PD – Ecco l’intervento di Marcello Rocco

Civati_e_Rocco_2Avellino e provincia dove l’assurdo domina e la finta morale la fa da padrona.

Le vicende politiche che hanno interessato la provincia di Avellino in queste settimane mi hanno indotto a scrivere questa riflessione pubblica.

Il PD irpino, con immensa difficoltà, sta provando a trovare la sua strada a seguito dell’ultima gestione provinciale a guida Lengua/Todisco. All’epoca il Partito, per chi avesse la memoria corta, non aveva una linea su niente se non sui posti da assegnare nei consigli di amministrazione nei vari enti. Basti pensare al silenzio sconcertante su temi come il ciclo integrato dei rifiuti o le no trivellazioni in Alta Irpinia.

Allora il Partito (parliamo di un anno e non di un secolo fa) non approvava nessuna delle sue liste nella “riscoperta” assemblea provinciale e di rado convocava le direzioni provinciali che, all’epoca, si tenevano tutte rigorosamente a porte chiuse. A quel tempo i nuovi iscritti, ormai ex, dopo i giusti provvedimenti disciplinari, come Gianluca Festa non si interessavano ancora del PD dall’interno ed erano concentrati nella gestione della macchina amministrativa cittadina e della tutela dell’ambiente, vista la delega e l’assessorato al comune, ottenendo brillanti risultati come la tutela e la salvaguardia dei platani ad Avellino di cui in questi giorni tanto si parla.

All’epoca per Lucio Fierro, che per fortuna abbiamo il piacere di leggere tutti i giorni grazie a taluni quotidiani on line, era di sinistra-sinistra gestire il partito in provincia con Enzo Venezia e con l’ex Senatore Enzo De Luca con i quali addirittura si decideva chi candidare alle primarie democratiche per il Parlamento. Erano i tempi del tandem di sinistra De Luca-Paris.

Un anno fa era tutto più chiaro, SEL a livello cittadino cercava di creare un’alternativa al Comune di Avellino con un progetto di Sinistra al fianco di Rifondazione Comunista e a livello nazionale contrastava le “larghe intese”, nate con l’avvento di Mario Monti poco tempo prima per far fronte ad un corto circuito istituzionale. Progetto e battaglie condivisibili o meno ma assolutamente degne di rispetto. Oggi SEL, gli stessi di allora, creano una “larga intesa” con Scelta Civica, il Partito di Mario Monti, per le elezioni provinciali e spiegano che se il PD dovesse (quindi si tratta addirittura di un avvertimento) accettare i voti dell’UDC alle provinciali, loro, il partito di Vendola, farebbero venire meno il centrosinistra . Peccato che Scelta Civica in provincia di Avellino non sia nient’altro che un contenitore che raccoglie al proprio interno tutti i transfughi dell’UDC dell’”odiato” Ciriaco De Mita. Quel De Mita che, pur tra luci ed ombre, rappresenta in Irpinia uno dei pochi in grado di elaborare e dare vita ad un pensiero politico.

Chi scrive questa breve riflessione all’epoca era all’opposizione di chi gestiva il PD sia a livello provinciale che regionale, come dimostrano le reiterate richieste di dimissioni nei confronti dell’allora Segretario provinciale Lengua e di quello regionale Amendola. Non ho mancato, in sede politica, di criticare il Segretario De Blasio quando ha commesso degli errori in alcuni comuni durante le elezioni amministrative. Allo stesso modo però ho difeso e fatte mie le tante battaglie che questa Segreteria provinciale ha portato e sta portando avanti in questi mesi.

Pertanto senza volermi ergere a moralizzatore della situazione, invito tutti a ricordare il proprio percorso e prendere consapevolezza che nessuno, anche se in misura diversa, è privo di responsabilità. Detto questo si rende necessario andare avanti nell’interesse della nostra provincia e dei nostri concittadini visto il quotidiano attacco che i nostri territori subiscono dal Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro e dal centrodestra da lui guidato.

So che queste poche righe scateneranno, in primis da parte di pezzi del mio Partito, tentativi di delegittimazione attraverso la messa in moto della consueta macchina del fango. Se ho scritto queste brevi considerazioni non è per affermare che sono portatore di “verità assoluta” ma per dire pubblicamente a costoro che, in provincia di Avellino e nel PD, c’è chi non teme intimidazioni di sorta ed è pronto a combattere, con slancio e passione, per le proprie idee e per la propria comunità.

Così Marcello Rocco, dirigente nazione del Pd Avellino.