“Sport e doping”: oggi a Nusco il Capo della procura federale della Figc Palazzi

palazziprocuratoreOggi pomeriggio Nusco, nel cuore dell’Alta Irpinia, ospiterà un evento di grande rilievo, all’interno del convegno internazionale organizzato dalla Siaic (Società Italiana di Allergologia e ImunologiaClinca) che si terrà fino a domani, sabato 13 luglio. Si discuterà di “Salute, sport e doping” con relatori d’eccezione. In primis il procuratore capo della Procura federale della Figc, il napoletano Stefano Palazzi, molto noto a livello nazionale per le sue inchieste sul calcioscommesse (è di pochi giorni fa il rinvio a giudizio formalizzato da Palazzi nei confronti di Stefano Mauri e la Lazio per due match, Lazio-Genoa del 14 maggio 2011 e Lecce-Lazio del 22 maggio 2011).Parteciperanno, inoltre, i vertici della Figc, il Rettore della Seconda Università di Napoli, Prof. Francesco Rossi, impegnato nel delineare il sottilissimo limite esistente tra l’uso e l’abuso dei farmaci, il Prof. Bruno Trimarco Direttore Della Cardiologia della Federico II.

Intanto si è conclusa ieri, giovedì 11 luglio, la seconda giornata del convegno”Immunodeficienze e malattie immuno-mediate” che si sta svolgendo presso il Palazzo Arcivescovile di Nusco (Av). Durante l’incontro, incentrato sugli aspetti diagnostici e terapeutici dei deficit del sistema immunitario, sono intervenuti relatori di fama internazionale che hanno analizzato i diversi aspetti connessi al tema trattato. L’attenzione è stata, innanzitutto, posta sull’importanza della diagnosi precoce. «Le immunodeficienze congenite sono malattie che si manifestano molto spesso in età pediatrica- spiega il professore Pignata-. In passato questi pazienti non raggiungevano l’età adulta. Oggi, grazie alle diagnosi precoci  e alle nuove cure, ciò non accade più. E’ necessario quindi non sottovalutare mai i primi segnali e rafforzare il rapporto tra pediatri e medici degli adulti per superare la fase di transizione legata allo sviluppo dell’individuo».

Il momento della diagnosi è inoltre fondamentale per la scelta della terapia. «L’approccio terapeutico avviene non solo per via endovenosa e sottocutanea, ma anche attraverso approcci multidisciplinari – sottolinea il professore Matucci-. Sono infatti previste terapie integrative, protocolli di vaccinazione, la fisiochinesi terapia, approcci terapeutici alternativi più complessi rispetto a quelle previste di routine. Per poter stabilire la migliore terapia, è necessario però che la diagnosi sia il più precoce possibile».

Importante è quindi che il paziente non sottovaluti mai i segnali che potrebbero essere emblema di deficit immunitari. Molto attiva su questo fronte anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha da anni lanciato il messaggio dei 10 segni dell’immunodeficienza. «L’Oms ritiene che non devono mai essere sottovalutati alcune spie quali sono ad esempio la resistenza alle terapie antibiotiche, la presenza di soggetti con immunodeficienza. L’immunodeficienza è un percorso lungo di cui non devono essere assolutamente trascurati i primi passi».

Per poter perfezionare sia il momento diagnostico, sia quello terapeutico indispensabile è l’attività di ricerca. «C’è ancora tanto da fare. C’è bisogno di una maggiore attenzione ai problemi immunologici vista la loro crescita esponenziale. La ricerca ha un ruolo fondamentale. Dobbiamo non solo capire come curare la malattia, ma soprattutto come prevenirla. E soltanto allora potremmo dire di aver vinto la nostra battaglia».