Assistenza Socio-sanitaria, Comitato Utenti: “l’Asl nega ai cittadini servizi fondamentali”
Avellino - Il Comitato Utenti Assistenza Socio-sanitaria della provincia di Avellino denuncia il grave clima di smobilitazione che si registra presso l’Asl del capoluogo irpino nel settore dei servizi assistenziali. Da alcuni mesi, infatti, abbiamo dovuto constatare la mancanza di volontà da parte del direttore generale, Sergio Florio, di garantire ai cittadini una adeguata risposta a bisogni fondamentali, con la chiusura dei centri di riabilitazione e la riduzione delle ore di assistenza domiciliare integrata a pazienti oncologici, persone affette dal morbo di Lou Gehrig (meglio conosciuta come Sla) e bambini in coma vegetativo. Ma, ormai, si è superato ogni limite accettabile anche in uno scenario di tagli generalizzati. In questi giorni, diversi utenti che si sono rivolti alle strutture geriatriche, pur essendo in un evidente e certificato stato di bisogno, si sono visti rifiutare le richieste di assistenza, in osservanza – gli è stato riferito – alle disposizioni ricevute dall’amministrazione della locale azienda sanitaria.
Non è possibile pensare che si possa completamente azzerare la sanità ed i servizi socio-sanitari, ledendo i diritti dei cittadini e minandone le condizioni minime di benessere. Si tratta di un vero e proprio attentato alla Costituzione italiana che all’articolo 32 sancisce: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”. Una tale vicenda è ancora più inaccettabile se si pensa che lo scorso anno il direttore generale dell’Asl di Avellino ha restituito alla Regione ben 30 milioni di euro non spesi, mentre in Irpinia i servizi territoriali sono in evidente difficoltà e gli utenti, ma anche il personale sanitario ed assistenziale, è costretto a compiere sacrifici. Ma oltre al danno bisogna subire anche la beffa, considerato che i fondi sono stati successivamente attribuiti a quelle realtà sanitarie campane che hanno la responsabilità del disastroso deficit determinato in questi anni.
A questo punto ci chiediamo quale sia l’obiettivo del vertice dell’Asl di Avellino, che risulta del tutto incomprensibile. Di sicuro non il miglioramento della qualità dei servizi locali. Auspichiamo, quindi, che il nostro grido d’allarme smuova le istituzioni locali e le rappresentanze politiche prima che sia troppo tardi e sul campo non rimangano solo macerie e sofferenze di cittadini che, in questa battaglia quotidiana, spesso non sono in grado di far valere i propri diritti.
Da parte nostra agiremo in ogni sede possibile affinché sia rispettata la dignità degli utenti e vengano assicurati tutti i servizi di base.