Consiglio Comunale (Av) – La Malzoni non chiuderà, ora si affrettino i manager della clinica

malzoniAvellino – Si è svolto oggi (lunedì 23 giugno) un nuovo Consiglio Comunale, l’ultimo c’era stato il 30 maggio chiusosi in modo spiacevole. Infatti quasi tutta la maggioranza aveva lasciato l’aula, invitata dall’opposizione a rispondere su questioni decisive per la città. A presiedere la seduta odierna è stato il vicepresidente del Consiglio Comunale, Raffaele Pericolo, che ha annunciato le dimissioni di Barbara Matetich da Presidente della VI^Commissione (sviluppo economico; coordinamento attività produttive e commerciali; mobilità urbana; promozione della città:turismo e cultura). Invece Ambrosone, aderendo nell’opposizione al gruppo misto da Indipendente, ha lasciato così il posto di capogruppo Udc ad Alberto Bilotta. Inoltre Montanile ha cambiato il suo posto in aula (non più vicino a Battista e a Spiezia).

Venerdì scorso, c’è stata una riunione della Commissione Urbanistica per discutere: “Deroga ex art. 14: Casa di Cura Malzoni – Riqualificazi0ne ed adeguamento struttura sanitaria”. Oggi, alla presenza in aula di molti operatori della Clinica di via Enrico n.4 (e del consigliere comunale e direttore sanitario Battista, seduto con loro), l’assessore all’Assetto urbano – Riqualificazione Urbana, Vanacore, ha proposto una delibera che consenta la realizzazione di nuovi spazi per migliorare i requisiti sanitari. “Stiamo cercando di fare il nostro dovere perché la questione Malzoni diventi definitiva - ha affermato il consigliere Pd Russo – già nello scorso Consiglio comunale del 24 febbraio dicemmo che la clinica doveva rimanere aperta perché è sempre stata una struttura di alto livello. Bisogna assicurare la qualità dell’assistenza e garantire l’occupazione ai lavoratori. Non più tagli ma investimenti: bisogna migliorare la radioterapia che attualmente non soddisfa i bisogni dei malati di cancro. Non è cosa semplice adeguare una struttura alla normativa vigente dopo 50 anni, ma bisogna avviarsi alla soluzione definitiva della questione”.

Giancarlo Giordano nella V Commissione presieduta da Antonio Genovese ha avuto spiegazioni convincenti sulla questione, ma ha precisato: “questa clinica ha una capacità attrattiva per tutta la Campania. Tuttavia i problemi resi più mielosi non portano a risolvere prima la vicenda. Ci vuole cautela sulle questioni urbanistiche: questa è la città in cui c’è interesse pubblico per la struttura Malzoni, ma è anche la città in cui alberghi sono diventati abitazioni civili. Se abbiamo detto di fare gli stati generali della sanità dobbiamo farli”. Genovese ha aggiunto che è necessaria la deroga per mantenere viva la clinica e che è necessario adeguare il terzo piano dell’edificio. Un dirigente comunale, nella sua autonomia, ha chiesto, negli ultimi mesi, all’avvocatura di impugnare la sentenza del Tar sulla Malzoni davanti al Consiglio di Stato. “Nessuno si permetta più di dire che va chiusa la clinica! Il diritto alla salute è un diritto elementare della persona”, ha incalzato Iannaccone, seguito da Preziosi e Palumbo che hanno chiesto chiarimento sull’eventuale ricorso al Consiglio di Stato, nonostante a febbraio il Consiglio Comunale aveva votato all’unanimità per l’apertura della clinica. Così Foti ha chiarito: “ringrazio le commissioni urbanistica ed edilizia per il lavoro svolto celermente, ma il gruppo management della Malzoni oggi ha responsabilità da cui non può fuggire. Come sindaco ho la coscienza tranquilla su questa questione perché ho assunto anche responsabilità che non mi competevano. Sono orgoglioso di questa clinica che in 27 minuti ha realizzato una protesi all’anca! L’avvocatura comunale si è mossa in modo ineccepibile per evitare un ricorso che avrebbe fatto chiudere la clinica”. Dunque il Consiglio unanime vuole la clinica aperta, ora spetta ai manager sanitari fare il loro compito.

Il Capogruppo Pd Grella avrebbe voluto che l’assessore D’Avanzo discutesse dell’approvazione “elenco aree verdi del comune di Avellino. Disponibili per l’adozione” su cui avrebbe dovuto relazionare l’Ass.re G. Ruberto, oggi assente. Ma Giancarlo Giordano ha risposto: “la conferenza dei capigruppo è sovrana. Non c’è elemento di urgenza per invertire questo ordine del giorno: così c’è un difetto programmatorio. Non si possono ritardare questioni come piazza Libertà di cui la maggioranza parla sui giornali, ma non in aula. Perciò la maggioranza sani la ferita con una discussione politica sul perché è andata via nello scorso Consiglio comunale”. La Grella, così, ha ritirato la sua richiesta perché, a sua detta, si è resa conto che poteva essere strumentalizzata.

Si è passati così al punto n. 3 dell’o.d.g. : richiesta di convocazione urgente del consiglio comunale ai sensi dell’art.18 del regolamento consiliare da parte dei gruppi di minoranza sulla: “Condizione Politico-Amministrativa al Comune di Avellino”.

Montanile così ha esordito: “nel giugno 2013 il Pd ha celebrato l’ennesima vittoria in città, con Foti eletto con nemmeno il 30 % degli aventi diritto, il quale, invece di recuperare i consensi dei restanti 70% ha fatto un ordinanza ridicola, cioè quella dei supersantos”. E’ strano vedere spesso bambini giocare a pallone davanti a Palazzo di città, incuranti di questa decisione del sindaco che, forse, avrebbe voluto dare un segnale di rispetto delle regole, ma così ha ottenuto l’effetto contrario. Montanile ha poi affermato: “quella di Foti è stata un’investitura calata dall’alto, tanto che sono emersi i problemi dei dissidenti. La maggioranza non riesce a gestire l’ordinario, figuriamoci lo straordinario. I 2 assessori scelti ancor prima del risultato del ballottaggio hanno poi lasciato l’incarico per questioni legate alla gestione economica, vincolata dai poteri forti della città. Chiediamo conto dell’operato di questa amministrazione. Piazza libertà sarà il vostro Vietnam. Foti faccia un passo indietro”.

franco-russoIl consigliere Russo così ha replicato: “è vero che non abbiamo fatto le primarie, ma il problema alle urne si è presentato anche per l’opposizione. E poi al ballottaggio è stato chiaro chi doveva governare. Non si può scaricare sul Pd tutto il negativo che avviene: occorre pazienza, impegniamoci di più senza polemiche sterili. Siamo troppi in maggioranza, ma è un partito in cui la democrazia è di casa e si discute. Non ci si può affidare alla denuncia e basta per dimostrare di esistere, né tanto meno rifugiarsi nel passato. Gli 8 punti in più ottenuti alle europee ci spingono ad un senso d’appartenenza al Pd e ad essere ancora più responsabili. Non dobbiamo inciampare nei problemi legati alla gestione del potere. Ascolto il chiacchiericcio quando ci dicono che siamo una banda di fetenti. Dobbiamo allora fare uno scatto d’orgoglio e produrre frutti, realizzando il programma presentato da Foti alla città, il quale se ritiene giusto cambiare la giunta lo faccia, tenendo però presente il programma che ha presentato. Dovremo sostituire l’ente Provincia nei prossimi mesi: la città dovrà guidare l’Irpinia tutta con la guida sapiente del sindaco Foti”.

Ambrosone, quindi, ha chiesto un gesto di umiltà, tenuto conto anche del fatto che Festa ed Arace hanno preso posizioni nel Pd. Il problema non è un assessore come la Spagnuolo, ma la mancanza di metodo che dia una svolta alla città: “Avellino non ha bisogno di chi fa il gioco delle 3 carte, ma di chi governi questo momento difficile. Possiamo anche azzerare le appartenenze e individuare quali sono le priorità, oltre i recinti con una responsabilità condivisa perché non siamo in campagna elettorale. Foti deve una risposta alla città, non al Pd. Infine la Carta etica deve far seguire comportamenti a quei principi espressi”, ha detto Ambrosone.

Il capogruppo di “Centro Democratico” Nicola Poppa, poi, ha augurato che ci siano primarie per tutti i partiti in città e per lui il nodo sono gli assessori, una classe esecutiva nuova, spesso senza dipendenti comunali che li aiutino. Purtroppo, anche questa volta gran parte del Pd ha lasciato l’aula, impedendo così a Foti di avere un numero legale. Il sindaco ha chiarito, allora, di non sentirsi espressione di poteri forti, ma un uomo libero che diventerà meno generoso con chi non merita. Infine, Preziosi si è confrontato con Foti su piazza Libertà, ritirando poi l’o.d.g. sul Parcheggio interrato, data la disponibilità del sindaco a collaborare con l’opposizione e con la parte del Consiglio comunale che vorrà seguirlo.