PD con LGBT – Losco e Ferrante: “non contrasto sessuale, ma un sentire comune”
Avellino – LGBT è una sigla utilizzata come termine collettivo per riferirsi a persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender. Dopo la Giornata internazionale contro omofobia-bifobia-transfobia (IDAHOBIT), ricorrenza promossa dall’Unione europea che si celebra dal 2007 il 17 maggio di ogni anno, giugno è il mese dell’orgoglio LGBT.
Questa sera, nella sede di via Tagliamento del Partito Democratico, la segreteria provinciale del PD ha acceso i riflettori sul tema dei diritti e su chi ancora oggi è vittima di discriminazioni, attraverso la visione del film-documentario “Il lupo in calzoncini corti”.
Antonello Losco, responsabile del forum nuovi diritti della segreteria provinciale PD, ha spiegato così l’iniziativa: “è giunto il momento di aprire il dibattito su questo tema e questa è il primo di una serie di appuntamenti da calendarizzare affinché ci sia una discussione vera. Non è un problema della presenza della vecchia DC nel PD, ma di timidezza del partito e di valori sociali nel Paese. Forse manca la spinta necessaria per vincere la battaglia LGBT. Fortunatamente nella ‘base’ del partito c’è più consapevolezza rispetto al piano nazionale. Quindi c’è un problema legato alla persona alla quale va riconosciuto il suo diritto ad essere se stessa. Dunque occorre una posizione comune sulla sessualità, non un contrasto. Non a caso il segretario De Blasio (che ha appoggiato l’iniziativa) è cattolico, perciò non è una questione politica, ma sociale. Non c’è un problema di solitudine di singole persone, ma di diritti sanciti dalla Costituzione”.
“Il Parlamento europeo recentemente ha approvato la relazione Lunacek sul tema LGBT, dal nome dell’eurodeputata austriaca dei Verdi Ulrike Lunacek, al cui voto però si sono astenuti alcuni del PD. Il problema sono i fondamentalisti, non i cattolici -ha aggiunto Donata Ferrante, responsabile dell’ associazione I Ken Onlus - ricordo l’avellinese Don Michele Grella che era comprensivo nei confronti degli omosessuali. Papa Francesco da una parte dice ‘chi sono io per giudicare’ e da un’altra appoggia le famiglie naturali. In effetti le famiglie sono tante. Lo Stato deve tutelare tutte le forme familiari. E’ l’amore che crea una famiglia (slogan delle Famiglie Arcobaleno): si è genitori insieme (genitore 1 e genitore 2). Nessuno vuole minimizzare il ruolo del padre e della madre che aiutano a crescere. Il bambino della coppia ha diritto ad essere tutelato. Renzi ha ribadito la stepchild adoption, cioè la possibilità per le coppie omosessuali di adottare il figlio biologico di uno dei due partner. Stiamo provando oggi un timido approccio, parlando prima dell’omogenitorialità e poi del riconoscimento delle coppie. Dai diritti individuali a quelli della famiglia. Con i doveri prima verso il bambino. C’è una questione di uguaglianza, ma i bambini non devono essere contesi”.
Ecco la trama de “Il lupo in calzoncini corti”:
Joshua, Sara e Federico hanno due mamme: Elena e Giuliana. Una è medico, l’altra vigile, vivono a Milano e stanno insieme da 17 anni. Per sposarsi debbono andare,con i figli, negli Stati Uniti senza però rinunciare, al loro ritorno, a una festa con parenti e amici.
Luca e Francesco, che convivono da 15 anni, desiderano avere un figlio. Hanno trovato sia una donatrice di ovuli che una donna disposta a gestire la gravidanza ma ripetuti tentativi falliscono fino a quando, finalmente, l’esito è positivo.
Nadia Dalle Vedove e Lucia Stano hanno seguito per tre anni i protagonisti di questo interessante documentario che tocca un tema considerato ancora scabroso dai più: quello del divenire genitori quando si è una coppia gay.
Per saperne di più si veda: http://www.illupoincalzoncinicorti.com/it/