Enti, Petracca: “Sì alle larghe intese, ma non agli inciuci”
“Nonostante la forza dei numeri restiamo disponibili ad avviare una discussione generale sugli enti di servizio della provincia di Avellino che metta insieme, seduti ad uno stesso tavolo, i rappresentanti provinciali di tutte le forze politiche, anche di quelle non rappresentate nelle varie assemblee. E’ questa l’unica modalità possibile di larghe intese”. E’ quanto dichiara Maurizio Petracca, segretario provinciale dell’Unione di Centro di Avellino, immediatamente dopo lo svolgimento dell’assemblea del consorzio Asi che ha portato all’approvazione del bilancio con un’ampia maggioranza. “Il Partito Democratico – continua il segretario Petracca – ha evidentemente un’idea diversa di larghe intese, più prossima al concetto di inciucio. Basta pensare a quello che hanno fatto proprio in vista dell’assemblea Asi: con un insopportabile moralismo hanno lanciato l’idea delle larghe intese, idea smentita il giorno dopo dall’intenzione di presentare una mozione di sfiducia nei confronti del presidente e dell’intero comitato direttivo. In realtà, il Pd altro non ha provato a fare se non corteggiare in maniera spudorata un nostro alleato per isolarci, un po’ come fanno gli avvoltoi che girano intorno ai cadaveri. Ma in questo caso è chiaro che cadaveri non ce ne sono”. “Questa posizione del Partito Democratico – continua Petracca – mi meraviglia fino ad un certo punto. Sono stato il primo a parlare di larghe intese, oltre un anno fa, quando ho proposto alla segretaria Lengua di avviare un confronto per il rinnovo degli organi del Piano sociale di zona dell’Alta Irpinia. Alla formale disponibilità, la risposta effettiva fu la solita compravendita del voto in più e del voto in meno”. “Infine – così conclude Petracca – è il caso di denunciare l’inaccettabile moralismo del Partito Democratico che si indigna per il voto espresso oggi all’assemblea dell’Asi dalla Provincia di Avellino. Mi chiedo perché questa posizione così ligia non l’abbiano assunta quando in assemblea esponenti del Pd rappresentavano il Comune di Avellino, ente abbondantemente commissariato”.