Pd – Paris ha presentato le proposte di legge del progetto “Alta Partecipazione”
La deputata irpina del Partito Democratico e membro della Commissione Lavoro, Valentina Paris, ha presentato stamattina presso il circolo Pd di via dei Giubbonari a Roma alcune proposte di legge del progetto “Alta Partecipazione” riguardanti le principali problematiche generazionali rispetto al lavoro precario, agli ammortizzatori sociali e al sistema previdenziale.
All’evento erano presenti anche il prof. Patrizio Di Nicola dell’Università La Sapienza di Roma, che ha mostrato alcuni dati raccolti dall’Osservatorio sul Lavoro Atipico, il presidente della Commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano e il Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Carlo Dell’Aringa.
“Prima di diventare deputata – ha spiegato Paris – ho vissuto sulla mia pelle il dramma del precariato e una volta giunta in parlamento non potevo non porre la mia attenzione su temi di cui ho avuto, ahimé, conoscenza diretta. A partire dalle riforme del 1995 il concetto di flessibilità si è trasformato in un precariato non solo retributivo, ma esistenziale. Chi di noi auspicava un mondo del lavoro più flessibile, non solo in uscita ma anche in entrata, ha dovuto ricredersi: dopo un ventennio ci troviamo di fronte a un esercito di lavoratori atipici con scarsi mezzi per pianificare un futuro anche a medio termine”.
La deputata atripaldese ha poi snocciolato, punto per punto, alcuni temi dirimenti riguardanti il mondo del lavoro: dal dramma vissuto dagli esodati all’uso distorto dell’apprendistato, dalla riforma dei contratti a termine al lavoro femminile gravemente sottopagato. Tuttavia, “la principale sfida di oggi”, ha evidenziato Paris, “di fronte a una costante carenza di fondi pubblici da cui attingere, è razionalizzare l’utilizzo dei fondi e accogliere alcune delle proposte contenute nel pacchetto normativo di Alta Partecipazione che sono a costo zero”.
In conclusione, la deputata irpina ha ribadito l’opportunità di ribaltare il punto di vista presente oggi nel mondo del lavoro: “Siamo arrivati a un punto di non ritorno. Lo Stato torni a considerare il lavoratore non più come un peso per il datore di lavoro ma come un investimento per il futuro”.