Incontro SCSD sulle problematiche personale forze armate
Da sempre il Sindacato Comparto Sicurezza e Difesa (SCSD) – ha dichiarato il Segretario Nazionale Anna Paternostro – è attento alle problematiche del personale delle Forze Armate che vivono, al pari delle Forze di Polizia, una situazione pesantissima, per quanto concerne i diritti più elementari in materia normativa ed economica.
Infatti vi sono problemi di avanzamento in carriera, di riconoscimento delle singole professionalità, delle difficoltà di accesso nei ruoli effettivi delle Forze Armate stesse, con un “precariato”, nei fatti, umiliante, che ghettizza migliaia di giovani, non dando loro certezze e concrete prospettive per il futuro. In questo quadro di lotta e di proposta che il SCSD conduce, si è svolto ad Avellino, un incontro di una delegazione SCSD, guidata dal Segretario Nazionale Anna Paternostro, con il Sottosegretario alla Difesa Onorevole Gioacchino Alfano, nel corso del quale è stata approfonditamente esaminata la piattaforma rivendicativa e le proposte del SCSD. L’esponente del Governo ha dimostrato molto interesse delle argomentazioni del SCSD e al termine del cordiale colloquio, è stato consegnato al Sottosegretario il seguente documento: “Signor Sottosegretario, le problematiche che affliggono da tempo, il personale in servizio permanente ed a tempo determinato, delle Forze Armate, sono ben note e riguardano, non solo situazioni relative all’avanzamento di carriera, ma anche quelle di carattere economico, per il personale permanente, per il quale il SCSD (Sindacato Comparto Sicurezza e Difesa), sottolinea le necessità di corrispondere, gli importi relativi all’avanzamento di carriera, scatti e quant’altro esuli gli aumenti fissi e continuativi. Questo SCSD evidenzia, la difficile situazione che vivono migliaia di giovani militari in servizio nelle Forze Armate a tempo determinato, che sembrano essere figli di un ”Dio minore”, privi di diritti e di certezze per il futuro. Si tratta delle seguenti categorie di militari per i quali, a giudizio di questo SCSD, non sono più rinviabili interventi di carattere normativo che garantiscano loro, concretamente, la possibilità di avere un futuro nelle Forze Armate. La problematica in questione, riguarda le sottonotate categorie di personale: MILITARE VFP1: Si accede mediante concorso pubblico; percepisce una paga di circa 850,00 euro; è assunto a contratto determinato per un anno e allo scadere dello stesso può richiedere rafferma per un ulteriore anno, ed una seconda rafferma per un massimo di complessivi tre anni.
Terminato questo periodo è congedato. Durante i tre anni di servizio può partecipare a concorsi indetti dalle forze di polizia riservati alla categoria vfp1-vfp4. MILITARE VFP4: I Vfp1 dopo sei mesi di servizio possono partecipare a concorsi Vfp4 indetti dal Ministero della Difesa. Al superamento di detto concorso vengono inquadrati con contratto determinato quadriennale. Al termine della ferma quadriennale, i volontari potranno accedere al biennio di rafferma e conseguire il grado di primo caporal maggiore(VFP4) e concorrere ai concorsi riservati per la nomina a VSP (volontario in servizio permanente) ed il transito nella categoria dei graduati, divenendo quindi militare professionista a tutti gli effetti e fruendo del rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Problemi relativi ai Vfp1: 1. Ai Vfp1 non viene riconosciuto lo straordinario né ore di recupero per servizi svolti oltre l’ orario di caserma;2. Non è riconosciuto il diritto allo studio come per i Vfp4 e personale in servizio permanente (150 ore studio);3. Il personale in servizio permanente e i Vfp4 percepiscono regolare indennità di trasferta; al vfp1 non gli è riconosciuta tale indennità; 4. I Vfp1 svolgono servizi di caserma più disagiati rispetto ai Vfp4 e al quadro permanente;5. Servizi di missioni in territori nazionale: prevalentemente sono riservati ai Vfp4 e al quadro permanente;6. Il militare Vfp1 viene discriminato per il suo status. RICHIESTE: 1. Si richiede l’abolizione del concorso per il passaggio a Vfp4 dando la possibilità ai vfp1 di permanere per 4 anni nello status di vfp1 con firma annuale e allo scadere dei quali consentire loro la procedura concorsuale per Servizio Permanente. Tale modifica comporterebbe un notevole risparmio alle casse dello stato e non stravolge alcun ruolo in quanto si accede per concorso come già previsto;2. Si Richiede inoltre di garantire ai Vfp1 gli stessi diritti economici riservati al personale effettivo, al fine di evitare una palese discriminazione”.