Abolizione C.M. – De Mita: Sbagliato fare come le province
«Il provvedimento con il quale si vorrebbe arrivare alla cancellazione delle Comunità Montane della Campania desta più di un dubbio. Il rischio è quello di replicare la logica che ha ispirato il decreto che determina la soppressione delle Province». Lo dichiara l’onorevole Giuseppe De Mita, vicepresidente vicario del gruppo “Per l’Italia” alla Camera dei Deputati.
«Assumendo il problema del costo dei forestali – continua De Mita – si ipotizza la soppressione delle comunità montane, una misura, cioè, che non cancella le funzioni e nemmeno l’onere economico relativo allo svolgimento delle stesse. Trasferendo il costo in capo ai Comuni, infatti, non si risolve il problema perché, per un verso, i Comuni non hanno disponibilità ad attingere risorse – sicuramente meno rispetto alla Regione che può far capo, ad esempio, ai fondi europei – e, per l’altro verso, si affiderebbero alle amministrazioni comunali attività che sono di area vasta, come quelle di manutenzione del territorio».
«Se è vero – così conclude il deputato – che è necessaria una revisione di quei livelli istituzionali in grado di intercettare i problemi di area vasta, con provvedimenti del genere si crea una forbice molto ampia che, ad un estremo, ha i singoli Comuni, i cui modelli associativi hanno oggi confini ancora poco nitidi, e, dall’altro, la Regione e le Città Metropolitane, portando di fatto ad un indebolimento degli strumenti di tutela per quelle attività che hanno una dimensione sovracomunale. A questo punto, il consiglio regionale, che deve dire l’ultima parola sulla questione, valuti bene, rifletta bene in merito a quello su cui sarà chiamato ad esprimersi con il proprio voto. L’onda populista, al quale questo provvedimento sembra richiamarsi, rischia di lasciare problemi aperti e senza soluzione e lavoratori senza tutela».