UIL Avellino, Simeone su Alta Capacità: “chiediamo a Caldoro approvazione progetto preliminare”

Luigi Simeone UIL TRASPORTIAvellino – “Finalmente un passo avanti per l’alta capacità in Irpinia, il primo vero e tangibile degli ultimi anni è che finalmente la Regione ha richiesto ed ottenuto il parere legittimo e dovuto degli enti locali interessati dal passaggio dell’opera, che ritorna ad essere un iniziativa di interesse nazionale e finanche europea, per quello che potrà significare per in traffici del mediterraneo e transfrontalieri”. Questo quanto afferma Luigi Simeone, Segretario UIL Avellino, in merito alle importanti decisioni prese dalla Regione Campania sull’Alta Capacità.

“Era il 23 novembre 2013 - prosegue Simeone – quando nell’empasse più totale la Uil propose un crono programma su cui misurare le volontà di chi deve decidere, perché lontano da protagonismi e primogeniture il sindacato ha voluto incalzare e stimolare le decisioni che non potevano, come non possono, essere oggetto di scontro politico.

I primi due step li abbiamo registrati, e non è interessante sapere da dove si è partiti, se da intuizioni di questa o precedente gestione regionale oggetto di dialettica nostrana di queste ore, perché in ogni caso avrebbero fatto solo una normale attività per cui sarebbero dovuti essere stati eletti, quindi nulla di eccezionale. Occorre invece ora essere pronti ed attenti a quelli che allora definimmo gli “atti amministrativi regionali” che adesso non ammettono più rinvii ed ostacoli più o meno credibili.

Chiediamo quindi – conclude il segretario Uil – al Presidente Caldoro in linea e successione con quanto finora fatto di adottare la delibera di “approvazione del progetto preliminare” magari fornendone i tempi di attuazione, per poterne poi finalmente comunemente verificare il finanziamento nelle priorità del governo per il prossimo triennio. A questo punto potremo essere finalmente essere tutti contenti e convinti di aver fatto una cosa buona e giusta, che solo per la sua normalità fornirà al nostro territorio ed ai nostri figli, speriamo non ai nipoti una nuova opportunità.