Europee 2014 – L’altra Europa con Tsipras e Franco Arminio

chiesa del carmineAvellino – Questa sera, presso la Chiesa del Carmine, in vista del voto di domenica, il giornalista Norberto Vitale ha moderato un incontro con lo scrittore Franco Arminio, candidato nella lista “L’Altra Europa con Tsipras”, alla presenza anche dell’ex sindaco avellinese Antonio Di Nunno e dell’ex consigliere provinciale Giuseppe Moricola.

Un libro intitolato “Tsipras, chi? Il leader greco che vuole rifare l’Europa” (di Matteo Pucciarelli e Giacomo Russo Spena, ed. Alegre) aiuta a conoscere il 40enne Alexis Tsipras che, dopo aver trasformato le varie aree neo e post-comuniste in un unico soggetto (Syriza) oggi guida il primo partito greco. Il libro, ripercorrendo la sua storia politica dal movimento No Global alla nascita di Syriza, analizza la genesi della crisi economica e come essa ha influito sul sistema politico contribuendo all’enorme successo del partito di Tsipras e all’implosione dei socialisti del Pasok. Syriza rappresenta un laboratorio inedito per la sinistra radicale in crisi in tutta Europa. La sua proposta, allo stesso tempo riformista e rivoluzionaria, sta accendendo in Italia le fantasie degli orfani della sinistra, suscitando anche i timori dei poteri forti di Bruxelles.

Noi meridionali dobbiamo stare più attenti alla storia- ha affermato oggi con forza Di Nunno, nonostante non fosse in piena forma fisica – ricordiamo ad esempio gli Svevi, i Normanni e la Magna Grecia nella nostra Penisola. Oggi si affrontano le cose riducendo la loro portata. L’Europa è importante e l’Irpinia è parte di un tutto. Perciò se si fanno battaglie su singoli problemi perdiamo. Queste elezioni ci devono servire a colmare un vuoto di idee, di programmazione, e di recupero delle proprie radici come fa Arminio. Lo spopolamento dei paesi è un problema perché si perdono gli elementi basilari delle proprie origini. Davanti alcuni problemi come l’Irisbus e l’Isochimica governi, ministeri e Regione fuggono, perciò posso capire la logica di chi dice che se la situazione è questa distruggiamo tutto. Invece, ricominciando d’accapo, dobbiamo andare in Europa a difendere con le unghie e con i denti l’Irpinia!”.  

Siamo di fronte al fallimento della comunità economica europea, delle politiche neoliberiste - ha detto poi Giuseppe Moricola, docente di Storia delle relazioni economiche internazionali all’Università L’Orientale di Napoli- Tsipras ha avuto il coraggio di invocare il recupero dell’autonomia politica, proponendo una conferenza del debito pubblico e sospendendo il Fiscal compact. Syriza è partita dal basso e le idee viaggiano al di là di chi le propone. E’ necessaria una politica monetaria sostenibile. La sinistra di Tsipras è legata al contesto europeo complessivo, quella italiana è buona a sparlarsi addosso e così è inutile. Qundi o si redistribuisce la ricchezza che p nelle mani sbagliate o si continuerà a fare tagli, tagliando anche le intelligenze. C’è politica vera quando si confrontano visioni. Nel secondo dopoguerra si è costruito quel tratto che ci fa europei: lo stato sociale, dunque l’Europa è nata solidale”.

franco arminioArminio, ha notato, che non si trovano sempre persone attente all’ascolto e, perciò, ha ringraziato i presenti, disposti anche ad impegnarsi nel sociale: “è strano il fatto che siamo la società della crescita, senza crescita. Questa Europa ha rotto i legami comunitari. C’è crisi del futuro perché la modernità è finita, crisi economica e teologica, crisi del rapporto con l’ambiente e fra gli uomini. Non c’è produzione di benessere spirituale, e non possiamo stare in questo pianeta con l’idea di saccheggiarlo. Perciò il nostro compito è un nuovo umanesimo”. “A giugno ciò che diciamo in questa campagna elettorale si può dimenticare – ha aggiunto Arminio-  perciò questa delle elezioni è una piccola parentesi. Va costruita quotidianamente una nuova civiltà. Questa lista va vissuta come un pezzo di famiglia, ha le idee giuste per le nostre terre. So che in giro ci sono visioni di estrema sinistra, ma io non le condivido: ognuno può chiamare come vuole il cambiamento necessario, ma io lo definisco l’umanesimo delle montagne. Il Paese deve cambiare rotta e per ricucire le cose, le strade rotte delle nostre comunità del Sud, ci vuole tempo. Dobbiamo saper usare le nostre facoltà culturali”.

“Ogni territorio si deve inventare un nuovo modo di stare al mondo– ha concluso Arminio – non dobbiamo sempre aspettare che qualcuno da fuori ci dica cosa fare. D’altra parte ognuno sceglie, ad es., di andare autonomamente al cinema. Vorrei che il Sud d’Italia sia nominato patrimonio dell’umanità, così che anche i turisti possano godere le bellezze dei nostri appennini. Perché vogliamo inserire modelli di altri se abbiamo ancora ricchezze nei nostri territori? Dobbiamo smettere di pensare che l’Irpinia è una terra disperata. Non capisco la freddezza della gente: vedo tristezza e non ho trovato facilmente ‘gente da Tsipras’.Ritroviamo l’entusiasmo, diamo fiducia: non ci deve spaventare che inizialmente non ci sia nessuno. Senza entusiasmo non si è convincenti”.

Per saperne di più, si veda:  https://www.facebook.com/francoarminio