Avellino – Presentato “Gli ir/rispettabili” al Circolo della stampa
Presentato il libro scritto da Alfredo Mantovano, consigliere presso la Corte di appello di Roma, e Domenico Airoma, che è stato PM ad Avellino ed ora procuratore aggiunto presso Napoli Nord, presso il Circolo della stampa
Avellino – Presentato il libro scritto da Alfredo Mantovano, consigliere presso la Corte di appello di Roma, e Domenico Airoma, che è stato PM ad Avellino ed ora procuratore aggiunto presso Napoli Nord, presso il Circolo della stampa.
“Il messaggio del libro che oggi presentiamo sta tutto in quella ‘R’ ballerina del titolo – afferma Airoma – si tratta di personaggi non meritevoli di rispetto. Tuttavia, vengono cercati dalla comunità per risolvere controversie private, per un posto di lavoro. Molto spesso nella società c’è voglia di mafia. Bisogna studiare le radici di tale voglia. I non rispettabili non sono solo i capi clan ma anche coloro che gestiscono i traffici illeciti, che hanno agganci con ambienti istituzionali. A tal proposito mi piace ricordare una frase di Falcone ‘La mafia non è un cancro proliferato su un tessuto sano’. Pertanto, se la mafie proliferano è perché il nostro tessuto sociale non è più sano.”
Il libro parte da una strage in Irpinia oramai arcinota: quella del Vallo di Lauro in via Cassese: il 26 maggio del 2002 alle 20.30 in Via Cassese le donne dei due Clan rivali del Vallo Lauro aprirono il fuoco. Per la prima volta sono state le donne protagoniste di un agghiacciante e spaventoso conflitto a fuoco nel corso del quale sono state colpite a morte la sedicenne Clarissa Cava e le due zie Maria Scibelli e Michelina Cava. Difatti, viene chiamata anche la “Strage delle donne”.
“Quello che successo è stato un punto di svolta - afferma Airoma - + stata la prima volta in cui abbiamo un caso di camorra con carnefici e vittime che sono donne. E’ un fatto singolare nella storia della camorra. Dopo quell’avvenimento ciò che mi colpì fu la reazione dei compagni di classe della sedicenne uccisa. Difatti, l’evento fu seguito dappertutto e addirittura venne una giornalista della BBC ad intervistare i ragazzi. Quest’ultimi parlavano solo di vendetta. In sintesi, giustificavano un atto di vendetta. Evidentemente non c’è un modello da seguire, che fa capire se quella cosa giusta o sbagliata. La cosa importante – conclude Airoma – non ci sono più codici, anche le donne ora vengono uccise.”
Il sottotitolo del volume dice Il consenso sociale alle mafie. Ce lo spiega il co-autore Mantovano: “Il consenso è qualcosa di cui la criminalità mafiosa ha bisogno – afferma Mantovano – per radicarsi ancora di più nei territori. Serve per coprire latitanze e traffici. Non solo il Sud e quindi l’irpinia o la zona napoletana fa gola alla mafia. Essa cerca ponti in tutta Italia.”