Ddl Delrio, D’Agostino (SC):“Abolire le province senza se e senza ma”

d'agostino 1Roma - Il dibattito politico che si sta sviluppando intorno al ddl del ministro Delrio sulle Province – dichiara il deputato di Scelta Civica Angelo Antonio D’Agostino – è, insieme, interessante e preoccupante. Interessante perché rileva l’alto grado di attenzione su una materia decisamente di rilievo primario, qual è il riordino istituzionale.

Preoccupante perché nasconde il rischio, ogni giorno più concreto, che per la seconda volta in poco tempo la riforma venga bloccata oppure, nella migliore delle ipotesi, azzoppata. E’ già accaduto, infatti, con il governo Monti: il progetto di riforma che prevedeva l’abolizione delle Province fu trasformato, per precise responsabilità di quasi tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione, in un ibrido – cioè l’accorpamento – i cui esiti non potevano che essere quelli che si sono poi rilevati, vale al dire il nulla. Fin dalla stesura dell’Agenda Monti, Scelta Civica si è coerentemente schierata per l’abolizione delle Province senza se e senza ma. E questo deve restare il percorso da seguire, non essendo venute meno le ragioni di una convinzione largamente condivisa, e cioè della inutilità e degli sprechi di danaro pubblico connessi alla sopravvivenza di questo ente.

Serve un richiamo forte alla sensibilità politica di chi davvero vuole le riforme strutturali che servono al Paese affinché venga sventato sul nascere il tentativo gattopardesco di voler cambiare tutto per non cambiare niente. In questo senso, infatti, vanno letti gli orientamenti di chi invoca, qui e subito, il riordino dell’intero mosaico degli enti locali. Sappiamo bene che nei cinquanta giorni di tempo che abbiamo, non possiamo fare altro che approvare il disegno di legge Delrio con gli emendamenti strettamente necessari in questa fase. Diluire l’essenziale nel generale – conclude D’Agostino – significherebbe, giocoforza, innescare le elezioni amministrative di primavera anche per le Province; ovvero tenerci le Province”.