“Latte di iena”: the dark side of Antonio Mocciola
“I personaggi che popolano questi racconti agiscono sovrappensiero. Nessuna motivazione reale sta dietro le loro azioni (quando ci sono), persi in quel limbo in cui la volontà non parte dal cervello, e tantomeno dal cuore. Come quando lo sguardo si perde a fissare un punto, e si crea quel momento di pura sospensione, di astratta volontà. E se fosse proprio in quegli istanti in cui “non siamo” la verità vera del nostro essere? E se l’amore, e l’odio, non fossero che decisioni prese a freddo, o condizionate dalla società, o dalla famiglia, o peggio ancora dalla religione? Una sorta di dovere? Cosa c’è di “naturale” in tutto questo? Niente mi sembra più vero della catatonìa. Sovrappensiero siamo veri. Facciamo le cose che dovremmo fare, prima che la vita ci riporti all’eterna bugia della – diocenescampi – spontaneità”. (Antonio Mocciola)
“Latte di Iena” è l’ultimo libro di Antonio Mocciola, giornalista e scrittore napoletano, già famoso per la sua precedente opera “Le vie nascoste. Tracce di Italia remota”, un viaggio panoramico all’interno delle gost-town italiane.
Quest’ultima fatica letteraria di Mocciola, edita da La quercia editore, si compone di 21 racconti “dark”, in cui le ambientazioni raggelanti rabbrividiscono il lettore, catturato da un costante stato di tensione e di ansia. L’elemento oscuro e tenebroso intride l’intero libro, già dalla copertina, che riproduce “la Madonna del latte” di Caravaggio, vista in negativo. In questi racconti è presente un universo umano molto variegato, le cui infinite sfumature delineano personaggi eterogenei ma di palpabile realtà e di facile immedesimazione per il lettore. Si tratta di persone che a volte vincono e a volte perdono, che commettono errori e passi falsi, ma che mettendosi in gioco, riescono anche a vincere qualche battaglia.
Con l’ironia beffarda tipica di una iena, Mocciola tesse storie impregnate di odio, desiderio di vendetta ed aspirazione di riscatto, attraverso un linguaggio pulito e lineare da cronista, che dona una tagliente e puntuale precisione alla narrazione, sempre scorrevole e ammaliante.
di Davide MARENA