed è proprio quanto ottenuto qui che mi spinge a proporre al Premier l’idea di uno sportello unico per le aziende estere che vogliono investire in Italia.

Le riforme del lavoro – conclude – certamente aiuteranno aziende come la nostra ad investire. Quando abbiamo fatto il nostro investimento nel sud Italia erano in molti a dirci che non ce l’avremmo fatta. Quello che abbiamo oggi, grazie a queste donne e a questi uomini dipendenti dello stabilimento Ema, possono dire con i fatti a quei gufi che si sono sbagliati”.

renzi ema 1Parole di speranza e di soddisfazione da parte dei vertici, il discorso del Prmo Ministro Renzi non è stato da meno. Futuro, crescita e lavoro: questi i temi toccati da Premier che ha introdotto il proprio discorso ricordando un’importante figura storica del nostro territorio, Francesco de Sanctis: “Il primo pensiero va alla storia di questo posto e della sua gente. Una comunità laboriosa, capace, in grado di tenere con forza le radici del proprio passato ma, contemporaneamente, sa fronteggiare il futuro e l’innovazione.

Dobbiamo rimettere in moto l’Italia è, per fare ciò, non abbiamo alcuna intenzione di fermarci. Siamo convinti – ha proseguito Renzi – che queste siano le sfide delle euro riforme. La grande sfida è riuscire a mettere in moto il Paese partendo da una costatazione: o riusciamo a recuperare una dimensione di bellezza, impegno, tenacia e positività nel Mezzogiorno  o l’Italia non ripartirà mai”.

Renzi, infatti, ha concentrato il proprio intervento sul problema del sud Italia, non solo circostritto al meridione ma a tutto il Paese: “Non esiste una questione meridionale ma una questione italiana. A dimostrarlo è la storia: negli anni di De Sanctis l’industria del Mezzogiorno era più sviluppata di quella del nord. In questo secolo e mezzo di storia abbiamo scritto tante pagine importanti ma perso anche qualche occasione. Oggi – ha aggiunto – il quadro dell’Italia vede il Nord, o meglio una parte di esso, in cui i livelli di crescita sono più alti di altri paesi europei, come Regno Unito e Germania, e una parte del Sud che arranca. Quando trattiamo il tema del Mezzogiorno non facciamo altro che elencare sempre e solo problemi. Certo, di problemi ce ne sono, sarebbe folle negarli: nessuno può far finta che questi problemi non esistano ma c’è un Mezzogiorno che è molto più forte delle paure, che non ha voglia di rassegnarsi e che mostra la propria volontà di tirar fuori il Paese da questa crisi”.

Il Primo Ministro, reduce da due visite, una in Sicilia e l’altra in Calabria, ha sottolineato il valore della provincia di Avellino che, inseme ad altre, ha tutte le potenzialità per far fronte alla crisi del Mezzogiorno: “Tra le terre del Meridione, fra cui Sicilia e Calabria visitate da me oggi, c’è l’Irpinia: una terra con una storia e una profondità di pensiero che tutti vi riconoscono, ricca della bellezza e in grado di mettere nel cuore dell’Appennino un’azienda  come l’Ema, capace di competere a livello mondiale. Il successo di questa azienda dipende non solo da chi la gestisce ma soprattutto dalla qualità delle donne e degli uomini che vi lavorano.

Il nostro Paese – ha proseguito Renzi – non può avere paura della globalizzazione. L’abbiamo considerata come una nostra nemica, uno spauracchio in grado solo di appiattire il mondo ed eliminare le prospettive. È vero, in alcuni momenti ci siamo auto rimpiccioliti, abbiamo ridotto la dimensione delle nostre ambizioni e pensato che l’Europa fosse un luogo dove andare a chiedere permesso. 

Abbiamo temuto che la competizione globale ci potesse schiacciare, a causa della paura e del senso di protezionismo che è diffuso. Invece, vediamo che nel mondo globale, da Morra de Sanctis alle grandi città, esiste lo spazio per stare sul mercato internazionale. Un’operazione dove vince chi investe, come la Rolls Royls, ma anche dove a vincere è una comunità che investe nella qualità del capitale umano e delle competenze”.

Il Premier, sulla scia dell’ottimismo frutto dei risultati ottenuti fino ad oggi dall’Ema, ha dichiaro la propria guerra al pessimismo:” Per fare quanto necessario abbiamo bisogno di cambiare il racconto di noi stessi, non possiamo continuare a raccontare che tutto va male per il gusto di dirlo. La disoccupazione esiste ma ciò che non non viene raccontato sono i  100000 posti di lavoro in più su cui possiamo contare, un dato di partenza decisamente positivo da non sottovalutare. Tanti dei nostri ragazzi – ha spiegato Renzi – stanno tornando ad iscriversi alle liste di disoccupazione perché pensano ci sia di nuovo speranza , che si possa ripartire. Non c’è nessuna riforma, di quelle che abbiamo in programma e che faremo, in grado di dare spinta al Paese come la possibilità di credere in un’impresa condivisa”.

renzi ema parlaIl Presidente del Consiglio ha concluso il proprio discorso ritornando all’eccellenza dell’Ema, da lui stesso considerata modello da seguire per lo sviluppo e la ripartenza non solo del Mezzogiorno ma di tutta l’Italia: “Dico grazie a chi ha convinto i propri partner, azionisti e soci, ad investire qui. Non credo sia stata la cosa più semplice del mondo, eppure oggi son certo che coloro i quali 14 anni fa hanno deciso  di investire in questa realtà oggi siano entusiasti e convinti del fatto che la pagina più bella di storia, qui a Morra de Sanctis, non è stata ancora scritta.

Forse - ha concluso il Premier – non ce la faremo a far meglio di chi nella storia ci ha preceduto, ma di certo possiamo dare il meglio di quello che possiamo fare; ciò ci consentirà di creare nuovi posti di lavoro e cultura in una terra che ne è già impregnata. È per i giovani che non possiamo permetterci di abbracciare la politica del piagnisteo, credere che il futuro sia una minaccia. Il domani non è una minaccia ma una grande opportunità e cercheremo di affrontarlo con tenacia e dedizione.”

 

 

Rita Mola

 

Source: www.irpinia24.it