Pesaro – Asportavano protesi sanitarie dai cadaveri. Nei guai un irpino

obitorioPesaro – Sette ordinanze di misure restrittive, di cui 5 agli arresti domiciliari, 2 riguardanti l’obbligo di presentazione davanti alla polizia giudiziaria e denunce per altre 27 persone tra medici, dipendenti pubblici e impresari funebri e addetti alla multiutility Aspes. Su di loro incombono reati che vanno dal peculato alla truffa aggravata, dalla rivelazione di segreto d’ufficio all’esercizio abusivo della professione medica. Questo il bottino della Guardia di Finanza di Pesaro nell’operazione Lazarus.

Tra gli arrestati figura anche un irpino A.S., 58 anni che risulterebbe il capo dell’organizzazione.

Secondo quanto rivelato presso l’Azienda Ospedaliera Marche Nord gli addetti alla camera mortuaria operavano sui cadaveri nell’obitorio del nosocomio pesarese sottraendo pace-maker, protesi sanitarie e anche pezzetti di organi e tessuti oltre a procedere ad in iniezioni di formalina per “abbellire” le salme e a pilotare la scelta dell’impresa di pompe funebri offrendo assistenza ai parenti nella vestizione del defunto alla modica cifra di 500 euro.

Ben due anni di indagini, coordinate dal pm Sante Bascucci, per risalire alla banda che arrotondava la busta paga fino a 10mila euro di extra mensili. Le fiamme gialle nel corso dei sequestri nelle abitazioni degli indagati hanno rinvenuto veri e propri campionari dell’eterno riposo: calzature, cravatte e abiti.

Intanto, le indagini continuano, resta ancora da scoprire se alla base degli espianti ci sia un traffico di pace-maker usati.