Un ferragosto avellinese all’insegna dell’austerity
E’ stato il primo ferragosto all’insegna dell’austerity. La crisi economica ha investito anche la tradizionale festa del 15 agosto avellinese. Niente cantanti blasonati, qualche accenno di luminaria, e la tradizionale processione in onore di Maria Santissima Assunta in Cielo. Una festa diversa dagli anni passati, in cui è prevalso un’atmosfera più concentrato sull’aspetto religioso che su quello del consumismo. L’affluenza è stata invece quella tipica del 15 agosto, con il riversamento in città dei tanti emigranti in vacanza in Irpinia e dei devoti provenienti dai comuni limitrofi.
Dietro il carro della Madonna dell’Assunta il sindaco di Avellino, Paolo Foti, con la rigorosa fascia tricolore, accompagnato da alcuni consiglieri comunali e assessori. Spiccavano particolarmente i sorrisi e i saluti dispensati alla folla dal consigliere Gianluca Festa, che non ha perso l’occasione per calorose strette di mano. Gianluca Festa, è da comprendere, non resiste neanche durante la processione di Maria Santissima Assunta in Cielo ad attirare simpatie e mostrare cordialità…
Affollati anche i locali della città, in particolare bar e pizzerie, che hanno offerto drink e servito pietanze anche all’aperto. Non è mancata l’osservazione sull’assenza di quest’anno del tradizionale concerto di ferragosto da parte di un gestore di un noto bar di Viale Italia: “Senza o’ cantante, rimani a sera ci’a cantammo e ci’a sonammo nui”. E’ evidente che per le attività della ristorazione e dei bar, con un cartellone di ferragosto ridotto all’osso, si registreranno minori introiti rispetto agli anni precedenti, in cui cantanti di grido richiamavano migliaia di presenze anche dalle altre province della regione.