Consiglio Comunale (Av) – Il Presidente Petitto: “Assumo questo ruolo con umiltà e spirito di servizio”
Avellino –Il 1° Consiglio Comunale del sindaco Foti, convocato per il 10 giugno c.a. alle ore 17.30, inizia alle 18.00 circa. La seduta è aperta “con imparzialità”, sotto la presidenza del consigliere “anziano” Livio Petitto: “In questi cinque anni bisognerà impegnarsi al massimo perché i presupposti ci sono. Infatti, le tante donne sedute fra i banchi ci aiuteranno a lavorare con maggiore serenità rispetto al passato”. La seduta risulta valida con 33 presenze: Foti, Petitto, Cipriano, Negrone, Arace, Melillo, Russo, Genovese, D’Avanzo, Nargi, Giordano M., Giacobbe, Di Iorio, Cucciniello M., Cucciniello S. e Tornatore (subentrati agli assessori La Verde e Barra), Miro, Matetich, Grella, Iannaccone, Poppa, Preziosi, Pericolo, Ambrosone, Bilotta, Galluccio, Palumbo, Battista, Spiezia, Montanile, Festa, Cicalese, Giordano G.
L’oggetto del punto 1 dell’ordine del giorno è: “Elezioni del 26 e 27 maggio 2013 – Esame condizioni eletti. Convalida del sindaco e del Consiglio Comunale”. Petitto cita l’Art. 41 del Testo Unico Enti Locali (adempimenti della prima seduta), perché potrebbero esserci “eventuali incompatibilità, ineleggibilità, incandidabilità”.
Il segretario generale, Carlo Tedeschi, annuncia tre incompatibilità di dirigenti della Pubblica Amministrazione (Preziosi, Cicalese, Grella) stando al Decreto Legislativo 39/2013. Il consigliere Poppa, dopo aver letto chiarimenti di un professore di giurisprudenza sul tema, abbandona l’aula. Gianluca Festa precisa: “nessuno di noi è ancora convalidato come consigliere. Vorrei capire qual è il momento in cui parte l’incompatibilità: dal giorno dell’elezione o da quello della convalida in aula?”. Segue un intervento di Giordano G. (non siamo qui a caso, ma per votare tutto il Consiglio) e poi di Iannaccone: “il consigliere può intervenire sull’oggetto in discussione, ma non deve ritornare sull’argomento altrimenti non prendiamo decisioni. Se è necessario si chieda una sospensione. Il voto è individuale: si può votare contro, astenersi, uscire dall’aula”. Il Consiglio è votato con 31 si (Poppa e Festa escono dall’aula).
Il punto 2 dell’o.d.g. è: “Elezione del Presidente e del Vice presidente del Consiglio comunale”. Vengono chiamati come scrutatori Preziosi, Arace e Nargi. Ambrosone interviene: “prima dell’elezione del Presidente del Consiglio mi aspettavo che il sindaco consultasse l’opposizione, coinvolgendola per individuare un candidato Presidente. La nostra vuole essere un’opposizione responsabile e costruttiva. Non dimentichiamo la forte astensione dei cittadini alle elezioni”. Dopo un intervento di Poppa, Preziosi si rivolge a Foti: “la comunità sta soffrendo e c’è l’esigenza di risolvere molti problemi. L’opposizione è qui per darle una mano e suggerirla, sig. sindaco, per aiutare i cittadini”. Iannaccone esprime quasi gli stessi sentimenti e Battista sollecita: “non si governa come in Parlamento, ma si amministra in Consiglio Comunale. Occorre avere un presidente eletto in prima battuta, con il consenso di tutti i partiti”. Giordano G., ricordando che il presidente del Consiglio è una figura di garanzia, cita l’episodio dello scorso presidente Gengaro: “servì ad allargare la maggioranza, non la minoranza”. Si procede dunque alla votazione: Petitto 18 voti, Pericolo 7, Cicalese e Giordano 1, bianche 4 e nulle 2(voto a Fierro e a Foti). Occorre quindi una seconda votazione: Petitto è eletto con 19 voti e il vicepresidente risulta Pericolo con 7 voti (Palumbo ottiene 6 voti). “Mi gratifica questo ruolo” dice Petitto “lo assumo con umiltà e spirito di servizio. Voglio preoccuparmi dei diritti e doveri dei consiglieri per garantire la democratica dialettica fra loro. Apprezzo, inoltre, la presenza oggi di molti cittadini in aula”. A questo punto c’è il giuramento del sindaco. Foti indossa la fascia tricolore e dice: “giuro di osservare lealmente la Costituzione Italiana”.
Segue il punto n. 4: “Componenti della Giunta Comunale – Comunicazioni del sindaco”. E’ da notare l’articolo 46 dell’attuale statuto del Comune di Avellino che, sulla Giunta, recita: “In caso di nomine esterne, queste non potranno eccedere il 40%, arrotondato per difetto, del numero complessivo degli Assessori da nominare. Gli Assessori partecipano alle riunioni del Consiglio senza diritto di voto”. Preziosi sostiene che la nomina esterna degli assessori di Foti sia superiore alla norma e perciò bisognerebbe rivolgersi al giudizio del Prefetto. Tuttavia aggiunge: “va cambiato lo statuto comunale che ora restringe l’operato del sindaco”. Foti precisa che occorrono modifiche statutarie “per attualizzarlo e renderlo conforme alle nuove norme” in materia. Infatti, egli ritiene che siccome la Giunta è organo di diretta collaborazione del sindaco, egli deve scegliere autonomamente chi nominare: lo statuto comunale, perciò, risulta incompatibile con il Testo Unico del 2000. Ambrosone, allora, interviene ricordando che lo statuto fu votato il 16/03/2009 con una maggioranza del PD e domanda: “siamo nel rischio che gli atti che approveremo siano illegittimi?”. Il segretario Tedeschi ricorda che se si sta discutendo sulla modifica della costituzione si può anche “adeguare lo statuto al tempo storico” odierno. Quindi, risponde Festa: “Albo pretorio, BURC e Ministero non impugnarono il nostro statuto nel 2009. Perciò per me è legittimissimo finché qualcuno non lo impugnerà davanti al TAR. Rispetto alla pregiudiziale posta da Preziosi sono favorevole”. Giancarlo Giordano nota: “mi sembra che Festa faccia parte della minoranza” e lo invita a spostarsi nei banchi dell’opposizione. “Adesso vorrei parole dalla maggioranza che definiscano le linee di tendenza” perché lo statuto va cambiato, semmai, da tutto il Consiglio. Iannaccone ritiene che sia in corso una “spettacolarizzazione della prima seduta del Consiglio Comunale” e vota contro la pregiudiziale. Anche Grella dice no, precisando “abbiamo delegato a Foti le sue scelte, convinti che sia persona seria, coerente, trasparente. Come capogruppo PD vi garantisco che le scelte di Foti sono state anche da noi valutate e condivise. Siamo quindi compatti sulle posizioni del sindaco”. Seguono interventi di Battista, Petitto, Preziosi e Poppa. La mozione di Preziosi sugli Assessori viene respinta con 21 no e 11 si (Pericolo assente). Foti aggiunge: “Qualsiasi strumento può essere modificato. Ora, in questo Consiglio Comunale si spenga il clima elettorale perché la città ha bisogno di risposte”. Partono applausi dai cittadini in sala. Successivamente si siedono i 9 assessori: Barra, Cignarella, La Verde, Manzo, Ricci, Ruberto, Spagnuolo, Vanacore, Vietri. Prima di passare al punto 5 (nomina commissione elettorale comunale), Palumbo richiama alla pacatezza e alla efficienza: “cerchiamo di far star bene tutti i cittadini”. Poi chiede precisazioni sulle deleghe date agli Assessori. Invece Grella, dato che sono le ore 21.10, chiede una pausa che viene accordata. Alla ripresa dei lavori, Preziosi propone il sorteggio per le commissioni elettorali, scegliendo persone tra i disoccupati. Melillo chiede di puntare alla formazione degli scrutatori. Interviene anche Cucciniello concorde sull’aiuto ai disoccupati. Si decide all’unanimità di delineare una bozza di delibera affinché il segretario possa analizzarla con calma. Inoltre la prossima settimana i capigruppo e la commissione elettorale s’incontreranno con Petitto per approfondire il tema. Vengono eletti componenti effettivi delle commissioni elettorali: Negrone, Poppa e Spiezia con 11, 10 e 9 voti rispettivi. Risultano componenti supplenti eletti: Arace e Nargi con 11 voti e Battista con 8.
Dopo le votazioni qualche consigliere propone di sospendere la seduta, che, perciò, si sospende alle ore 22.45 da riprenderla a data da destinarsi. Intanto Lunedì 15 alle ore 11.00 Petitto terrà una conferenza con i capigruppo al primo piano di Palazzo di Città.