Aree industriali ex 219 – Governo accoglie Ordine del Giorno di Famiglietti

F2 LUIGI FAMIGLIETTIIl Governo ha accolto l’ordine del giorno presentato dall’onorevole irpino Luigi Famiglietti che impegna lo stesso Governo ad attivare un tavolo di confronto permanente, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, che coinvolga i soggetti istituzionali e le parti sociali, sindacati, consorzi a.s.i. e organizzazioni di categoria del mondo produttivo, finalizzato al rilancio delle aree industriali ex legge n. 219 del 1981.

“le anticipazioni del rapporto Svimez hanno evidenziato, ulteriormente, ove ve ne fosse stato bisogno della criticità che sta vivendo il tessuto industriale nel Mezzogiorno e del conseguente calo occupazionale che ha portato il sud ai livelli della metà degli anni settanta- ha dichiarato  Luigi Famiglietti-. la competitività del Paese si recupera soprattutto se il mezzogiorno viene posto nelle condizioni di essere nuovamente attrattivo e in grado di far localizzare presso le proprie aree industriali nuovi investimenti produttivi”.

Famiglietti nel segnalare come “a seguito del terremoto del 23 novembre 1980 furono realizzate in base alla legge di ricostruzione, la n. 219/81,  una serie di aree industriali che dovevano rilanciare l’economia delle aree del cratere duramente colpite dal sisma” sottolinea la necessità di rilanciare, di concerto con gli enti locali, queste “aree industriali già’ infrastrutturate,ad oggi inutilizzate e capannoni già attrezzati che potrebbero essere in grado di ospitare nuovi insediamenti produttivi- afferma Famiglietti- per contribuire ad una inversione di tendenza che faccia riacquisire centralità a questi insediamenti industriali rendendoli nuovamente attrattivi”.

“L’impegno del Governo Renzi a porre la sua attenzione sul rilancio delle aree ex 219- conclude Famiglietti- è indicativo della volontà di rilanciare la politiche industriali in Italia e segnatamente nel Mezzogiorno”.

 Ecco il testo dell’Odg:

La Camera,

premesso che:

le anticipazioni del rapporto Svimez hanno evidenziato, ulteriormente, ove ve ne fosse stato bisogno della criticità che sta vivendo il tessuto industriale nel Mezzogiorno e del conseguente calo occupazionale che ha portato il sud ai livelli della metà degli anni settanta;

la competitività del Paese si recupera soprattutto se il mezzogiorno viene posto nelle condizioni di essere nuovamente attrattivo e in grado di far localizzare presso le proprie aree industriali nuovi investimenti produttivi;

a seguito del terremoto del 23 novembre 1980 furono realizzate in base alla legge di ricostruzione, la n. 219/81 una serie di aree industriali che dovevano rilanciare l’economia delle aree del cratere duramente colpite dal sisma;

i risultati non sono stati quelli auspicati anche se presso le aree di Campania e Basilicata realizzate con la legge n. 219/81 risiedono insediamenti produttivi di eccellenza ma non nella misura in grado di «aggredire» una disoccupazione dalle cifre impressionanti soprattutto per quel che riguarda i giovani;

si tratta di aree industriali infrastrutturate con aree inutilizzate e capannoni già attrezzati che potrebbero essere in grado di ospitare nuovi insediamenti produttivi;

anche gli strumenti della programmazione negoziata non hanno determinato una inversione di tendenza e i risultati sono stati minimali;

occorre una inversione di tendenza che faccia riacquisire centralità a questi insediamenti industriali e che li renda nuovamente attrattivi,

impegna il Governo

ad attivare, entro 60 giorni dalla conversione in legge del presente decreto legge, un tavolo di confronto permanente presso la presidenza del Consiglio dei ministri che coinvolga i soggetti istituzionali e le parti sociali, sindacati e organizzazioni di categoria del mondo produttivo, finalizzato al rilancio delle aree industriali ex legge n. 219 del 1981.

9/2568-AR/166. Famiglietti.

ACCOLTO CON RIFORMULAZIONE COME DI SEGUITO:

La Camera,

premesso che:

le anticipazioni del rapporto Svimez hanno evidenziato, ulteriormente, ove ve ne fosse stato bisogno della criticità che sta vivendo il tessuto industriale nel Mezzogiorno e del conseguente calo occupazionale che ha portato il sud ai livelli della metà degli anni settanta;

la competitività del Paese si recupera soprattutto se il mezzogiorno viene posto nelle condizioni di essere nuovamente attrattivo e in grado di far localizzare presso le proprie aree industriali nuovi investimenti produttivi;

a seguito del terremoto del 23 novembre 1980 furono realizzate in base alla legge di ricostruzione, la n. 219/81 una serie di aree industriali che dovevano rilanciare l’economia delle aree del cratere duramente colpite dal sisma;

i risultati non sono stati quelli auspicati anche se presso le aree di Campania e Basilicata realizzate con la legge n. 219/81 risiedono insediamenti produttivi di eccellenza ma non nella misura in grado di «aggredire» una disoccupazione dalle cifre impressionanti soprattutto per quel che riguarda i giovani;

si tratta di aree industriali infrastrutturate con aree inutilizzate e capannoni già attrezzati che potrebbero essere in grado di ospitare nuovi insediamenti produttivi;

anche gli strumenti della programmazione negoziata non hanno determinato una inversione di tendenza e i risultati sono stati minimali;

occorre una inversione di tendenza che faccia riacquisire centralità a questi insediamenti industriali e che li renda nuovamente attrattivi,

impegna il Governo

ad attivare, entro 60 giorni dalla conversione in legge del presente decreto legge, un tavolo di confronto permanente presso il Ministero dello Sviluppo Economico che coinvolga i soggetti istituzionali e le parti sociali, sindacati e organizzazioni di categoria del mondo produttivo, finalizzato al rilancio delle aree industriali ex legge n. 219 del 1981.