Consiglio comunale (Av) – Foti: “chiedo aiuto, analisi, proposte per la terapia della città”

foti 12 sett 14Avellino - Il Consiglio Comunale è tornato a riunirsi oggi con all’ordine del giorno alcune Comunicazioni del Sindaco Foti, che ha detto:“A poco più di un anno dall’insediamento di questa amministrazione e nell’immediata vigilia della discussione del documento contabile di previsione 2014 ritengo doveroso tracciare un bilancio, che non sia soltanto resoconto di ciò che è stato fatto (e di ciò che non è stato possibile fare), ma che, soprattutto, ponga le basi per ciò che vorremmo e dovremo fare. Già nella mia relazione di inizio mandato indicai in un’azione di rigore e di risanamento delle finanze dell’Ente la terapia da seguire: terapia che avrebbe richiesto ‘impegno, costanza, sacrifici e monitoraggio continuo, perché dietro l’angolo è sempre presente la possibilità di nuovi ostacoli, di ulteriori intoppi, di aggravamenti improvvisi’. Punto fermo fu la volontà di non gravare sui cittadini con aliquote portate al massimo e privando di fatto la nostra comunità della possibilità di accedere ai finanziamenti europei. Di conseguenza, scelta prioritaria fu quella di evitare la dichiarazione dello stato di dissesto finanziario. Da quast’anno i comuni capoluoghi potranno accedere direttamente ai fondi comunitari, senza il filtro di una Regione che, almeno nel nostro caso, ha rallentato le nostre possibilità di ripresa. Proprio la crisi economica che attraversiamo ci indica nuove prospettive di sviluppo, una sfida che ci attende e che vinceremo o perderemo tutti insieme. In questo primo anno di attività abbiamo pagato in parte lo scotto del noviziato, in parte fibrillazioni interne alla maggioranza,  le inevitabili polemiche successive ad una campagna elettorale particolarmente aspra e vibrante, e anche i contraccolpi di una situazione politica nazionale instabile. Siamo di fronte ad una crisi economica e sociale di proporzioni enormi e probabilmente mai vissuta prima. La nostra provincia sta conoscendo un grave fenomeno di spopolamento, d’invecchiamento e di desertificazione. Dobbiamo staccarci definitivamente da un’azione politica che ha bloccato le condizione vere dello sviluppo, per aspirare ad essere una città europea di qualità, capace di contrapporre i valori sani della collettività, della libertà e della democrazia agli interessi personalistici e di parte. Questa estate la città è stata un autentico laboratorio di iniziative promosse da associazioni e da giovani, che hanno animato la vita della comunità. Risultati importanti? Dalla ripresa dei cantieri della Bonatti, della collina della Terra, del sottopasso di Piazza Libertà all’accertamento dell’evasione; dalla pratica di riduzione del contenzioso alla eliminazione di spese che incidevano fortemente sul bilancio comunale; dall’approvazione del codice etico ad una precisa impostazione di trasparenza dell’azione amministrativa; dalla elezione del Forum dei giovani al Festival cinematografico del Laceno d’oro.Questa prima fase di amministrazione la considero chiusa: serve ora valore di comunità e prevalente caratura politica dell’esecutivo, perché alla politica, alla buona politica, è affidato nei prossimi mesi il compito di risolvere i problemi. La profonda convinzione che tutti in quest’aula perseguiamo innanzitutto il bene comune, e tutti siamo motivati dall’amore per la nostra comunità, mi inducono a chiedere a ciascuno di voi un contributo di analisi e di proposte, mettendo da parte sterili personalismi. I settori-chiave, che richiedono interventi rapidi e decisi, sono quelli delle finanze, delle politiche sociali, dell’urbanistica, dei fondi europei, della riorganizzazione degli uffici comunali. Centrale dovrà essere l’impegno per l’eliminazione degli sprechi, la messa a reddito delle strutture pubbliche, la valorizzazione e la vendita – e non la svendita indiscriminata – di beni comunali, la lotta all’evasione fiscale, la revisione degli estimi catastali, il recupero dei crediti, la riduzione dei contenziosi, i contratti di cittadinanza attiva. E’ fondamentale la collaborazione di tutte le forze politiche e delle associazioni più impegnate nel sociale, che saranno sempre più coinvolte nell’individuazione sia dei veri bisogni dei cittadini, sia delle risposte più concrete da dare. Questo è il compito difficile, ma per certi versi esaltante, che ci attende e rispetto al quale ognuno di noi sarà chiamato a rispondere, di fronte alla propria coscienza e di fronte alla propria comunità”.

Dopo il discorso di Foti, si è aperto un dibattito fra maggioranza e minoranza, prima delle conclusioni affidate di nuovo al sindaco.

Il consigliere Palumbo ha segnalato la rassegnazione della città: “un popolo inerme davanti le difficoltà. Almeno il sindaco De Luca a Salerno spiega le cose, dicendo in tv i pro ed i contro dell’amministrazione. Ad Avellino si potevano incentivare cooperative durante quest’anno che non si può azzerare sottraendosi alle proprie responsabilità”. Quindi Preziosi: “la maggioranza si è tirata indietro alla proposta di opposizione governante. Nella vita non bisogna stravincere, ma essere chiari. Mi aspettavo da Foti l’individuazione degli ostacoli che gli impediscono di governare. Questa è la serata della verità, anche se ciò significa andare contro la propria parte politica. Se non si fa il parcheggio interrato a pialla Libertà chi pagherà? Non si può chiederci di aiutare la maggioranza a scatola chiusa: bisognava venire qui e dire come andare avanti. L’arroganza dei numeri condanna la maggioranza”.

Il vicecapogruppo Pd, Marietta Giordano, ha sottolineato che Avellino deve misurarsi con l’area vasta: “con Vanacore abbiamo iniziato una revisione critica del piano urbanistico. Inoltre il piano strategico si baserà sui fondi europei”. Invece il presidente della I Commissione, Elena Iaverone, ha affermato: “doveroso procedere ad un’analisi obiettiva del nostro agire passato. Dopo le dimissioni Ricci-Manzo si è deciso di non dichiarare dissesto, l’atto più chiaro che, però, avrebbe paralizzato la città nel momento in cui stiamo programmando con i fondi europei. Non possiamo elargire contributi, ma possiamo potenziare i servizi per l’infanzia, per le giovani coppie, per la cura delle persone. Questo chiedo alla Giunta, che può essere l’amministrazione delle piccole cose, come il decoro urbano”.

La 25enne Mafalda Galluccio ha, poi, avuto parole di apprezzamento per Foti: “non un azzeramento, ma una presa d’atto quella del sindaco. Una convergenza sulle proposte, non un cambio di ruolo. E’ semplice fare sciacallaggio politico… Ho votato l’innalzamento delle tasse con il cuore che mi piangeva perché anche i nostri nonni pensionati, le nostre famiglie pagheranno. Potevamo guadagnare in termini di consensi per le provinciali o le regionali, ma se non avremmo innalzato le tasse oggi si sarebbero ripresentate nei prossimi anni. Dovremmo brillare di luce propria senza gettare fango sugli altri”. Secondo Russo la realtà è che si è stati costretti ad aumentare le tasse: “dobbiamo migliorare la comunicazione con i cittadini spiegando loro cosa facciamo e cosa non riusciamo a fare”. Per Francesca Di Iorio giudizi e pregiudizi evitano la collaborazione fra città e amministratori: “dobbiamo ricostruire il patto con chi ci ha votato e occorrono tutele universali”. 

Gli assessori sono chiamati a dare risposte sui servizi, come ha sostenuto Spiezia: “la Bonatti è ancora chiusa e da lunedì creerà disagi anche per chi va a scuola”.

La 30enne Laura Nargi ha, poi, dichiarato: “i cittadini devono percepire un vero cambiamento. Ognuno riconosca i nostri errori, come in ambito dei servizi sociali. Non farò sconto a nessuno perché non possiamo rimanere a guardare inermi. Non si può essere superficiali ed omertosi. Abbiamo fatto dichiarazioni di principio, ma non abbiamo riaperto una discussione sull’urbanistica. Dobbiamo riconoscere oltre 600mila euro di debiti fuori bilancio; sono state soppresse le linee urbane nei giorni festivi (l’azienda trasporti dev’essere all’altezza della situazione, anche con pedane per disabili); importanti libere associazioni di consumatori; la cultura ha valore strategico, fattore trainante per l’economia cittadina; valorizzare i saperi artigianali, i prodotti d’eccellenza: Avellino città del vino. Occorre supporto organizzativo della macchina amministrativa. Nonostante Casina del Principe sia stata oggetto di critiche strumentali, può diventare modello anche per altri eventi in altre strutture. Per riaprire l’ex Gil due mutui con la Cassa depositi e prestiti, perché il mondo vitale delle associazioni è il futuro trainante della città”.

“Non si può aprire una nuova fase se gli obiettivi restano gli stessi – ha incalzato Ambrosone - è evidente che non va tutto bene perché lo dice la città. Quali sono le inversioni che lasciano palesare una nuova tendenza? Dire con atti amministrativi e non con intenzioni. Non voglio entrare né in maggioranza, né in Giunta ma esercitare il mandato di consigliere. Nel frattempo che si approva il bilancio cosa si è per la città? Fra coloro che son sospesi… né il contenuto, né il metodo va verso il cambiamento”.

“C’è espressa volontà a mantenere tutto immobile e non incapacità -ha detto Arace - non basta più evocare luci ed ombre. Troppe fughe in maggioranza ci hanno reso più fragili e imbarazzati. Le parole vanno riempite con sacrifici e tenacia ogni giorno per renderle vive. La mia delega europea è nelle mani del sindaco, se sarà capace di consegnarci gesti nuovi”.

“C’è perseveranza nel ripetere l’errore di amministrare la città in maniera asettica, in continuità con la stessa parte politica - ha espresso Giancarlo Giordano - Foti scelga priorità, squadra e tempi. Sul wi-fi e sanità già votate non c’è traccia! Foti azzeri la Giunta prima delle provinciali. Se chiudiamo l’accordo di centro sinistra sarò, però, leale elettore di Foti in Provincia (a cui chiedo di raddoppiare l’impegno) e leale nel votare gli atti della maggioranza se vanno verso il bene della città”.

Infine Giacobbe ha valutato con numeri: “7 e mezzo sul programma del sindaco, poiché le intenzioni c’erano. I risultati però sono massimo da 5 e mezzo, l’anno è stato di prova per Giunta e consiglieri nuovi. A Foti dò il voto del 6- per aiutare il cambio di passo”. “Ho dato tutte le mie energie e risorse -ha aggiunto Grella – la critica gratuita è una pessima abitudine, demagogica, come il disvalore dell’ipocrisia. Certamente non ha funzionato la sinergia innanzitutto di questo gruppo di maggioranza. Il lavoro dei tecnici ha compiuto un passaggio da 531mila € (2012) a 14 milioni di euro: una posizione che nessun politico avrebbe avallato. Molto è stato fatto sulle opere pubbliche e c’era un groviglio da sbrogliare: assessori e consiglieri in questi mesi hanno lavorato cercando il bandolo della matassa”. 

Dunque Paolo Foti ha concluso così: “il risultato che mi prefiggevo era di avere una seduta in cui si palesassero le singole voci dei consiglieri. Il mio è stato un atto di umiltà in posizione di ascolto. Esco arricchito da questo Consiglio con elementi in più. Non ho chiesto la fiducia questa sera, ma solo una provocazione per aprire una discussione chiara, semplice e sincera. Molto spesso è difficile tacere, no parlare. I miei silenzi non sono stati atti d’arrendevolezza: ho colto eccessi che tengo per me perché ho cercato nella mia vita ragioni per unire e non dividere. Il Consiglio è lo specchio della città, che si divide fra chi è roso dall’invidia e a prescindere dice che non va bene che ho i capelli bianchi e c’è un’altra parte che sta a casa, non si espone ed è abituata a piangersi addosso aspettando chi gli vada a risolvere il problema sotto casa, piuttosto che guardare al contesto collettivo. Non mi presto alla logica del cupio dissolvi, sono sotto gli occhi di tutti e dire che ho tradito le promesse fatte in campagna elettorale è disonestà intellettuale. So di avere la coscienza moralmente inattaccabile, non ho mai avuto difficoltà a chiedere scusa. Dobbiamo cercare tutti insieme di uscire dalle secche. Chiedo aiuto nel delineare la terapia, aprendo la seconda fase senza furbizie. Stasera ho colto proposte perché c’è stata partecipazione. Le mie decisione andranno prese al tempo giusto “.

Allo stato attuale sono questi i servizi attivi in città:

1) Responsabilità familiari (servizi di sostegno alla genitorialità; servizi per l’affido familiare; contributi economici diretti ad integrazione del reddito familiare)

2) Infanzia e adolescenza (casa famiglia; attività ricreative socio-culturali temporanee e territoriali)

3) Persone anziane (assistenza domiciliare integrata; telefonia sociale; trasporto sociale anziani; Centro sociale polifunzionale, contributi economici in forma indiretta e diretta, casa albergo, progetto Nonno civico)

4) Disabili e salute mentale (servizio di assistenza scolastica; servizi trasporto sociale disabili; servizi per l’integrazione sociale; etc.)

5) Contrasto alla povertà (contributi economici diretti ad integrazione del reddito; convenzione Fondazione Opus pax solidarietatis)

6) Immigrazione (servizi per l’integrazione sociale)

7) Persone detenute, internate e prive della libertà personale (contributi economici diretti ad integrazione del reddito)

8) Azioni di sistema (funzionamento Ufficio di Piano)

9) Welfare d’accesso (segretariato sociale)

10) Progetti speciali (Mondobaby, Tempo donna città scuola, Mia, Gia)