Isochimica – Il comitato degli ex lavoratori contro Menegozzo
“La vicenda dell’Isochimica registra un’ulteriore “vergogna” in termini etico-professionale. Le dichiarazioni riportate sul giornale “Il Mattino” di oggi a nome di Massimo Menegozzo ex direttore tecnico dell’Arpac e Commissario di Governo per le bonifiche in Campania dal 2008 al 2010, offendono oltremodo la memoria dei lavoratori, delle loro famiglie e di tutti gli ammalati di amianto che hanno lavorato all’interno dell’Isochimica di Avellino”. Questa la denuncia di Amianti, il comitato lavoratori ex Isochimica.
“I dati dell’Isochimica di Avellino – si legge nella nota – sono inconfutabili perché certificati ai sensi e per gli effetti delle leggi in materia dalle competenti sedi Inail e non dal primo arrivato. Menegozzo nega il disastro causato dalle lavorazioni dell’Isochimica, e si stupisce del come l’Inail classifichi le placche pleuriche e gli ispessimenti pleurici come malattie perché a suo dire sono solo indici dell’esposizione all’amianto e quindi non malattie professionali. Queste dichiarazioni – continua il comitato – offendono la ricerca e la letteratura scientifica che si è consolidata in materia ed intervengono in un momento delicato della vicenda isochimica in quanto la magistratura di Avellino sta definendo l’intera vicenda”.
“Inoltre, Menegozzo ignora che lo stato della malattia di molti lavoratori è notevolmente peggiorato al punto di dover fare costante uso di cortisonici e farmaci salvavita – spiegano – Sarebbe interessante capire quali cartelle cliniche Menegozzo abbia in passato visionato relativamente agli ex lavoratori Isochimica. Il comportamento di Menegozzo è sospetto perché negli anni’80 nonostante abbia visitato gli impianti dell’Isochimica di Avellino in piena lavorazione, non intervenne nonostante coprisse un ruolo all’interno dell’Università di Napoli – Medicina del Lavoro”
“Da tempo Mengozzo attacca i lavoratori dell’Isochimica quasi come fossero loro i “carnefici” e non le “vittime” di un disastro a lui pure noto. Questo atteggiamento lascia pensare a disegni reconditi e antiche rivendicazioni di classe che nulla hanno a che vedere con l’etica professionale e la ricerca scientifica. Il problema vero è che il dramma di un’esistenza di stenti e sacrifici viene vissuto solo dagli ex lavoratori dell’Isochimica che soffrono sulla loro pelle di mali “incurabili”. Pertanto, chiediamo che il signor Procuratore della repubblica, Rosario Cantelmo, a tutela dei lavoratori vittime di tale tragedia – concludono – intervenga sulla vera natura di queste inquietanti dichiarazioni divulgate a mezzo stampa”.