Il Pallonaro di Luigi Romolo Carrino. Un libro che scardina pregiudizi e ipocrisia nel calcio
“Si perdona, si risolve e si perdona qualsiasi cosa nel calcio: tranne una. È l’amore tra due uomini, soprattutto se calciatori nella massima divisione, che non si perdona. È l’amore storto che somiglia paro paro all’amore dritto che non si perdona: la somiglianza alla sedicente normalità, in questi casi non si perdona mai.” (L. R. Carrino, “Il Pallonaro”, GoWare, Ott. 2013)
di Davide Marena
Il Pallonaro, edito da GoWare, è l’ultima fatica letteraria dell’eclettico Luigi Romolo Carrino, scrittore campano già noto per altri eccelsi romanzi come “Acqua storta”, “Pozzoromolo”, “Esercizi sulla madre”…
Quando è uscito “Il Pallonaro”, la prima cosa che ho fatto, appena sveglio, è stata collegarmi ad Amazon per comprarlo e scaricarlo sul mio kindle. Confesso, però, che mi sono approcciato a questo libro con molto scetticismo, in maniera ingiustamente prevenuta. Questo perché avevo da poco finito di leggere “Esercizi sulla madre”, un libro molto complesso e meravigliosamente costruito, uno di quei libri che quando finisci di divorare l’ultima pagina, l’unica cosa che sei in grado di dire è: “Wow!”. Questo mi ha indotto a pensare che “Il Pallonaro” non era il libro giusto da leggere dopo quello, perché la storia di un amore gay nel mondo del calcio non sembrava poter reggere il paragone con la struttura narrativa del precedente romanzo. E invece il buon vecchio Carrino ha saputo sbalordirmi ancora…
Il romanzo, nella sua versione e-book, è uscito l’ undici novembre, 11-11 come il numero di giocatori in campo in una squadra di calcio. Ed è proprio di calcio che si parla in questo libro. Il calcio è sempre stato l’incarnazione del mito del machismo, dell’uomo rude che non deve chiedere mai, della forza virile. Il calcio è lo Sport. Il calcio è rivestito, oggi più che mai, da un’aura di sacralità, per dirla con le parole di Pasolini: “Il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l’unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro.” (Pier Paolo Pasolini, su L’Europeo, 1970).Condividendo in pieno questa visione la scelta di parlare di amore tra due uomini nel mondo del calcio risulta quanto meno coraggiosa. Infatti, questo romanzo scardina questo mito e racconta cosa si cela dietro all’eteronormatività apparente di questo mondo.
Mirabile è già la dedica iniziale di apertura del romanzo, alla memoria di Carlo Petrini, calciatore e scrittore italiano e di Justin Fashanu, primo famoso giocatore a dichiarare pubblicamente la propria omosessualità, morto suicida nel 1998 all’età di 37 anni. Già da queste dediche traspare la genuina intenzione di rendere omaggio a chi ogni giorno si trova a lottare in un mondo oppressivo ed omofobo, solo per poter esprimere la propria identità senza sotterfugi e menzogne. Sin da subito, dalla prima pagina capisci che è un libro profondo, in cui l’autore si è speso non poco a descrivere emozioni, pensieri, pregiudizi e relazioni vissute e subite dal giovane protagonista, Diego Di Martino. Si vede che il libro è scritto da un uomo che nutre una passione pura e sincera per il calcio. Ragionamenti tattici e schemi di gioco sono piacevolmente utilizzati per rendere precisa e accurata la descrizione del contesto nel quale i fatti raccontati si svolgono, rendendo anche omaggio alla liturgia calcistica, che si ripete puntuale ad ogni partita giocata. Descrizioni, a volte accurate a volte accennate, di personaggi e situazioni si alternano a dialoghi scorrevoli e naturali, la cui leggerezza della parola ti affascina e ti seduce fino a rendere impossibile interrompere la lettura e ti costringe a leggere tutto di un fiato, immergendoti totalmente nel mondo di Diego Di Martino.
È un libro di cuore, scritto con il cuore e che, come tutti i libri di Carrino, va letto con il cuore e con la pancia, perché ogni parola ti entra nella carne fino a metabolizzarla, costringendoti a riflettere e a fare i conti con la tua coscienza. Buona lettura a tutti!