Comunali Avellino – Giovanni ci manchi!
Lo pensano in molti. Pochi riescono a dirlo esplicitamente: ma la mancata candidatura di Giovanni D’Ercole a sindaco di Avellino è stato un delitto politico. L’ex capogruppo del Popolo della Libertà aveva indubbiamente tutte le carte in regola per guidare la compagine di centrodestra al comune di Avellino, perchè era riuscito a costruire un percorso politico fatto di militanza, impegno e coerenza. L’intervento del governatore della regione Caldoro, stando alle motivazioni ufficiali, è bastato per stoppare un viaggio che il giovane avvocato avellinese aveva avviato con entusiasmo, generando intorno a se partecipazione e attenzione rispetto al proprio progetto. Il ritiro dalla competizione amministrativa ha lasciato indubbiamente un vuoto politico che difficilmente si potrà colmare, non fosse altro per la passione genuina che in quasi dieci anni di permanenza nei banchi di Piazza del Popolo ha saputo trasmettere agli avellinesi, non mancando mai di avanzare le proprie idee e sottolineando sempre i tratti poco convincenti delle amministrazioni Galasso. D’Ercole è stato libero nella scelta di abbandonare il campo? Crediamo di no. Il suo volto, durante la conferenza stampa in cui ha annunciato la decisione ultimativa, esprimeva disapprovazione, delusione e anche rabbia. La rabbia di chi, anche nella consapevolezza di essere nel giusto, accettava una decisione politica che vedeva mortificare i propri sogni, le proprie speranze e i propri sacrifici. I risultati delle urne prima e poi quelli amministrativi, nei prossimi mesi, aiuteranno a spiegare agli avellinesi il significato di un gesto che appare ancora incompressibile. Giovanni ci manchi!