Difesa del suolo e tutela idrogeologica – Sorvino: “L’Autorità di bacino al servizio del territorio”

f1-b-copertina-libro-pUn nome e una storia di professionalità, competenza, dedizione e risposte. Da un decennio impegnato in esperienze di amministrazione ambientale, oggi commissario straordinario dell’Autorità di bacino Campania Sud-Interregionale del Sele.
Lui è l’avvocato Stefano Sorvino che ha voluto offrire spazi di approfondimento, riflessione e analisi dettagliate rispetto ad un tema attuale che porta con sé criticità da affrontare all’insegna di soluzioni di efficienza e innovazione.
Un volume, anzi il volume: ‘Appunti da un’Autorità di bacino’ (Editoriale Scientifica). Custodisce esperienze di un quinquennio di attività in chiave critica e propositiva su una pluralità di tematiche relative alla difesa del suolo e alle politiche territoriali riprendendo  articoli e interventi svolti in svariate circostanze dal 2007 al 2012.
Lo scenario? La Campania, caratterizzata da varie e pesanti criticità idrogeologiche ma anche volano di un laboratorio per risoluzioni sperimentali e avanzate.
L’autore dialoga con tecnici e amministratori sui diversi aspetti della difesa del suolo e della tutela idrogeologica.
L’impostazione è multidisciplinare ma inquadra soprattutto i profili amministrativi e normativi delle varie problematiche tecniche e ambientali: cambiamenti climatici, l’assetto idrogeologico, la gestione e tutela quali-quantitativa delle risorse idriche, la protezione delle coste, la organizzazione della protezione civile regionale e locale.
Quello di Sorvino uno studio ancora più utile considerato che la Campania è stata frequentemente segnata dal verificarsi di numerose calamità, sia recenti che remote. Tanto per citare un esempio: gli eventi della Costa amalfitana e di Salerno del 1954, l’alluvione di Sarno, Siano, Bracigliano e Quindici del maggio 1998, la frana di Cervinara del 1999, quella di Nocera del 2005 etc. etc.
Come sottolinea nella prefazione il capo Dipartimento delle Politiche territoriali della Regione Campania Maria Mautone, l’avvocato Sorvino documenta l’articolato percorso delle Autorità di bacino con lo scopo di pervenire ad un “sistema equilibrato di governo del territorio che dovrebbe tendere alla dialettica e alla reciproca integrazione tra il vincolo, espressione tipica della tutela statica, e il modello pianificatorio della salvaguardia dinamica’.
Il volume si apre con il tema emergente dei cambiamenti climatici, secondo le linee evidenziate dai rapporti e studi internazionali, focalizzando le sue ricadute rispetto ai fenomeni di dissesto idrogeologico e valutandone l’impatto sulle politiche della difesa del suolo.
Sorvino si sofferma sui piani territoriali di coordinamento delle Province (Ptcp) nel quadro del piano territoriale della Campania (Ptr) approvato con legge regionale del 2008; esamina il complesso rapporto intercorrente tra i vari strumenti di pianificazione di area vasta, in particolare i piani di bacino in relazione con i piani paesaggistici, i piani dei parchi, i piani regolatori e puc, i piani Asi, e non solo.
Una riflessione ad hoc è dedicata al rapporto tra le attività estrattive di cava e la difesa degli equilibri idrogeologici in un settore molto delicato – anche sotto il profilo normativo – caratterizzato dalla difficoltà di contemperare gli interessi conflittuali con la esigenza di una più estesa tutela ambientale.
Non manca l’intervento sul Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni con riferimento al tema specifico dei geoparchi e alla tutela delle singolarità geologiche, analizzando i rapporti tra la pianificazione dell’Autorità di bacino e il piano del Parco con una serie di obiettivi targati salvaguardia e valorizzazione di interesse comune.
Nel volume non passa in secondo ordine la più recente evoluzione della normativa sismica (dal terremoto dell’Abruzzo dell’aprile 2009 a quello dell’Emilia Romagna dello scorso anno).
La lente di ingrandimento è focalizzata sugli studi di microzonazione e sulla valutazione dei rapporti con il rischio idrogeologico (cd. frane sismoindotte), oggetto di studi delle Autorità di bacino.
Sorvino si sofferma anche sull’attuale sistema organizzativo e normativo, sulle attività di pianificazione delle Autorità di bacino (i più recenti piani stralcio di assetto idrogeologico del destra Sele, sinistra Sele e interregionale Sele adottati nell’ultimo biennio in versioni aggiornate e di puntuale dettaglio, tra vincoli e programmi di interventi).
Merita attenzione la lettura di un articolo del febbraio 2009 ‘Tre Autorità di bacino per un solo fiume’ che, riprendendo una polemica giornalistica, formulava – con una oggettiva capacità di anticipazione, una proposta di riorganizzazione che, negli anni successivi, è stata effettivamente realizzata dalla Regione con il riordino e l’accorpamento delle cinque preesistenti Autorità di bacino nelle due di Campania centrale e Campania Sud/Sele.
Il successivo capitolo affronta la tutela delle acque, dai profili di qualità ambientale a quelli di salvaguardia quantitativa (bilancio idrico e deflusso minimo vitale), dalla raddoppiata protezione delle risorse idriche nelle aree-parco al ruolo dei Consorzi di bonifica, dall’attuazione della Direttiva 2007/60/Ce alla prospettiva dei distretti idrografici con riferimenti alle problematiche gestionali del servizio idrico integrato per Ambiti ottimali.
Il quinto capitolo è dedicato alla Protezione civile tra diritto dell’emergenza e crisi ambientali della Campania, anche valutando la potenzialità di nuovi strumenti per gestire i rischi – come i radar metereologici, l’istituzione dei presidi territoriali, le reti di monitoraggio, il servizio di allertamento, i piani di emergenza – senza tralasciare esperienze, criticità e sviluppi del quadro normativo della Protezione civile a livello statale e regionale.
L’ultima parte del volume contiene un intervento sulla esperienza di presidente dell’azienda consortile Alto calore svolta nel quadriennio 1993/97.
L’autore d’eccezione, Stefano Sorvino, ripercorre l’evoluzione storica dell’Ente acquedottistico (fondato da Sullo) e un saggio su ‘Natura e storia del Sud’, scritto in occasione del convegno sul cinquantennale dell’Unità, organizzato ad Avellino dal Centro Dorso, in cui si analizzano le caratteristiche geoambientali del Mezzogiorno, le risorse idriche e lo sfasciume geologico delle regioni meridionali con riferimenti alle lezioni di Giustino Fortunato e Guido Dorso.
Insomma ben 368 pagine in cui emerge con tutta evidenza il quadro ricostruttivo del sistema della difesa del suolo tra spunti, elementi critici e propositivi. Il tutto volto a delineare una risposta organica delle politiche territoriali alle vicende attuali e drammatiche relative al dissesto idrogeologico e al degrado ambientale.
Pagine non scontate dalle quali si appalesa ancora una volta la conoscenza, l’esperienza, la professionalità e la competenza di Stefano Sorvino.

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