Libera – Ad Avellino attenzione a Slow Food, a Roma #zeroscuse contro la corruzione
Avellino - Giusto un mese fa, “Libera Avellino” ricordava 2 delle 7 vittime innocenti irpine delle mafie, e cioè Francesco e Antonio Graziano, a 10 anni dalla loro morte avvenuta a San Paolo Belsito. Antonio era proprietario di un supermercato a Nola e stava raggiungendo il punto vendita con il nipote Francesco quando alle 7.15 dell’11 giugno 2004 furono raggiunti da numerosi colpi di arma da fuoco. La loro morte è stata ricondotta a una vendetta trasversale nella sanguinosa faida tra i Cava e i Graziano dalla quale Antonio e Francesco sono sempre stati estranei.
Il blog http://www.liberaavellino.it/ pone particolare attenzione, in questo periodo, al recente intervento di Don Luigi Ciotti al Congresso Nazionale di Slow Food (cfr. http://www.slowfood.it/88/ottavo-congresso-di-slow-food-italia) poiché conferma lo stretto legame tra le mafie e l’economia del cibo, con un controllo esercitato dalle organizzazioni criminali che “partono proprio dall’acquisto dei terreni e compongono tutta la filiera, fino ad arrivare ai centri commerciali”.
Ci sono 1500 Condotte (le sedi locali Slow Food) nel mondo che portano avanti i valori e la filosofia dell’associazione (fondata nel 1986 da Carlo Petrini). Le iniziative delle Condotte sono innumerevoli: itinerari gastronomici, visite ai produttori, conferenze, incontri, corsi di educazione del gusto per adulti e bambini, supporto a mercati contadini. Nella Regione Campania ci sono 25 Condotte e, ad Avellino, Carlo Iacoviello è il fiduciario Condotta Slow Food. Tre sono le parole chiave legate al cibo:
Buono da mangiare, per le sue qualità organolettiche, ma anche per i valori identitari e affettivi che si porta dietro.
Pulito perché prodotto in modo ecosostenibile e rispettoso dell’ambiente.
Giusto perché conforme all’equità sociale durante la produzione e la commercializzazione.
Durante il congresso per il rinnovo degli organi associativi di Slow Food Italia, Don Luigi Ciotti ha aperto il suo discorso ricordando la delicata fase che sta attraversando il settore agroalimentare perché le mafie “hanno tanto denaro liquido in questo momento di grande crisi e comprano, investono, acquistano loro i terreni”. Ripercorrendo inoltre i passi di Libera nel recupero e nell’utilizzo dei beni confiscati alle mafie, Don Ciotti ha sottolineato che le finalità sociali ed economiche della gestione di queste proprietà sono da accompagnare alla ricerca della qualità del prodotto finale, anche con il sostegno delle realtà come Slow Food e le associazione di categoria agroalimentari.
Proprio oggi, a Roma, Libera ha lanciato un appello al Governo e al Parlamento: ”No all’immobilismo, sì al pacchetto anticorruzione subito”. Riparte il futuro, la campagna di Libera e Gruppo Abele contro la corruzione sostenuta da oltre 530mila firme sul sito www.riparteilfuturo.it, lancia a Governo e Parlamento l’appello affinché venga messo al più presto in discussione al Senato il pacchetto di norme contro la corruzione.
“Contro la corruzione in Italia ci sono #zeroscuse e non c’è più tempo da perdere”, spiegano i promotori della campagna. “Chiediamo subito la calendarizzazione a Palazzo Madama e l’approvazione delle norme anticorruzione. Rivolgiamo quest’appello al presidente Pietro Grasso e ai capigruppo di tutte le forze politiche, augurandoci che tutte le forze parlamentari sostengano la nostra richiesta”.
Il disegno di legge è in attesa di essere calendarizzato al Senato e non ci sono ancora tempi certi sul suo iter. Il testo aveva infatti subito una battuta d’arresto a inizio giugno in attesa del decreto giustizia annunciato dal premier Matteo Renzi. Decreto che non ha però visto la luce: durante l’ultimo Consiglio dei ministri, infatti, il governo ha annunciato una bozza e alcune linee guida per una consultazione sul tema giustizia che dovrebbe durare fino a settembre.
“Non c’è bisogno di consultazioni per sapere cosa ne pensano i cittadini di falso in bilancio e corruzione”, conclude Enrico Fontana, direttore di Libera. “Le norme ci sono, chiare e semplici, vanno discusse e approvate quanto prima. Così si sta solo perdendo tempo”.