PD verso il congresso – Ricciardi: “il partito non deve essere più al fianco della gente ma dentro”
Avellino - E’ stata presentata questa sera presso il carcere borbonico di Avellino la candidatura di Toni Ricciardi a capo della segreteria provinciale di via Tagliamento.
Una presentazione insolita come sostiene Franco Vittoria all’apertura dei lavori:“prima era lui che mi presentava adesso assistiamo ad un vero e proprio scambio di ruoli. Prima di candidare una faccia – spiega Vittoria – abbiamo presentato un manifesto al fine di mettere in piedi quello che ha fatto Bettini mettendo in campo un’idea, un campo democratico, un modello fatto di persone, fatto di un partito inclusivo. Il nostro modello di partito consta nel costruire un nuovo luogo composto da quella generazione perduta che non è che non crede più nel partito perchè non ama la politica ma perchè non ama un partito parcheggio dove ci si parcheggia per un pò e poi al momento opportuno se ne va“.
“Fare politica è osare. Chi fa il cambiamento non è chi lo dice ma chi lo fa. Bisogna andare oltre le correnti e costruire partiti di persone -continua Vittoria riprendendo il manifesto di Bettini – Non facciamo un congresso della calcolatrice ma di idee e lo si fa ricordando che siamo un partito che per arricchirsi ha bisogno di persone: uomini e donne liberi, proprio come ha fatto Caterina Lengua che con il suo gesto ha fatto un atto di dignità e ve lo dice chi ha subito lo stesso trattamento. Dobbiamo far si che questo PD diventi l’occasione per mettersi in piedi. Se recuperassimo almeno la capacità di ascoltarci – conclude – il PD potrebbe diventare il PD delle generazioni future e del Paese“.
“L’Alta Irpinia - interviene Salzarulo – si sta spopolando, S.Angelo ha perso più di 4mila abitanti tra i 25 e i 40 anni che non torneranno più perchè vanno altrove in cerca di futuro. Noi resistiamo per dare un futuro alle generazioni che verranno. Dobbiamo resistere per dare risposte. Il partito deve essere la stella polare. C’è chi dice che Ricciardi sia semplicemente un quarto candidato ma non è così – sottolinea – noi non abbiamo candidato una persona me un’idea: resistere“.
“Da quando ho preso la tessera del PD il mio sogno è sempre stato quello di poter candidarmi a capo del primo partito in Provincia con l’auspicio di fare qualcosa di proficuo e adesso che mi trovo in questa posizione capisco che non ti candidi per il partito ma perchè senti un amore viscerale per la tua terra. – evidenzia il candidato alla segreteria provinciale Toni Ricciardi – Più volte mi sono chiesto a che serva il congresso e la risposta che mi sono dato è questa: il congresso serve se ha qualcosa da elaborare per questa provincia, per questi territori che necessitano di soluzioni complesse. Miriamo ad un partito che arrivi un minuto prima sulle questioni e che nel momento del bisogno non garantisca solidarietà, come si usa fare in questo periodo, ma garantisca soluzioni“.
La lista di Ricciardi è la lista più giovane in corsa sia per candidato al posto di segreteria che per i candidati a sostegno della sua candidatura la più giovane ha 23 anni: “abbiamo candidato cassa integrati, sindaci, amministratori, studenti, ricercatori – conclude Ricciardi – perchè il partito non deve essere più al fianco della gente ma dentro“.
Idea di partito condivisa pienamente da uno dei padri fondatori del PD Goffredo Bettini a cui sono affidate le conclusioni dell’incontro: “Oggi non si da voce alla gente come si faceva un tempo, oggi si recluta gente ma per fare una partita di potere. Come pensiamo di essere credibili? Ciò di cui il partito non si vuole rendere conto è che alle elezioni ha avuto una sonora sconfitta perchè nonostante tu abbia ottenuto più voti di tutti come puoi rappresentare o governare un paese avendo avuto solo il 25% dei consensi? Dobbiamo rilanciare un’ampia visione inclusiva per rendere ospitale il Partito a tutte le energie che vogliono essere l’alternativa. Questo è un processo che ci impone di sporcarci le mani, metterci la faccia, stare nei problemi, affrontarli e prendersi le proprie responsabilità. Ci scervelliamo sul chiederci cosa unisca il PD ma c’è qualcosa di profondo: le persone. Il valore sacro delle persone che offre capacità di costruire una società. Il PD non deve essere più alleanza di vecchi involucri. Già il fatto di esserci ed esprimere un’alternativa – conclude Bettini - è un fatto straordinario“.