Il commento – Gli errori di Sibilia: chi di De Mita ferisce di De Mita perisce

Cosimo-SibiliaChi di De Mita ferisce di De Mita perisce. Cosimo Sibilia si è reso conto degli errori politici commessi? Sbagliare è umano, perseverare è diabolico. La pesante sconfitta alle comunali ad Avellino, è solo l’epilogo di una vicenda politica che ha precise responsabilità: la convinzione che un partito potesse reggersi sul “pensiero” unico. Dal 2009 ad oggi, in provincia di Avellino il centrodestra è stato immaginato come un gruppo di fedelissimi del senatore Sibilia, e basta. Pochi hanno avuto la lungimiranza di pensare che, invece, esistevano sensibilità diverse all’interno dell’alveo politico e culturale che fa riferimento a Berlusconi, che in qualche modo rappresentavano una ricchezza da valorizzare. Sibilia, da canto suo, ha considerato i movimenti minori del centrodestra ostili e da intralcio al Pdl, forse perchè hanno chiesto più volte di partecipare alla definizione delle scelte politiche e programmatiche.

La gestione dell’Ente Provincia, poi, ha accentuato un arroccamento intorno alla figura del senatore del Pdl, il quale a sua volta ha badato bene a mantenere saldi i rapporti con Ciriaco De Mita, senza mai avvertire la sensibilità politica di allargare il perimetro del centrodestra e confrontarsi con le forze ad esso contigue.

Ma veramente Sibilia ha immaginato di condizionare De Mita nelle scelte?

Eppure ha avuto l’onesta di ammetterlo egli stesso: ha fatto risorgere il leader di Nusco dalle ceneri. Tanti glielo avevano suggerito durante la presidenza dell’Amministrazione provinciale, ma non c’è stato verso di farglielo comprendere.

Gli errori politici consumati in questi anni da Sibilia sono così tanti e a volte anche grossolani, che la sconfitta di Nicola Battista e il “fidanzamento” con Galasso rappresentano solo la punta dell’iceberg.

Nonostante tutto, Sibilia è ancora in nelle condizioni di recuperare i danni politici prodotti, ma per farlo deve ribellarsi con se stesso: cambiare atteggiamento, ritornare ad essere il Cosimino dei tempi del Consiglio regionale. Il senatore deve riprendere a confrontarsi con tutti quelli che si professano di centrodestra, senza più fare l’errore di pensare che si possa gestire un grande partito come il Pdl scegliendosi gli interlocutori.