M5S – Carlo Sibilia pubblicizza l’arcipelago SCEC
Il Meetup di Avellino presenta il Buono Locale di Solidarietà.
Avellino - SCEC è acronimo di: Solidarietà ChE Cammina. Uno strumento a disposizione di ogni comunità che va usato insieme agli euro con l’obiettivo di legare al territorio la ricchezza e farla reinvestire nel circuito, favorendo le produzioni locali.
“Una comunità è povera solo quando non sa fare niente - ha detto Luca Vannetiello, presidente di Arcipelago Scec, davanti la platea presente al Circolo della Stampa – c’è tanto lavoro, ma non c’è denaro da scambiarsi. Lo Scec è uno strumento neutro. Bisogna, allora, convincersi che chi ha i problemi ha la soluzione: basta guardarsi intorno! Non si può culturalmente accettare l’affermazione ‘non c’è posto per te perché non ti posso pagare’. Lo Scec è un pezzo di carta, è un niente che grazie ad internet sta funzionando in molto realtà”.
SCEC significa risparmiare senza creare debito. E’ uno sconto che cammina. Una pubblicità per un negozio. Ma ad Avellino già ci sono negozi che accettano lo Scec? Sì: “Sapori e Colori dalle Terre del Sole” (di Ester Preziosi) a Piazza Libertà n. 18.
“Nel mio portafoglio ci sono euro e Scec - ha affermato Pierluigi Paoletti, fondatore di Arcipelago Scec – ogni euro è emesso a fronte del debito, lo Scec invece è una convenzione senza debito. La Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate ci hanno monitorato e poi legittimato. Infatti il nostro è un meccanismo incondizionato che riduce il prezzo a favore di tutta la comunità e non per un solo prodotto. Ogni famiglia spende 60 milioni di euro all’anno, invece con questo strumento si può passare da un’economia che sovrasta l’altro ad un’economia cooperativa: il mio benessere equivale al tuo benessere (no win-lose, ma win-win). L’Arcipelago è un’organizzazione di volontariato che mette a disposizione la sua rete. Lo Scec campano può essere utilizzato in tutte le altre regioni italiane. Si può riequilibrare lo squilibrio: risanare la cellula locale e metterla in relazione con le altre cellule malate della nazione”.
“Ci può essere un cambio d’abitudine d’acquisto – ha aggiunto Paoletti – dalle grandi distribuzioni a quelle locali. 1200 Scec al mese a famiglia può allungare l’economia. Ci sono prodotti molto simili alla Coca-Cola nelle comunità locali che si possono comprare con lo Scec. Il grano, però, ci mette 6 mesi per germogliare e 8 mesi prima di essere raccolto: lo Scec richiede quindi il tempo del cambiamento culturale. Avezzano, Torino, Parma sono Comuni che stanno studiando come introdurre gli Scec nel sistema di tassazione. La creatività è un bene prezioso da recuperare perché fa parte del DNA italiano. Il debito infinito porta alla schiavitù del debitore, perciò tale meccanismo malato portò all’anno sabbatico, al giubileo per rimettere i debiti. Reinventiamoci, perciò, il futuro”.
Carlo Sibilia, deputato del Movimento 5 Stelle, si è detto soddisfatto dopo 10 anni. Infatti, quando nel 2005/2006 era solo un cittadino ad Avellino aveva mostrato dei filmati sull’argomento. E si è detto felice per la proposta passata ieri sulla legge di iniziativa popolare per indire un referendum consultivo di indirizzo sull’uscita o meno dall’euro.
Lo Scec è: proprietà del portatore, distribuito gratis, senza scopo di lucro, non crea debito. “Dal denaro al donare” e “Non venderò mai la mia libertà per tutto l’oro del mondo” sono slogan che Sibilia ha auspicato che gli operatori del commercio e dell’imprenditoria irpina, oltre ai cittadini, possano servirsi di questo mezzo, simbolo di fiducia reciproca in armonia con gli artt. 1, 2 e 42 del secondo comma della Costituzione italiana.
Per i dettagli sul funzionamento del progetto, si veda: http://scecservice.org/