Comunali Avellino – Centro Democratico a Foti: “Noi alleati leali a differenza di Sel”

centro democratico“La nostra presenza a fianco di Paolo Foti (il candidato sindaco del centrosinistra al comune di Avellino, ndr) rispetta gli accordi nazionali di centrosinistra, non come qualcuno che prende il tram arriva a Roma e poi si accorge che lo scenario ad Avellino non è adatto alle proprie convenienze. Ogni riferimento è puramente causale”. Il leader provinciale di Centro Democratico, Nino Musto, come sempre non le manda a dire, ha atteso la presentazione della propria lista di candidati al Consiglio comunale di Avellino per rivendicare lealtà e senso di appartenenza al centrosinistra, marcando la differenza con l’altro partito della coalizione,  Sel, che non ha rispettato gli accordi e ha schierato il parlamentare Giancarlo Giordano, nella corsa a primo cittadino del capoluogo irpino. “Il centrosinistra può essere ancora un valore aggiunto per questa città” – ha spiegato Musto aprendo l’incontro presso il centro sociale Samantha della Porta, aggiungendo: “L’onestà, le capacità e le competenze di Paolo Foti ne fanno una persona che può e che deve incarnare un’esigenza di cambiamento. Ho osservato la trasparenza della persona e credo che questo debba essere esportato all’interno della amministrazione comunale”. Nel suo ragionamento il massimo esponente irpino del partito di Tabacci infila un fendente nei confronti degli aspiranti primo cittadino: “Non tutti i candidati hanno la competenza per amministrare la città di Avellino”. Musto non manca di ricordare anche la vicenda dell’Isochimica: “Viviamo su una delle più grandi bombe ecologiche, e la politica su questo tema è chiamata a non divedersi per fermare quella immane tragedia, dove tanta gente ci ha rimesso la vita”.

Poi un messaggio conclusivo diretto al candidato sindaco del centrosinistra: “Il 18 maggio sarà ad Avellino anche Bruno Tabacci per sostenere Paolo Foti a spada tratta, perché in noi troverà sempre un sostegno leale concreto”. Poi la parola è passata al capolista di Cento Democratico, Pasquale Porcile, che ha analizzato alcuni dei punti che il proprio partito ha voluto portare in dote alla coalizione di centrosinistra. “Nei comitati di gestione delle partecipate comunali devono essere indicati giovani professionisti della città. Basta affidarle nelle mani dei politici trombati dai partiti. Questo significa dare un’impronta di novità amministrativa”- ha auspicato Porcile che aggiunto: “Le porte del comune devono restare chiuse per i comitati d’affari, mentre devono rimanere spalancate per gli ultimi e i sofferenti, coloro che meritano di essere assistiti. Vogliamo una amministrazione che sappia guardare al sociale e che sappia essere trasparente”. Le conclusioni sono state affidate, invece, al candidato sindaco del centrosinistra, Paolo Foti, che ha esordito: “Condivido le proposte avanzate da Centro Democratiche, fanno parte del mio programma per amministrare Avellino”. L’aspirante fascia tricolore ha illustrato le ragioni della propria discesa in campo: “Nel mio animo, da alcuni mesi, si era generato un sentimento di ribellione rispetto allo stato della città, questo si è incrociato con l’offerta del Partito Democratico di candidatura a sindaco”. E sottolinea: “A differenza del sindaco del Pd (il riferimento è a Galsso, ndr) che ha lasciato la trincea per inseguire altre ambizioni, o di qualche candidato sindaco che è rimasto alla guida dell’azienda di trasporti (il riferimento è a Costantino Preziosi, ndr), il sottoscritto si è dimesso, dopo 30 anni, da direttore dell’associazione dei costruttori per realizzare un progetto amministrativo”. Foti parla un linguaggio improntato al realismo: “ La situazione è tragica, da me non arriveranno mai promesse ma solo verità. Ci sarà da lavorare molto, e non può essere l’uomo unico a comando a risolvere tutti i problemi. l risultati se arriveranno saranno di tutti, della squadra, parchè avrò bisogno di tutti, dai consiglieri agli impiegati, ma anche del sostegno dei partiti politici che sono una cosa seria e nobile per rendere i servizi ai cittadini”. La conclusione è stata incentrata verso un clima di fiducia: “Mi sento già sindaco di Avellino. Dobbiamo creare le premesse per far crescere con legalità e trasparenza il bene comune. I giovani saranno un mio impegno costante, non devono più fuggire da Avellino”.