Dibattito sulla destra italiana – Fini: “Non perdono a me stesso la confluenza di AN nel PDL”
Avellino – Si è svolto, nel tardo pomeriggio, un incontro al Circolo della Stampa con l’ex presidente della Camera Gianfranco Fini, invitato dal “camerata” Raffaele Gregorio per presentare il libro di Fini: “Il Ventennio. Io, Berlusconi e la destra tradita”. Presenti al tavolo dei relatori, per intervistarlo, i giornalisti Alfredo Picariello di Più Economia, Generoso Picone de “Il Mattino” e Carlo Tecce de “Il Fatto Quotidiano”.
Il Prof. Raffaele Gregorio, oggi in pensione, è stato un ex assessore e consigliere comunale di Castelfranci, ma soprattutto militante di destra da 50 anni: “Festeggio con Fini la mia coerenza politica, per ribadire che il futuro della destra è ancora con lui. Fini è un simbolo perché in 30 anni non ha mai avuto avvisi di garanzia”. Gregorio ha anche ricordato la Svolta di Fiuggi, con cui il Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale abbandonò l’etichetta di post-fascismo per qualificarsi come forza politica legittimata a governare. Questa svolta si ebbe proprio con l’allora segretario del partito Fini, che portò ad Alleanza Nazionale. A Fiuggi, infatti, si svolse il congresso costituente di AN nel 1995. Il primo a fare una domanda è stato Tecce, anche lui di Castelfranci, soffermandosi sul fatto che Berlusconi, come emerge nel libro, fa tutto per suo calcolo personale. Fini, prima di rispondere, ha avuto parole di elogio per il Prof. Gregorio che crede nella politica con grande passione: “è orgogliosamente di destra senza la speranza di diventare deputato”.
Fini poi si è soffermato sulla differenza tra le espressioni “è giusto” o “mi conviene” e, ammettendo che si può anche sbagliare, ha detto: “chi nel prendere una scelta non si dice ‘è giusto’ ma dice a se stesso ‘mi conviene’ si compromette. Il mio rapporto con Berlusconi ha luci ed ombre: lui è un uomo molto abile nell’organizzarsi. Quando i candidati del movimento sociale ebbero consensi vasti, Berlusconi capì di mettere insieme forze alternative alla sinistra poiché la destra da sola non poteva governare il Paese. Confrontandosi si raggiungono comuni interessi e a volte riuscivo a convincere Berlusconi, altre no. Non perdono a me stesso l’errore di aver deciso la confluenza di AN nel PDL, ma non l’ho deciso da solo: c’è stato un congresso. Questa operazione aveva una logica: quella di rimanere nel bipolarismo”. Quindi Fini ha precisato: “Berlusconi è un uomo abituato a comandare non a governare. La presidenza della Camera non era appaltata da Forza Italia! Berlusconi mi disse nel 2010 di dimettermi se volevo fare politica: lui mi voleva cacciare per continuare a comandare. Cos’è prioritario in una logica di alleanze? Noi dicemmo che se non se ne andava Tremonti ce ne saremo andati noi. Gianni Letta e Giulia Bongiorno erano miei testimoni quando Berlusconi mi chiese di firmare un disegno di legge sulle intercettazioni. Se io avessi firmato sarebbe andata in prescrizione una recente sentenza”. Il riferimento è alla sentenza Mediaset che ha visto confermata in Cassazione la condanna di Berlusconi per frode fiscale.
Successivamente ha detto: “La politica è la necessità di dare risposte anche se non sei in parlamento. Io non ho nostalgia di diventare deputato o senatore. Gli elettori vanno capiti, non criticati. Destra, Sinistra, Centro sono oggi in rischio di essere etichette vuote rispetto al passato. Molti problemi sono talmente complessi da richiedere contaminazioni. Oggi non è più tutto sul piano nazionale, ma si fa riferimento a Bruxelles. Problemi nuovi richiedono risposte nuove: l’Italia non ha bisogno di uscire dall’euro, ma per difendere sé stessa occorre una politica economica comune”.
Il giornalista Picone, poi, ha riflettuto sul fatto che in Germania la destra si è emancipata perché c’è un dialogo attivo, dando importanza ad alcune questioni che appartengono alla comunità. Picone ritiene che si è appoggiato Berlusconi perché non abbiamo ancora elaborato il lutto della seconda guerra mondiale. Pertanto ha chiesto a Fini se quando ha appoggiato Berlusconi lui incarnava già il populismo. Fini ha risposto che la natura della società tedesca è diversa da quella italiana per l’etica della responsabilità weberiana e per le chiese riformate luterane: “in Italia non c’è sempre l’etica del dovere. Forza Italia, però, in passato ha portato Marcello Pera con cui potevi fare un discorso su cosa è la destra. Abbiamo avuto confronti, senza populismo. Nell’ultima fase è scomparsa la politica ed è rimasta la propaganda: tutto è lecito in una fase post-ideologica, oggi tutto è molto fluido. Berlusconi studia tutto a tavolino, con la tecnica della vendita, del marketing. Nella prima fase del berlusconismo si poteva anche discutere di filosofia e la platea congressuale era diversa. Si parlava di Gramsci per andare oltre i confini della destra, ma anche di Gentile per dar vita ad una sintesi di carattere nazionale. Oggi Berlusconi ha portato in parlamento personaggi che hanno altri ‘meriti’, non quello di scrivere libri”.
Picariello, infine, ha fatto una domanda di tipo economico e Fini ha risposto: “Sul tema del Meridione si sono riempite biblioteche. Bisogna, però, garantire la legalità al Sud: il lavoro nero è nemico dell’investimento. Camorristi non si è solo sparando, ma anche con un modo di approcciarsi ai cittadini. Una politica industriale non ha più senso al Sud, per certi versi anche al Nord perché la globalizzazione porta alla delocalizzazione. Il sinonimo di mangiar bene è mangiare mediterraneo. Il patrimonio culturale italiano, inoltre, non può essere trascurato. Il turismo è essenziale, ma chi va in vacanza oggi spesso sceglie il Sud America, non l’Occidente. E chi sceglie l’Europa non va in Campania o in Puglia, ma preferisce la Francia. Lo Stato, perciò, deve valorizzare il turismo di qualità (agroalimentare, architettonico, paesaggistico). Fa la differenza l’investimento sulla ricerca e sullo sviluppo”.
Ha, infine, precisato che per lui lobby non è una parolaccia in quanto ci sono molti portatori di interessi, e ha chiarito che non si candiderà di nuovo con Berlusconi. Attualmente porta avanti l’associazione culturale Liberadestra: http://www.liberadestra.it/