Avellino – Nasce anche in Irpinia l’associazione “Libera destra”

Prof. Gregorio: "la comunità che perde idealità perde socialità"

assemblea libera destra 08 11Avellino - Prima assemblea irpina di “Libera destra” oggi al Centro sociale Samantha della Porta. Un invito alla partecipazione per confrontarsi sull’idea d’Italia che si vorrebbe. Riunione promossa dal Prof. Raffaele Gregorio, già Assessore del Comune di Castelfranci (per 5 anni, con delega al lavoro e alle attività produttive) e che a marzo organizzò un incontro con Gianfranco Fini (cfr. http://www.irpinia24.it/wp/blog/2014/03/31/dibattito-sulla-destra-italiana-fini-non-perdono-a-me-stesso-la-confluenza-di-an-nel-pdl/ ), e a maggio con Daniele Toto (cfr. http://www.irpinia24.it/wp/blog/2014/05/16/europee-2014-toto-con-alde-nel-secolo-delle-ideecon-buona-politica-si-puo-cambiare-tutto/ ).

All’attenzione dell’assemblea il Documento programmatico: “Economia e sviluppo per l’Irpinia”, fatto di 16 punti (ruolo strategico della provincia di Avellino; infrastrutture; politica industriale; contratti di programmi; piano per l’edilizia; sanità e ambiente; progetti regionali; agroalimentare e turismo; legalità e istruzione; la crisi sociale; rientro del deficit di bilancio regionale; tavolo istituzionale allargato: Tempi e modalità per assegnare le risorse, Filiera automotiva-aereospaziale-farmacosanitaria,  Fonti alternative ed energie rinnovabili, Sviluppo digitale). Il comitato provinciale di Avellino è risultato così composto: Gregorio Raffaele (Castelfranci), Maglio Salvatore (Capriglia), Morsa Angelo Raffaele (Atripalda), Apostolico Alfonso (Monteforte), Capriolo Alfonso (Atripalda), Molettieri Gianluca (Montemarano), Della Veccia Michele (Castelfranci), Spagnuolo Leopoldo (Avellino), Capone Antonio (Montemarano), Lapenna Pasquale (Bisaccia), Colucci Carmine (Castelfranci).

“La tua idea e la destra che non  c’è: ispira, crea, diventa”, questo lo slogan che ha animato il dibattito tra i presenti in sala, tra cui Giovanni D’Ercole, il quale ha sottolineato come suo padre nel ’96 si dimise per far crescere la classe dirigente. Nel confronto con un uomo di destra di Ariano è emerso come il Tricolle è una realtà che non si è mai riuscita a mettere d’accordo. Come sono emersi i problemi del passato legati alla democrazia interna e alla capacità di una persona di essere testimonial nazionale. Necessaria, dunque, una robusta autocritica degli anni di A.N. Tuttavia il futuro è quello che si fa oggi: utile un’associazione per ritrovarsi, confrontarsi, resettando tutto non per ottenere subito un partito. Occorrono “uomini nuovi e facce nuove” secondo Giovanni D’Ercole. 

Una giovane presente ha dichiarato di voler partecipare alle riunioni per conoscere la destra nuova di oggi, ma di non voler firmare la scheda d’adesione. Infatti, è emerso che prima anche se c’erano i contenuti bastava pochissimo per far valere le satrapie. Ma si è anche detto che se le idee dei giovani sono valide devono diventare quelle degli anziani. C’è chi ha affermato: “deve finire l’epoca del ghettizzare le persone, tutti oggi siamo scolarizzati e possiamo esprimere le nostre idee. Però non si può essere prevenuti perché non bisogna solo aspettarsi che gli adulti siano convincenti, ma i giovani devono esserci per costruire insieme”. E però lo sfogo giovanile è stato: “io mi fermo a ciò che ho sentito. Accettate il no perché chi dice si poi cambia strada. Il fascismo non può esistere più perché se si parla di libera destra non si può ragionare con la politica antica”.

Gregorio si è posto in umiltà servizievole, per non far prevalere il “noi” e il “voi”, ma una realtà nuova che sta nascendo: oggi è il noi di giovani e adulti (né più AN né più PDL). Fukuyama sostenne che lealtà, affidabilità, reciprocità sono sentimenti che se coltivati generano fiducia e capitale sociale. Pertanto oggi è inutile rendere pubblico il concetto di cameratismo, ma è utile il confronto sul capitale sociale. 

“Occorrono contenuti e proposte giovanili – ha dichiarato il promotore e portavoce Raffaele Gregorio – nel centenario di Almirante dobbiamo riscoprire la continuità ideale e a 25 anni dalla caduta del muro di Berlino c’è un’Europa da ricomporre. La comunità che perde idealità perde socialità. La responsabilità e l’amore per la gente devono essere trasversali. Il territorio va salvaguardato (si pensi alla questione Irisbus). Oggi i politici non possono promettere nulla: c’è disagio sociale. La socializzazione tedesca ha radici italiane: ecco perché è importante il senso dell’esperienza storica, storia della destra fatta di errori e positività. Occorre una visione di petto per affrontare le questioni irpine: non possiamo dire sempre no. La bandiera italiana ci dà il senso del meglio che ci unisce. È sepolta la sindrome da orticello: va ripreso il meglio del passato, cioè il filone sociale. DC e PCI hanno ghettizzato la destra ed oggi nessuno è capace di fare miracoli. Il popolo irpino deve risorgere. Francesco Cecchin morto nel ’79 ricompone a Nusco tutte le anime della destra, come anche Casa Pound e Forza Nuova. La comunità di destra va ricomposta sui contenuti, come il diritto di cittadinanza. Non si possono buttare a mare gli immigrati come vorrebbe la Lega: una destra razzista non ci appartiene. Sono dalla parte del debole, ci vuole il coraggio delle proprie azioni. Una destra liberale, libertaria e solidale! Fini non ha interessi, non è arrivista. Mi sento l’erede eretico di Nicolino Bombacci che fondò nel ’21 il partito comunista. Puntiamo sulla socializzazione economica, diventiamo esempi concreti di socialità. Sono onorato, infine, di avere un papa solidale la Dottrina Sociale della Chiesa è nella nostra linea”.

Questa iniziativa irpina, dopo quella Nazionale di Roma del 28 giugno, è stata propedeutica all’Assemblea Regionale che si terra a Napoli il 29 Novembre all’Hotel Ramada con il Presidente Gianfranco Fini, fondatore dell’Associazione Libera destra, movimento politico-culturale che tende a fare chiarezza nell’arcipelago del centro destra.