“Lo Stato lucra su di te, non giocare”, CasaPound Avellino contro il gioco d’azzardo in Irpinia
Avellino - In vari comuni irpini, come Avellino, Montella e Nusco, sono stati affissi dei manifesti dai membri di CasaPound contro il gioco d’azzardo; “Non sperare di vincere, spera di smettere”, ”Questo locale dispensa miseria”, ”Lo Stato lucra su di te, non giocare”, queste le frasi con cui CasaPound critica la mancanza di una risposta adeguata da parte delle amministrazioni comunali.
“Il gioco d’azzardo – dichiara CasaPound Avellino – è un vero e proprio dramma sociale; sempre più persone, in tempi di crisi e spinte da condizioni economiche disagiate, fanno ricorso alle scommesse, alle slot macchine e ai videopoker. Il problema interessa principalmente i giovani e gli indebitati, o comunque tutte quelle persone che vivono in una situazione di precarietà lavorativa o addirittura disoccupati; ed è proprio in tale situazioni, che molte persone sono tratte in inganno dall’illusione di un facile guadagno, nella vana speranza di risanare i conti familiari prosciugati dalle tasse.
Il gioco d’azzardo si trasforma spesso in dipendenza e crea soggetti ludopatici, i quali finiscono per trascinare le loro stesse famiglie nelle reti dell’usura e nella disperazione. L’unico tentativo dello Stato per porre un freno al problema, è stato il Decreto Balduzzi del gennaio 2013, che si è rivelato fallimentare, dimostrando la sua completa inadeguatezza. Chiediamo un Piano Sociale degno di questo nome, che combatta il fenomeno e non che dispensi timidi consigli.
In una delle province più povere d’Italia – conclude CasaPound Avellino – con centinaia di aziende costrette alla chiusura, e che continua a sprofondare nella graduatoria per la qualità della vita, ci aspettiamo da parte degli amministratori un’attenta analisi del problema del gioco d’azzardo, e risposte tempestive ad una piaga sociale che da un lato contribuisce in maniera catastrofica sull’economia familiare e dall’altro arricchisce gli speculatori e i venditori di false speranze”.