Forestali – I sindacati: “Il 24 a Napoli per salvaguardare i livelli occupazionali”

attivo forestaliAvellino –  I forestali sono pronti a scendere nuovamente in campo per chiedere alla Regione risposte che tardano arrivare. Stamane al centro sociale “Samantha della Porta” si è riunito l’Attivo Unitario dei lavoratori idraulici forestali irpini in preparazione appunto dello sciopero regionale proclamato per il prossimo 24 aprile a Napoli.

Lo sciopero è necessario perché come spiega il segretario regionale della Flai-Cgil, Giuseppe Carotenuto, “non ci sono ancore risposte su una riforma vera e propria del settore forestale. Si devono chiudere le comunità montane  ma ancora non si capisce cosa facciamo dato che, non solo in merito all’ordine amministrativo ci sono due proposte che prevedono da un lato che i forestali passino con i comuni e dall’altra che passino con l’unione dei comuni ma soprattutto in merito al fatto che queste due proposte al momento non presentano garanzie di funzioni, compiti”.

“L’idea dell’unione dei comuni sarebbe plausibile solo se – commenta il segretario regionale della Uila-Uil, Emilio Saggese – venga fissato l’obbligo per i comuni di costituirsi in unione e se vengano indicate quali siano le risorse alle varie unioni e come queste ultime vengano erogate in quanto nel progetto che ci è stato presentato, di ciò, non c’è nessuna traccia. Al momento siamo stati ricevuti dai capogruppo regionali ma abbiamo trovato difficoltà in quanto come sempre sono disponibili a discutere ma mostrano una chiusura totale sulla nostra proposta di modifica della legge 11/96. Non capisco come una Regione possa liquidare in quattro battute una proposta che interessa il destino di 4000 persone”.

“Una riforma della legge 11/96 è necessaria – continua Carmine Santese, segretario regionale della Fai Cisl – nello specifico chiediamo la costituzione di un organismo regionale che contenga elementi di flessibilità nella progettazione, concretezza nella produzione dei progetti e realizzazione delle opere e che gestisca bene i lavori e i lavoratori e che, soprattutto, retribuisca i lavoratori forestali”.

“Noi – sottolinea il segretario Carotenuto – riteniamo che debba esserci una migliorare condizione di lavoro attraverso l’ottimizzazione interventi; il recupero  di una forestazione produttiva; pagare gli stipendi a prescindere da quelli che sono gli iter burocratici ed assicurare ai lavoratori, in particolar modo agli OTD, almeno un numero di giornate adeguate perché lo sviluppo della Regione – conclude -passa attraverso la valorizzazione delle risorse naturali a partire da quelle che sono le zone interne”.