Ex Isochimica – Assemblea decide di manifestare a Roma
Avellino - Nel giorno in cui l’Italia ricorda san Francesco d’Assisi, patrono degli ecologisti, i lavoratori dell’ex Isochimica hanno indetto un’assemblea al Centro Sociale Samantha della Porta di Avellino. Occorre, perciò, maggiore responsabilità verso l’ambiente, richiamata anche dal Vescovo Marino. Tra l’altro, a giorni, anche a TV 2000 si parlerà di Isochimica (dalle 15.30 alle 17.30). Oggi i punti in discussione sono stati:
1) organizzazione logistica della manifestazione a Roma a sostegno della messa in quiescenza anticipata degli ammalati riconosciuti dagli enti preposti. Definizione del luogo, definizione dell’oggetto e degli interlocutori, tipo e tenore della manifestazione; 2) piattaforma rivendicativa dei lavoratori ex Isochimica in termini di controlli medici multidisciplinari, controlli periodici strutturati secondo un adeguato protocollo gestito da enti specializzati; 3) prossime iniziative verso l’INAIL per un adeguato riconoscimento delle patologie professionali alla luce degli ultimi studi sugli effetti deleteri e devastanti della contaminazione da amianto; 4) proposte e suggerimenti da parte dei partecipanti.
Nell’invito di convocazione si diceva: “non aspettatevi delle soluzioni: è necessario partecipare ai lavori portando iniziative, impegno e proposte”. Tra i presenti al Centro Sociale, oltre ad Antonio Olivieri (ex scoibentatore e rappresentante della Cisl), c’era in sala Rifondazione Comunista che ha risollevato il problema Isochimica. Tuttavia la città non può abbandonare gli ex operai a sé stessi, ma mostrare vicinanza partecipando anche alla manifestazione che si terrà a Roma. Nei prossimi giorni saranno indicati data e luogo preciso. Questo perché si è deciso di sentire anche il parere degli onorevoli Paris e Famiglietti, per capire quale sia la strada più praticabile e veloce per un successo, soprattutto per capire se sarà efficace fermarsi sotto il Ministero del Lavoro o sotto il Parlamento. Oppure un audizione alla Commissione Lavoro. Purtroppo se i partiti dell’opposizione presentano degli emendamenti, spesso non vengono approvati. Perciò occorre che i primi firmatari (se non il ministro del lavoro o il sottosegretario Teresa Bellanova) siano almeno politici dell’area del governo.
Dunque, entro fine ottobre-inizio novembre c’è la possibilità di presentare un emendamento sull’Isochimica nella Legge di stabilità. Se un operaio che è intervenuto oggi ha sostenuto che “già 2 volte sono andati a Montecitorio, ma ci hanno preso in giro. Dopo 30 anni ancora non emergono i nomi dei responsabili”, Anselmo Botte della Cgil di Salerno ha, invece, sostenuto che si può uscire dal problema “solo con un emendamento straordinario, perché sull’Isochimica ci sono muri di gomma difficili da scalfire. Ribadiamo insieme l’impegno a portare avanti una lotta che si concretizzi”. Infatti, si uscirà solo se i parlamentari, di tutti gli schieramenti, da Avellino, Salerno e Napoli firmano insieme la risoluzione.
Rita Nicastro ha aggiunto: “qui c’è un problema di coscienza civile: anche questi operai sono cittadini a cui sono negati diritti. E’ un problema di tutta la Provincia (il sindacato deve chiedere per l’Isochimica l’ora di sciopero per tutti i lavoratori). Non va chiesta la carità, ma i diritti. Non saremo liberi finché c’è un uomo schiavo”.
Tra gli ex dipendenti dell’Isochimica, Carlo Sessa ha sottolineato: “ci sono 15 operai morti per l’amianto, con dati accertati dall’Asl. Perciò, se non è passata prima è perché è una vertenza che dà fastidio a qualcuno”.