Nichi Vendola ad Avellino. Giordano: “Emergenza lavorativa prima di tutto”

vendola e giordano 2 pIl 23 maggio 1992 sull’ A 29, vicino allo svincolo di Capaci, un attentato mafioso uccide Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro”. Inizia così, la giornata dell’On. Nichi Vendola venuto ad Avellino per sostenere la candidatura a sindaco della città capoluogo di Giancarlo Giordano, sceso in campo con la lista “Per cambiare Avellino, L’alternativa c’è”.

In un clima di esplicita critica nei confronti del PD, Giordano prende le distanze da un partito “che ha assunto posizioni poco chiare e che ha dolosamente confuso la campagna elettorale, omettendo di farsi carico del fallimento di Galasso” e, continua, “bisogna combattere per evitare di reiterare gli errori del passato in modo da restituire alla città quella dignità rimasta sotto le macerie del terremoto dell’80, rispettando il principio secondo cui chi si candida per governare deve far sì ch il privato smetta di mangiare il pubblico e affronti la crisi investendo sulla modernità e sul potenziale giovanile”.

Tema centrale degli interventi all’ordine del giorno dell’On. Nichi Vendola: l’emergenza lavorativa!

Il suo auspicio più favorevole: quello di un centro-sinistra strumento di verità e speranza “che affianchi i cittadini con meno chance nella riscoperta e nel recupero della propria dignità”  attraverso una revisione radicale delle politiche che “strozzano e che rientrano nell’ambito di quell’Austerity che impone di rinunciare all’esercizio di sacrosanti diritti sociali”. “Quando la crisi economica – afferma Vendola –  diventa crisi sociale, sfociando nella disoccupazione di massa e nella povertà, o si è in grado di affrontare i problemi strutturali sottesi o si arriva alla scomparsa del ceto medio e della democrazia, che nel ceto medio ha il proprio fondamento”.

Gli fa eco alla fine Giancarlo Giordano per il quale le ragioni puramente economiche non possono oscurare la giustizia sociale alla base di qualunque “miglioramento possibile” della città.