Lettera aperta di E. Fiore a Nitto Palma, ‘La gente è stremata, le famiglie soffrono’
Avellino – Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato, che è una forma di lettera aperta alLettera aperta al Coordinatore regionale di F.I. Sen. Nitto Palma, da parte dell’avvocato Edoardo Fiore:
“La gente è stremata.
Le famiglie soffrono.
L?urgenza dei tempi richiede politiche popolari e concrete.
Chi lavora e produce deve mantenere anche voraci e diffusi apparati parassitari che pretendono di essere conservati nei loro privilegi.
Non esistono diritti acquisiti quando sono solo ingiustificati ed inammissibili privilegi feudali: noi non abbiamo alcun dovere acquisito di lavorare e sacrificarci per mantenere questi ceti parassitari che ci stanno soffocando.
Se non abolirle in toto, appare necessario perlomeno rivedere radicalmente le competenze e funzioni delle regioni. Incontrollate ed incontrollabili centri di disfunzioni e di spesa.
Intervenire sulle società partecipate degli enti pubblici, vero cancro dell’Italia che consuma enormi risorse pubbliche.
Promuovere efficaci politiche per i giovani e le famiglie.
Le nostre famiglie si stanno sacrificando allo stremo per dare ai figli un avvenire, che poi è il futuro stesso della nazione. E non è possibile che abbiano, le famiglie, sostanzialmente gli stessi oneri fiscali di chi a tale impegno non assolve e che in prospettiva beneficerà, quale cittadino, dell’estremo impegno economico di chi invece oggi tale onere si assume.
Urgente anche il problema delle classi dirigenti.
Sordi sono rimasti i partiti ai ripetuti appelli, anche del Presidente della repubblica, ad una migliore selezione delle classi dirigenti.
Una classe politico/amministrativa inadeguata è una delle principali cause accertate delle tragiche condizioni in cui versano le nostre povere regioni meridionali.
E’ dovere di chi può il rimuovere questa causa di arretratezza.
Designare, poi, rappresentanti e dirigenti politici periferici palesemente inadeguati comporta come ovvia conseguenza che questi non rappresentino né dirigano nulla e nessuno. Né che possano fornire contributo alcuno alla risoluzione dei problemi delle nostre contrade.
Senza una appropriata classe politico/amministrativa periferica non andremo da nessuna parte.”