Tim Cup – Juventus-Avellino 3-0. Bianconeri troppo superiori,ma l’Avellino vince sugli spalti!

1510400_780373925310761_647590289_nTorino - E’ la vittoria dei tifosi! I supporters avellinesi giunti in 5000 dal capoluogo irpino hanno animato l’atmosfera dello Juventus Stadium, riproducendo una sorta di piccola Glasgow, per tutti i 90’ coprendo egregiamente il timido boato dei tifosi locali. Stima e rispetto reciproco tra le due tifoserie che al di là del punteggio finale, inesorabilmente a favore della Juve ( 3-0 ), hanno esibito cori amichevoli come “ tornerete in serie A “ ed “ Avellino olè “. Applausi ed ovazioni per la splendida sciarpata bianco verde ed un riconoscimento, se pur blando, ad ogni sostituzione irpina. Come si era accennato alla vigilia, la vittoria era stata conquistata semplicemente passando il turno che avrebbe portato i Lupi a giocare faccia a faccia con i campioni d’Italia il resto non fa testo perché l’obiettivo dei Lupi è ben diverso e soprattutto molto più arduo.

ANTEPRIMA. E’ tutto pronto, i riflettori sono accesi sullo Juventus Stadium nel quale si odono i cori dei sostenitori irpini giunti in 5000 dalla Campania fino a Torino per sostenere i propri beniamini in una gara che rivendica i vecchi tempi. Un vero e proprio appuntamento con la storia. Non ci saranno in palio i tre punti ma l’onore e la voglia di affrontare faccia a faccia i campioni d’Italia, anche solo per poter dire “ ho giocato contro la Juventus e non ho sfigurato “ , sono motivazioni più che valide per impegnarsi al massimo e vendere cara la pelle facendo si che lo Stadium diventi una vera e propria bolgia bianco verde.

IN CAMPO. Formazioni a specchio per Conte e Rastelli, 3-5-2 con le dovute modifiche in quanto in chiave campionato il turn-over è obbligatorio per ambedue le squadre. La Juventus si affida al tandem inedito Giovinco-Quagliarella con le fasce amministrate da De Ceglie e Caceres. Asamoah e Padoin scalano in mezzo unendosi a Marchisio per completare la mediana e Storari a difesa dei pali come vice-Buffon. In opposizione alla Signora i Lupi si affidano al tandem offensivo Herrera- Castaldo. Altra variazione è la titolarità di Di Masi che rileva il collega Seculin.

PRONTI VIA. L’Avellino comincia male regalando alla Juventus il vantaggio dopo appena 7’. Grave indecisione di Togni che al limite della propria area si fa strappare il pallone da Quagliarella che con astuzia gabba il 14 irpino e serve Giovinco il quale puntuale nell’inserimento controlla la sfera, dribbla Izzo e con un perfetto tiro a giro beffa Di Masi.
La Signora da la sensazione di poter far male al minimo accenno offensivo, causa un Avellino stordita dal gol-lampo che non riesce ad organizzarsi, e al 16’ ottiene anche il raddoppio sugli sviluppi di un calcio piazzato calciato dalla trequarti da Motta, il quale pesca il liberissimo Caceres che in spaccata appoggia in rete.
Sembra finita per l’Avellino ma l’orgoglio irpino si sveglia proprio quando la Juve, forte del doppio vantaggio, si rilassa cominciando a concedere qualcosa ai ragazzi di Rastelli. I Lupi si fanno vivi dalle parti di Storari con Castaldo ( 26’ ) che di testa prova ad impensierire l’estremo difensore bianconero ma la conclusione non è precisa e la sfera si perde sul fondo. Da segnalare un eccezionale tunnel di Zappacosta ai danni di De Ceglie.
La Juventus intuisce che l’Avellino intende provarci e dopo aver contenuto per una decina di minuti sale nuovamente in cattedra e al 34’ chiude virtualmente la partita con Quagliarella che pescato da una punizione di Giovinco di testa batte a rete. Complice del terzo sigillo bianconero, lo sciagurato intervento di Di Masi che si trascina in porta un pallone non difficile da controllare.

RIPRESA. Dopo l’intervallo Rastelli manda in campo l’artiglieria pesante, Schiavon e Galabinov per Castaldo e Togni. La musica purtroppo non cambia, nonostante la Juve abbia allentato la manovra i Lupi non riescono a creare nulla in quanto la Signora blocca ogni via di passaggio rendendo vani i tentativi degli ospiti di sfondare. Il divario tecnico c’è e si vede.
Il cronometro scorre veloce e le emozioni sono sempre più precarie. Solo Di Masi è oggetto di nota quando con due interventi positivi, uno su Quagliarella ( 58’ ) ed uno su Motta ( 78’ ) si riscatta per l’indecisione della prima frazione meritando la sufficienza in pagella.
Finisce così. 3-0 e dimostrazione di superiorità totale. Ragionando obiettivamente il risultato finale era scontato ma occorre comunque sottolineare il cammino percorso dall’Avellino che da semplice neo-promossa è giunta fino agli ottavi di finale di Coppa Italia ed al momento in campionato occupa il quarto posto in classifica.
Perdere non piace a nessuno ma questa sconfitta è stata maturata contro una squadra che da tre anni domina i palcoscenici della massima serie perciò il solo aver potuto confrontarsi contro un simile gigante del calcio italiano è di per se già una vittoria.

Michael Mambri