Serino – Anomalie nei lavori del consiglio. Archiviato il procedimento per Federico Rocco

Al consigliere comunale e ad altre due persone venivano contestati i reati di falso ideologico e abuso d'ufficio

Tribunale-AvellinoSerino - Il procedimento penale nei confronti di Federico Rocco, consigliere comunale di Serino e del Segretario comunale, dott. Domenico De Cristofaro,del Vice-segretario comunale, dott. Antonio Petti, è stato archiviato.

La motivazione pubblicata lo scorso 5 novembre nell’ordinanza del Giudice per le indagini preliminari, dott. Giuseppe Riccardi è “infondatezza della notizia di reato atteso che, come si evince dallo stesso verbale del Consiglio comunale del 21/12/2011, il punto n. 5 all’ordine del giorno è stato posto in votazione una seconda volta, al termine della seduta, in quanto veniva accertato che la deliberazione precedentemente assunta era stata effettuata in mancanza del numero legale”

I fatti risalgono ad una denuncia avanzata dall’ex Consigliere di minoranza del gruppo “comitato pro Serino” Abele De Luca, alla Procura della Repubblica in riferimento ai lavori del Consiglio comunale di Serino nella seduta del 21 dicembre 2011.

I reati che si contestavano erano abuso in atti d’ufficio e falso ideologico dichiarando regolarmente approvata una deliberazione riguardante il servizio di tesoreria comunale con sei voti a favore invece dei sette necessari essendo il Consiglio di prima convocazione.

Il pubblico ministero, dott. Elia Taddeo, a conclusione delle indagini, condotte con l’ausilio dei Carabinieri della stazione di Serino e degli uomini della Guardia Forestale della locale stazione, aveva chiesto al GIP l’archiviazione del caso ma il consigliere di minoranza volle andare avanti con la fissazione di una nuova udienza che si è tenuta lo scorso 7 ottobre nella quale, oltre a dichiarare inammissibile l’opposizione per “non aver indicato investigazioni suppletive ed essendosi l’atto concentrato soltanto sulla contestazione della valutazione formulata dal P.M. nella richiesta di archiviazione e sulla richiesta di rivalutazione da parte del GIP”, ha anche stabilito che negli atti assunti e nei comportamenti di Rocco, De Cristofaro e Petti non vi è stata “alcuna falsità ideologica e non vi sono margini né per un’imputazione coatta né per ulteriori indagini”.

Source: www.irpinia24.it