Tim Cup – Juventus-Avellino: Le pagelle dei Lupi. Zappacosta propositivo, per Togni ancora una bocciatura!

1476474_10202950684159074_875529707_nDI MASI 6

Incolpevole sui primi due gol, reo sul terzo. Nella ripresa si riscatta bloccando a dovere una punizione di Quagliarella e compiendo un miracolo su Motta. Sarà una serata da ricordare per l’estremo difensore irpino!

IZZO  6,5

Gioca una buona gara. Di fronte ha avversari notevoli e nonostante a volte vada un po’ in affanno non perde mai la bussola. Nel secondo tempo gioca ad uomo su Giovinco limitandolo per quanto gli è possibile.

PECCARISI  6

L’esperienza a volte non è sufficiente. Soffre molto le offensive avversarie ed è in ritardo in copertura sul calcio piazzato da cui scaturisce il 2-0 della Juventus. Sufficienza di stima per non aver mai mollato fino alla fine, ma obiettivamente la prestazione è mediocre.

PISACANE 5,5

Come il compagno di reparto. Soffre le continue cavalcate di Caceres, il quale da quelle parti fa praticamente quello che vuole. Mezzo voto in meno rispetto a Peccarisi perchè da lui ci si aspettava qualcosina in più, invece l’emozione dello Stadium lo rende troppo timido e finisce per essere asfaltato dall’uruguaiano.

ZAPPACOSTA 7

Ha voglia di mettersi in mostra e a tratti ci riesce. Percorre km sulla fascia cercando sempre la giocata. Da segnalare una buona palla messa in mezzo per Castaldo e un tunnel ai danni di De Ceglie.

D’ANGELO 6,5

Il guerriero torna a casa dopo aver giocato faccia a faccia con Marchisio, da cui a fine gara riceve anche la maglia. La serata dello Stadium vede i due numeri 8 a confronto, naturalmente la battaglia il capitano irpino la perde sul piano tecnico-tattico ma va fatto un plauso all’impegno e alla volontà di lottare che non lo ha abbandonato per tutti i 90′.

TOGNI  4

Dispiace essere così duri in una giornata di festa ma come dice il detto ” chi è causa del suo mal pianga se stesso “. Disastro dopo 7′ al limite dell’area irpina e la Juve va in vantaggio. Perde continuamente palla, rallenta troppo la manovra e sbaglia anche i passaggi più semplici. Alla ricerca di questo genio ipotetico …  esce tra i fischi.

SCHIAVON 6

Rileva Togni ad inizio ripresa e si ricompatta il famoso ” centrocampo operaio “. Purtroppo la carta non funziona perchè anche l’ex-Cittadella non riesce a dare dinamismo alla manovra irpina in quanto lo schermo juventino è a prova di proiettile. Sufficienza comunque guadagnata per l’eccessivo lavoro sporco e la corsa, in pratica il solito Schiavon.

ARINI 6,5

Come i suoi compagni di reparto si danna l’anima per cercare di disinnescare la miccia bianconera ma purtroppo le doti tecniche eccessivamente superiori dei campioni d’Italia non hanno permesso ciò. Non si poteva chiedere di più anche perchè il napoletano si è battuto con onore regalando anche una bella giocata su Padoin e Marchisio ove anche Conte ha applaudito dalla panchina.

ANGIULLI 6

Rileva lo stremato Arini, non un grande impatto sulla gara ma almeno riempie il tabellino con un paio di conclusioni, pur se scoordinate, che purtroppo finiscono sul fondo senza impensierire Storari.

MILLESI  6

I gettoni collezionati in serie A fanno esperienza ma neanche lui riesce ad incidere. Ok il lavoro e qualche idea ma poco concretezza.

HERRERA 6

Scelto da Rastelli per attaccare gli spazi e pressare Marchisio. Parte benino ma poi si perde non appena la Juventus decide di giocare.

CASTALDO 6,5

Si sbatte tanto ma resta inconcludente. Mezzo voto in più per aver creato l’unica azione potenzialmente pericolosa dell’Avellino, purtroppo il colpo di testa non è preciso e la sfera si perde sul fondo.

GALABINOV 5,5

Rileva il collega per tentare la carta cm e muscoli. L’idea sarebbe di provare a realizzare almeno il gol della bandiera ma i giganti Peluso ed Ogbonna sono ossi duri e lo dominano senza troppi problemi.

RASTELLI  8

E’ lui l’artefice di questo miracolo. Giocare allo Juventus Stadium gli ottavi di finale di Coppa Italia ed essere quarto in classifica con una squadra neo-promossa non è da tutti. Non gli si poteva chiedere di vincere la gara, sarebbe stata blasfemia! Sceglie Di Masi per mantenere una promessa fatta al portiere, dimostrazione di correttezza nei riguardi del gruppo, e fa giocare Herrera 90′ per dargli fiducia. Nel finale da spazio anche alle prime linee, se deve essere una festa allora che festa sia!

JUVENTUS STADIUM   10 +

In assoluto il migliore in campo è stato lo JUVENTUS STADIUM, o meglio le curve! L’atmosfera creata dai sostenitori avellinesi ha ricordato la bolgia del Celtic Park di Glasgow. L’aria fredda di Torino è stata riscaldata dai sentimenti veri e profondi dei tifosi che per 90′ hanno sostenuto la propria squadra senza considerare la prestazione in campo o il punteggio pesante a sfavore. Un grande plauso anche alla correttezza del popolo juventino il quale si è esibito con cori sinceri e positivi verso gli ospiti come ” tornerete in serie A ” ed ” Avellino Olè “.

Conclude lo scenario la copertina perfetta della straordinaria sciarpata biancoverde la quale è diventata l’icona dello STADIUM, acclamata ed osannata dai supporters bianconeri che hanno applaudito tale scenografia addirittura alzandosi in piedi. Juventus-Avellino ha scritto una pagina importante di fair play, diffidate dalle imitazioni, il calcio è questo!