Manifestazione p.zza Verdi: “No a quei politici che rubano lo stipendio senza aiutare i cittadini”
Avellino - Allo sciopero unitario promosso dai Sindacati in piazza Verdi per non rassegnarsi alla crisi hanno preso parte numerose persone: studenti, pensionati, lavoratori, disoccupati, cassintegrati, emigrati. Erano lì per dire: 1) vogliamo cambiare la legge di stabilità 2014; 2) vogliamo meno tasse per lavoratori e pensionati; 3) vogliamo la rivalutazione delle pensioni; 4) vogliamo una scuola in rete con il mondo del lavoro; 5) vogliamo una pubblica amministrazione efficiente nella spesa.
C’erano anche alcuni politici: ad esempio il sindaco di Nusco e quello di Grottaminarda, ma anche il vicesindaco di Lacedonia.
Il segretario della UIL, Simeone, ha sottolineato che è nel 2013 che viviamo ed è per questo anno che si chiede il cambiamento: “i nostri parlamentari locali devono rappresentare gli interessi di questo territorio irpino”.
Una donna salita sul palco predisposto nella piazza ha raccontato la sua amara testimonianaza: “mi mordo le mani per tante ingiustizie subite sul posto di lavoro per il quale ho rinunciato alla maternità ed il ringraziamento ricevuto in cambio è stato il licenziamento. Sono qui perché ho il diritto e la gioia di sentirmi ancora utile a 40 anni compiuti”.
Il grido di un pensionato poi è stato questo: “no alle tasse in modo iniquo! No a questa legge di stabilità! Occorre una vera revisione fiscale ed una riforma del lavoro abolendo la legge Fornero”.
Il segretario della CISL, Melchionna, è poi intervenuto così: “che bella piazza! che bella Irpinia! Oggi, però, non ci sono i partiti e quelli che hanno detto che i sindacati non rappresentano più nessuno. Hanno tentato di annientarci la dignità, di farci inginocchiare. Per andare in pensione attualmente bisogna avere 70 anni ed i giovani andranno a lavorare a 50 anni: non sta bene! Non ce la si può prendere con gli impiegati publici se non vanno bene le cose, ma con i manager pubblici con ottimi stipendi e ottime pensioni. Lo sanno tutti che gli italiani stanno male… I nostri rappresentanti regionali percepiscono 25.000 € al mese e poi non danno risposte per l’occupazione, per lo sviluppo in Irpinia. Noi sindacati vogliamo essere al fianco dell’intera società!”.
Si è posta l’attenzione anche sulla vertenza di 1.500 forestali che da 17 mesi sono senza stipendio. Uno di essi ha sottolineato che in Irpinia che è una realtà montana il forestale è un lavoro importante: “stiamo andando comunque sul posto di lavoro, ma senza percepire lo stipendio. Per quanto ancora possiamo pagare la benzina?”.
Anche un rappresentante degli studenti ha preso la parola, ricordando (anche in vista della giornata internazionale studentesca del 17 novembre) che il diritto allo studio non è assicurato: “non sono gli studenti ad essere muti, ma la politica ad essere sorda”. Un operaio, parlando a favore della sua piccola azienda in cui vorrebbe lavorare ancora, ha citato De Sanctis: “Anche dalle finestre piccole si può ammirare l’orizzonte”.
Durante il comizio pubblico è arrivata la notizia di un lavoratore che si è suicidato perché non riusciva a portare avanti la propria famiglia e si è osservato, così, un momento di silenzio. Ma non si è interrotta la manifestazione proprio per porre risalto anche a questi eventi drammatici che si verificano senza stipendi adeguati.
Costantino Vassilliadis, segretario generale dell’UGL, ha fatto riferimento al parlamentare Giancarlo Giordano presente alla manifestazione: “giustamente ci fai notare che non bisogna “sparare” sul mucchio, ma noi “spariamo” sui politici che si rubano lo stipendio alle nostre spalle senza fare niente per il Sud, non mettendolo al centro dell’agenda politica. Anche ad Avellino ci sono siti inquinati (pensiamo alla Valle del Sabato e all’Isochimica). Qualche giorno fa la Fornero ha detto che se potesse tornare indietro l’annullerebbe la sua legge. Ma allora perché l’ha fatta. Noi le proposte le facciamo, ma non ce le ascoltano perciò protestiamo. Occorre l’impegno di tutti per dare certezze a chi vive tante difficoltà. Non consentiremo più a nessuno di giocare sulla nostra pelle e sui lavoratori”.
Infine Petruziello della CGIL: “Oggi c’è una manifestazione unitaria contro il governo perché non vediamo discontinuità dagli altri governi che non ascoltano le nostre proposte. Se non ci ascoltano andremo tutti insieme a Roma! Se abbiamo scelto prima il locale è perché così portiamo in piazza le vicende di tutti i territori. La politica lo sa che ci sono pensionati che non possono pagare il fitto? Non è possibile che pagano sempre gli stessi. Bisogna colpire chi non ha mai pagato. Bisogna far pagare chi ha avuto fino ad adesso solo privilegi. Caldoro ha chiuso gli ospedali, i tribunali irpini e non paga i forestali. Sono rammaricato che ci sono pochi sindaci oggi: noi c’eravmo alla loro vertenza. Basta insensibilità! Vogliamo risposta alle nostre battaglie>>.